Sanzionato perché fa motocross in strada vietata, vince in appello con la FMI

Sanzionato perché fa motocross in strada vietata, vince in appello con la FMI

Vittoria per la Federazione Motociclistica Italiana, che ha difeso un endurista ingiustamente accusato dall'Unione Comuni Forlivesi: ecco i dettagli della vicenda

Redazione - @InMoto_it

24.06.2021 ( Aggiornata il 24.06.2021 17:14 )

Secondo l'Unione Comune Forlivesi, svolgeva attività di motocross lungo un sentiero escursionistico su cui non era autorizzato a stare; e quindi, a un endurista, era arrivata una sanzione per "transito con mezzi motorizzati su sentieri e mulattiere per scopi diversi da quelli consentiti dalle PMPF (Prescrizioni di Massima e di Polizia Forestale)". Il motociclista però sosteneva che la sua enduro montasse una targa in regola con il Codice della Strada. E alla fine, a vincere è stato proprio l'endurista, grazie alla difesa della Federazione Motociclistica Italiana.

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ECCO PERCHÉ HANNO VINTO

Il motociclista amatore si è quindi avvalso della collaborazione della FMI e dell'avvocato Stefano Papa di Reggio Emilia. La Corte d'Appello di Bologna ha accolto l'opposizione, confermando come l'endurista non fosse in torto poiché la strada non era contrassegnata con cartelli di divieto e non aveva alcuna tutela o forma di divieto ad attraversarla.

"VITTORIA PER TUTTI I MOTOCICLISTI"

Si tratta di una vera e propria vittoria, non solo per il centauro, ma per la Federazione stessa, che ha così confermato la propria funzione istituzionale di tutela e promozione per la libertà di pratica dell'enduro amatoriale. E in questo senso vanno lette le parole di Giovanni Copioli, Presidente FMI: "L'opposizione della Corte di Appello di Bologna alla sanzione inflitta al nostro assistito è una vittoria non solo per la FMI ma per tutti i motociclisti, ed in questo caso in particolare per gli enduristi amatoriali. L'ennesimo segnale concreto dell'impegno della Federazione che fa poche chiacchiere ma guarda invece alla sostanza. Ringrazio tantissimo l'avvocato Stefano Papa, che con grande dedizione e competenza ha vinto la causa. In questo modo si crea un precedente che potrebbe interessare altre regioni. La vicenda testimonia che non vi è motivo di essere sanzionati se non si infrangono le regole; la Federazione Motociclistica Italiana promuove il rispetto delle normative territoriali e nazionali, nella piena consapevolezza che l'ambiente appartiene a tutti i suoi fruitori. Ognuno dei quali lo deve rispettare e tutelare, qualsiasi sia l'attività praticata".

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