Guardando ai dati ACI/ISTAT sugli incidenti in moto, si può tracciare un profilo veritiero delle varie personalità in sella: va più di fretta chi pensa di essere più esperto, ma con l'età si cambia
Chi è il motociclista perfetto? Un’idea possiamo farcela dal rapporto ACI/ISTAT, analizzato da VertiMovers che studia i dati per ricostruire tendenze, abitudini e particolarità del mondo della moto in Italia. Il nostro paese è sempre più bike-friendly, dato l’aumento di immatricolazioni negli ultimi anni - solo su Subito.it il 50% delle ricerche ha avuto come oggetto il termine “moto” nel 2020.
VertiMovers ha identificato vari profili di biker, come quello del “Motociclista precipitoso”: usa la moto non solo per piacere ma per necessità, perché più veloce dell'auto. Va spesso di fretta e non si cura troppo del pericolo, pensando di avere una lunga esperienza in sella. Forbice d’età fra i 30 e i 34 anni, maschio, sposato o convivente, è un lavoratore dipendente o autonomo e gira soprattutto in città. Il più alto numero di sinistri è infatti su tratti urbani, e il tasso di incidenti per questa categoria di centauri è del 4,6%.
Sua nemesi è il “Coniuge affidabile”, più prudente che spericolato. Il tasso di incidenti per questa figura, maschio sposato o convivente, lavoratore dipendente, di età fra i 40 e i 54 anni, è di appena il 2%. Appartengono a questa categoria anche le donne sposate, lavoratrici, in età fra i 40 e i 44 anni. Chi va piano, sicuramente va più sano anche se non va lontano.
Troppo traffico sulle Dolomiti: colpa anche dei motociclisti?
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