Moto sportive stradali e "tuboni": stanno tornando gli anni '80?

Moto sportive stradali e "tuboni": stanno tornando gli anni '80?

Da una parte stiamo vedendo sparire molte moto che ci sono rimaste nel cuore, ma dall'altra nuovi segmenti di mercato riprendono concetti cari al nostro passato

23.02.2021 ( Aggiornata il 23.02.2021 10:31 )

 Il pianeta non sta passando un momento memorabile, ma nonostante il problema Covid-19 il motociclismo tiene botta e le perdite nel settore rimangono contenute rispetto ad altri settori della mobilità. Attraversiamo un'era particolare che porta con sé grandi cambiamenti nella società e di conseguenza nelle esigenze e nei gusti del cliente finale. Questo accelererà ancor di più il processo di cambiamento del mercato moto, che da qualche anno a questa parte sta vedendo scomparire alcuni segmenti per farne nascere degli altri, a seconda della domanda globale o dei singoli paesi. Però, di solito, si parla solo di quello che se ne va, e davvero poco di quello che nasce che – come sempre – avviene un po' più lentamente. Quali sono i nuovi segmenti a due ruote che si stanno affacciando al mercato europeo e che sembrano resuscitare dalla tomba di un passato più o meno lontano?

I tuboni

L'avreste mai detto che nel secondo decennio degli anni 2000 avremmo rivisto sulle strade i mitici tuboni? La tecnologia elettrica sta dando la possibilità a molti costruttori di sbizzarrirsi con design più o meno osati, e il concetto di ciclomotore leggero fatto di solo telaio tubolare tipico di mezzi come il Califfone, l'Oxford e il Fifty sta rinascendo sotto le sembianze di versioni a batteria come il Garelli Ciclone (stesso nome del glorioso passato), il Fantic Issimo, il Niu Upro o vie di mezzo simili come l'Askoll ES3. Il target, questa volta, pare non essere più quello dei ragazzini alla moda della “Milano da bere”, ma più un utente adulto in cerca di mobilità a basso costo e un po' di nostalgia dei Paninari.

Le maxi-custom giapponesi

Dopo il periodo glorioso dei '90, le cruiser e custom made in Japan hanno deciso di fare un ritorno in grande stile, lanciando di nuovo il guanto della sfida a quelle custom che non sono mai morte, le Harley-Davidson. Dopo un timido approccio negli scorsi anni da parte di Yamaha con la XV950, diretta concorrente della Sportster ma che non ha riscosso un grande successo, qualcosa si sta muovendo in quel di Honda, e a breve vedremo sul mercato la CMX1100, una muscolosissima custom che spera di portare anche alle cilindrate alte il successo della piccola CMX500. Dall'altro lato si sta muovendo Kawasaki che probabilmente presenterà una mega custom con motore sovralimentato della serie H2. Che tornino a rivivere i fasti delle varie Shadow, Drag Star e Intruder?

Le sportive medie stradali

Il 2021 inizia col lutto sul braccio per la perdita di un'icona della sportività: la R6, che segue l'abbandono del mercato da parte della CBR600RR già annunciato lo scorso anno. Dall'altra parte l'utenza freme per mettere le mani sulla RS660 di Aprilia, il che spiega chiaramente come il segmento delle medie sportive non sia del tutto morto, sta solo cambiando volto, diventando più stradale e meno pistaiolo. La strada è già stata tracciata da Honda con il discreto successo della CBR650R degli scorsi anni, e il boom di richieste per la nuova media Aprilia porterà di sicuro a proposte interessanti da parte di Yamaha (che pare stia pensando a una sportiva con motore CP2) e delle altre giapponesi, senza escludere un potenziale interesse anche di Ducati a far rinascere il marchio SuperSport. Vedremo nei prossimi anni

Aprilia RS 660, LE FOTO DELLA PROVA

Aprilia RS 660, LE FOTO DELLA PROVA

I semi-manubri, per strada, hanno ancora un senso: è la tesi sostenuta da Aprilia, che con la RS 660 colma uno spazio lasciato vuoto da molto tempo, quello delle sportive stradali. Prezzo 11.050 euro, tutto compreso. Ecco le foto della prova

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Le Turbo

Non abbiamo dimenticato il boom delle moto turbo negli anni '80, quando le case giapponesi hanno iniziato a darsele di santa ragione con moto dotate di sovralimentazione e di un turbo lag che le rendeva quasi inguidabili tanto erano esuberanti. Con le tecnologie moderne il discorso cambia, e grazie all'elettronica Kawasaki ha iniziato a commercializzare le sue H2, veri e propri gioiellini sovralimentati che eccellono più in coppia motrice che in potenza pura. Da alcuni brevetti pare che anche Honda stia pensando all'utilizzo di un turbo in un possibile modello futuro (probabilmente turistico), mentre è già da un po' che si parla anche di Suzuki che starebbe sviluppando una sovralimentazione per cilindrate medie e alte. Lo scopo per tutti non è stupire tutti con potenze da capogiro (a quello ci pensano le supersportive) ma migliorare consumi e coppia motrice ai bassi regimi. Si preannuncia un decennio emozionante.

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