Coronavirus, motociclista aiuta la ricerca trasportando sangue per 240 km

Coronavirus, motociclista aiuta la ricerca trasportando sangue per 240 km

La vicenda di Andrew Harrison, membro di un'associazione di volontariato britannica: non potendo alcuni piccoli ospedali permettersi di analizzare il COVID-19, il rider è partito per consegnare i campioni a un laboratorio di patologie cliniche

Redazione - @InMoto_it

14.04.2020 ( Aggiornata il 14.04.2020 17:18 )

Una nuova storia legata al Coronavirus e alle opere di bene ci giunge dall'Inghilterra. Il protagonista è Andrew Harrison, 58 anni, proveniente dalla cittadina di Telford. Andrew fa parte della cosiddetta SSCBB, dove BB sta per Blood Bikes. Che non è il titolo di un b-movie horror, ma un'associazione di volontariato formata da motociclisti che trasportano sangue per le strutture ospedaliere nelle contee di Shropshire, Staffordshire e Cheshire (da qui SSCBB).

L'associazione opera 24 ore al giorno, 365 giorni l'anno, giorno e notte in qualsiasi situazione climatica per trasportare campioni di sangue potenzialmente salvavite. Andrew è direttore di una compagnia marittima, e tuttavia riesce a compiere la sua opera di volontariato, dedicando ben 12 ore al giorno del suo tempo. E ha recentemente rivelato di aver trasportato con la sua moto dei campioni di sangue infetti da COVID-19.

CAMPIONI DA ANALIZZARE: UN VIAGGIO LUNGO 240 KM

Il tutto è avvenuto domenica 29 marzo, in un viaggio di circa 240 km tra le campagne dello Shropshire. La SSCBB si occupa di piccoli ospedali, che non dispongono delle risorse necessarie per studiare il virus. Quindi, i campioni di sangue infetti devono essere consegnati a un laboratorio di patologie cliniche per essere esaminati, dando così un aiuto fondamentale alle piccole struttre sanitarie nella lotta alla pandemia. Ed è quindi che è entrato in ballo Andrew Harrison, che con la sua moto si è rivelato fondamentale, trasportando i campioni di sangue in questione.

Lo stesso Harrison ha dichiarato che avere a bordo un frammento, seppur minimo, del nemico con cui l'umanità intera sta combattendo in questo periodo lo ha caricato di una certa responsabilità. Ciò non gli ha tuttavia impedito di svolgere al meglio il suo viaggio e di aver contribuito, anche lui, alla lotta per arginare il maledetto virus.

LA SOLIDARIETà HA GIà CONTAGIATO TUTTI

Una storia che ci fa sorridere in tempi complicati, simile ad altre storie tutte italiane, di cui vi abbiamo parlato nelle scorse settimane. Come l'associazione "Semper Fidelis Alto Tirreno", i cui membri appassionati di Harley-Davidson compiono azioni di grande rilievo sociale a Carrara. O in Valsusa, dove un concessionario BMW Motorrad ha deciso di riparare gratuitamente i mezzi delle forze dell'ordine e della Croce Rossa che servono ad aiutare le persone in grossa difficoltà a causa dello scoppio della pandemia.

Fonte|MCN

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