Moto da cross di origine illecita: fronte comune delle Case contro il fenomeno

Moto da cross di origine illecita: fronte comune delle Case contro il fenomeno

Unite insieme all’Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori anche le protagoniste dell’industria di riferimento: Gas Gas, Honda RedMoto, Husqvarna, KTM e Yamaha

Redazione - @InMoto_it

05.07.2021 12:53

Con un messaggio tanto chiaro quanto diretto: “Non cedere al lato oscuro, scegli la legalità”, Confindustria ANCMA scende in strada contro il fenomeno del commercio di moto da cross di origine illecita con una campagna di sensibilizzazione rivolta agli appassionati.

Con lei, anche le Case motociclistiche dell’industria di riferimento come Gas Gas, Honda RedMoto, Husqvarna, KTM e Yamaha, che hanno supportato in maniera attiva il progetto con l’obiettivo di informare gli utenti sui rischi e le conseguenze giudiziarie derivanti dall’acquisto di motociclette nell’ambito di sistemi criminosi.

L'Ancma rilancia la mobilità già sostenibile delle due ruote

Aggirare il sistema

La campagna promossa da ANCMA – fa sapere la stessa associazione in un comunicato – “nasce per accendere un riflettore sul meccanismo fraudolento che appare evidente celarsi dietro alle offerte di facile risparmio proposte da alcuni venditori disonesti e, soprattutto, per tutelare la rete di vendita ufficiale dalla concorrenza sleale operata da essi”.

Il rifermento – fa sapere sempre l’associazione - è all’artificiosa triangolazione messa verosimilmente in atto da operatori senza scrupoli per evadere l’IVA, aggirando la normativa europea. Operazioni che si reggono su uno schema che prevede la simulazione di vendite intracomunitarie in regime di non imponibilità e la registrazione di fatture a clienti diversi da quelli effettivi. In pratica le moto escono e rientrano fittiziamente in Italia per poi essere messe realmente in vendita a prezzi inferiori del 20-25% rispetto ai listini ufficiali”.

Rivolgersi sempre alla rete ufficiale

La diffusione di tale fenomeno fa leva soprattutto sulle moto da cross: l’utilizzo all’interno di piste chiuse non ne prevede infatti l’immatricolazione e l’assenza della targa gioca un ruolo importante per l’impossibilità di consultare i pubblici registri per ricostruire i passaggi di proprietà. Ne conviene, quindi, che anche i controlli risultano difficoltosi e carenti.

Insomma, un danno ingente nonché un rischio anche per il compratore, che può andare incontro a una contestazione di incauto acquisto e ricettazione. Contro la tentazione di un facile risparmio, dunque, l’invito di ANCMA e dei principali costruttori e distributori è quello di rivolgersi alla rete dei concessionari ufficiali presenti sul territorio.

Mobilità urbana, ANCMA: quadricicli soluzione intelligente, non dimenticateli

  • Link copiato

Commenti

InMoto in abbonamento