La Casa di Iwata, dopo gli stop temporanei già annunciati, ha deciso di prolungare ulteriormente la chiusura di sedi e fabbriche: il calo della domanda sta diventando insostenibile
Già alla fine di aprile, Yamaha aveva annunciato la chiusura dal 18 al 22 maggio delle sue 46 sedi produttive in Giappone, che danno lavoro a ben 9.200 dipendenti. Questa decisione era seguita allo stop dal 1° al 19 maggio dello stabilimento principale di Itawa e di altre cinque sedi di grande importanza per la produzione dell’azienda. A quanto pare, le misure restrittive imposte dall’emergenza sanitaria sono troppo rigide per permettere al mercato delle due ruote di risalire, anche in Europa e negli Usa, e il calo della domanda sta diventando sempre più difficile da sostenere. Stando così la situazione, Yamaha ha deciso di continuare a tenere chiuse per altri 10 giorni, dal 25 maggio al 5 giugno, alcune sedi operative relative alle moto, senza però specificare gli stabilimenti interessati.
Yamaha: le due ruote opzione perfetta in questa fase VIDEO
Mercato, concessionari e EICMA. Con Andrea Colombi, Country manager di Yamaha Italia, abbiamo fatto il punto sulla situazione attuale riguardo l’universo moto e, nel caso specifico, sul fronte Yamaha anche in vista della riapertura delle concessionarie del 4 maggio. Tanti gli interrogativi sul tavolo dell'immediato futuro che scaturiscono dalla attuale congiuntura, derivata dalla emergenza Covid-19, che ha bloccato un settore che, ad inizio 2020, sembrava marciare sicuro verso un anno decisamente in crescita.
Guarda il videoÈ impossibile fare previsioni, ma Yamaha guarda già al mese prossimo e aggiunge ulteriore chiusure rispetto a quelle già citate. Dall’8 al 12 giugno, quindi ancora cinque giorni, saracinesche abbassate per sedi, fabbriche e uffici del Giappone. A fare da eccezione a questo ennesimo stop temporaneo sono l’Hamamatsu Robotics Building e il Myakoda Building, ovvero due strutture che si occupano di robotica e si trovano a Kita Ward.
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