Coronavirus, a marzo calo record di consumi carburante

Coronavirus, a marzo calo record di consumi carburante

Effetti del divieto di circolazione dei mezzi: - 43,7 % di consumo di benzina e gasolio, con conseguenze anche per gettito fiscale e componente industriale

Redazione - @InMoto_it

30.04.2020 ( Aggiornata il 30.04.2020 10:46 )

Il divieto di circolazione dei mezzi stabilito per arginare i contagi da COVID-19 ha provocato inevitabilmente una diminuzione del consumo di benzina e gasolio, che nel mese di marzo 2020 ha toccato una cifra record: -43,7 %. Il dato emerge dall'analisi del Centro Studi Promotor, il quale afferma contestualmente che il calo, seppur rilevante, sia comunque inferiore alle attese.

Le stime del CSP, costruite sui dati forniti dal Ministero per lo Sviluppo Economico, rilevano come la diminuzione dei prezzi alla pompa ha fatto sì che il calo della spesa (- 47,2 %) sia stato superiore a quello dei consumi. Si tratta, comunque, dell'ennesima puntata di una "querelle benzina" che dall'inizio dell'emergenza sanitaria ha fatto, e continua, a far discutere, con costi che scendono troppo poco rispetto al crollo del petrolio e annessi sospetti e battaglie da parte dell'associazione a tutela dei consumatori.

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COINVOLTI ANCHE FISCO E INDUSTRIA

Dallo studio emerge inoltre che il calo dei consumi e - contestualmente - dei prezzi hanno inciso pesantemente sia sul gettito fiscale che sulla componente industriale, cioè sulla quota della spesa destinata alla produzione e alla distribuzione. La componente fiscale ha accusato nel solo mese di marzo un calo di 1,3 miliardi (- 45%), mentre per la componente industriale il calo è stato di 967 milioni (- 50,8%).

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Il drastico rallentamento dei consumi di marzo ha fisiologicamente influenzato anche il consuntivo del primo trimestre dell’anno, che ha visto diminuire in calo benzina e gasolio del 14,7 % rispetto allo stesso periodo del 2019, mentre la spesa alla pompa è scesa di 2,1 miliardi di euro (- 15,4%), gli introiti per l’Erario si sono ridotti di 1,3 miliardi di euro (- 15%) e la componente industriale di 832 milioni (- 16%).

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