Benzina, sciopero impianti in autostrada e calo dei prezzi

Benzina, sciopero impianti in autostrada e calo dei prezzi

Iniziato lo stop di 48 ore dei benzinai nelle aree di servizio autostradali. Intanto, il prezzo della benzina scende sotto la soglia di 1,4 euro al litro: non abbastanza, dicono dal Codacons

Redazione - @InMoto_it

13.05.2020 ( Aggiornata il 13.05.2020 13:01 )

Era già stato annunciato. Lo sciopero di 48 ore delle aree di servizio autostradali, iniziato alle 22 del 12 maggio, era inevitabile. Settimane fa tutta a categoria aveva minacciato lo stop, adesso Fegica Cisl e Figisc-Anisa Confcommercio si fanno portavoce dei lavoratori denunciando “la condizione di emergenza economica e sanitaria nella quale continuano ad essere lasciate le imprese di gestione”.

La nota delle organizzazioni

I motivi dello sciopero sono stati spiegati una nota rilasciata dalle organizzazioni di categoria. “Davvero incomprensibile l’atteggiamento indifferente e sordo del Governo, rispetto ad impegni rimasti lettera morta, assunti all’interno di un tavolo negoziale che non si riunisce colpevolmente da oltre un mese. Non è certo chiudendosi al confronto o sperando che ciascuno - individuo o categoria - se la cavi da sé, con ogni mezzo trovi a sua disposizione, più o meno consentito, che si può contribuire a costruire per il Paese una uscita governata dalla crisi. Per quel che riguarda la categoria in assenza di un cambiamento di rotta del Governo, la protesta e le chiusure per sciopero sono destinate ad estendersi nelle prossime settimane anche al resto della rete distributiva”.

Il prezzo del carburante

Intanto il prezzo della benzina scende sotto la soglia di 1,4 euro al litro, stando ai dati registrati dal Ministero dello Sviluppo economico. Un calo legato alla recente caduta dei prezzi del greggio, da ritenersi il vero e proprio tracollo dei prezzi del petrolio di un paio di settimane fa. Proprio per questo motivo, il calo è giudicato dalle associazioni dei consumatori non ancora sufficiente: si sperava in una diminuzione più significativa, visto che molti italiani hanno ripreso a spostarsi con l’inizio della fase due.

I numeri parlano chiaro e attestano come i prezzi alla pompa non siano scesi abbastanza, con enorme danno per gli automobilisti che sono tornati a spostarsi nella fase 2”, spiega il presidente del Codacons Carlo Rienzi. “Un monitoraggio realizzato dal Codacons mostra che da gennaio ad aprile 2020 le quotazioni internazionali del petrolio hanno subito un tracollo del 74%. A fronte di tale andamento fortemente negativo, nello stesso periodo il prezzo della benzina alla pompa ha subito una diminuzione di appena l’11%, mentre per il gasolio la riduzione è del 12,1%”. Continua Rienzi: “Certamente il peso delle tasse, che raggiunge il 70% su ogni litro di carburante, rallenta la discesa dei prezzi alla pompa, ma un tale squilibrio non è giustificabile”.

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