L’Unione Europea ha deciso: per le moto importate dagli Stati Uniti i dazi doganali arrivano al 56% e molti modelli di Milwaukee saranno troppo cari
Poco tempo fa vi avevamo parlato della proposta da parte dell’Unione Europea su nuove tariffe commerciali del 56% per le moto importate dagli Stati Uniti. Se prima il punto interrogativo era necessario, adesso possiamo toglierlo: i dazi doganali aggiuntivi sono una certezza e andranno a ricadere dal 1° giugno 2021 su una serie di prodotti in arrivo nel nostro continente, comprese apounto le moto di grossa cilindrata (superiore a 500 cc) e, quindi, sui modelli Harley-Davidson.
Una conseguenza che la Casa di Milwaukee pensava di evitare (molti dei modelli, infatti, sono assemblati in Thailandia), ma l’Unione Europea non ha previsto alcuna deroga in merito: “Nessuna deroga per moto che saranno considerate a tutti gli effetti come prodotti made in USA”. Un colpo piuttosto duro per Harley-Davidson. L’azienda statunitense ha appena modulato la propria produzione in ottica europea, basta pensare alla nuova Bronx, naked studiata e realizzata per andare incontro ai gusti dei motociclisti del nostro continente. Ma ci sono anche la maxi enduro Pan America e l’elettrica LiveWire che rischiano l’insuccesso a causa dei costi troppo elevati per l’Europa: si parla, rispettivamente, dai 16mila euro in su e di 34mila euro. Provate a immaginare dove potrebbero diventare queste cifre con i dazi del 56%.
Non sono mancate le riposte dall’azienda. “Questa è una situazione senza precedenti e sottolinea i danni reali di una guerra commerciale intentata contro i nostri azionisti su entrambe le sponde dell’Atlantico”, ha detto Jochen Zeitz, CEO e presidente HD. ”L'imposizione di una tariffa di importazione su tutte le moto Harley-Davidson va contro ogni nozione di libero scambio e se ulteriormente implementate, tali tariffe rappresenteranno un’enorme svantaggio competitivo contro i nostri prodotti, a tutto vantaggio di quelli dei nostri concorrenti europei”.
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