Multe: molti comuni lucrano sulle spese di accertamento

Multe: molti comuni lucrano sulle spese di accertamento

Sarebbero numerosi i comuni che alla voce ‘spese di accertamento’ dei verbali di contravvenzione inseriscono voci fantasiose pur di toglierci soldi in più. E noi siamo costretti a pagare

08.06.2022 ( Aggiornata il 08.06.2022 16:29 )

I comuni ci marciano con le spese di accertamento delle contravvenzioni! Lo ha denunciato il presidente dell’Antitrust, Roberto Rustichelli, durante l’audizione alla Commissione Parlamentare d’Inchiesta sulla Tutela dei Consumatori e degli Utenti.

...capita di pagare ai Comuni più per le spese di accertamento - quelle di notifica sono stabilite dalla legge - che per la sanzione vera e propria”, ha detto Rustichelli. Questo perché attualmente, mentre le spese di notifica sono state fissate obbligatoriamente in 9,50 euro da una delibera dell’AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni), per le spese di accertamento non c’è alcun vincolo e le amministrazioni si muovono liberamente. “Spesso perpetrando evidenti abusi”, dice ancora il presidente dell’Antitrust, facendo riferimento a casi documentati di comuni che fra le spese di accertamento hanno incluso le più svariate voci: “costi di stampa, postalizzazione, costi di acquisto e manutenzione dei palmari per la rilevazione delle infrazioni, manutenzione delle apparecchiature e del software di gestione del servizio, moduli autoimbustanti, redazione delle distinte delle raccomandate, visure alle banche dati della Motorizzazione Civile

Le prove sono schiaccianti

Non mancano i casi di Comuni che hanno persino duplicato delle voci di spesa: qualcuno ad esempio ha inserito la voce ‘costi di stampa’ seguita dalla voce ‘cartucce e nastri stampanti’.

La prova di come certe amministrazioni lucrino su questa cosa è nel fatto che confrontando le spese di accertamento caricate da diversi comuni sui verbali inviati a casa dei trasgressori, l’importo per tale operazione va dai 2,5 ai 10 euro (il 400% !).

Serve un intervento normativo

In tutto questo purtroppo noi cittadini siamo costretti a pagare, senza poter contestare nulla, perché nessuna legge fissa degli importi per gli oneri di accertamento.

Ecco perché, conclude il presidente Rustichelli, “è assolutamente necessario predeterminare normativamente l’ammontare di un costo standard valido per tutti i Comuni, ispirato a criteri di ragionevolezza, reale correlazione ai costi, trasparenza e non discriminazione degli utenti”.

Preso atto del problema, la Commissione parlamentare sembra abbia concordato sull’esigenza di regolamentare la voce dei costi di accertamento delle contravvenzioni. Speriamo si arrivi quanto prima a un risultato.

Interessante l’annotazione di chiusura del presidente della Commissione, Simone Baldelli: “sappiamo che un comune su cinque non trasmette al Governo neanche la rendicontazione su come vengano spesi i proventi delle multe, mentre per gli altri quattro su cinque non ci è dato sapere come vengano spesi e di quali dati il Governo disponga”.

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