Yamaha, si lavora sul cambio AMT a doppia frizione

Yamaha, si lavora sul cambio AMT a doppia frizione

I brevetti mostrano una trasmissione a doppia frizione elettronica della Casa di Iwata che consente un maggior intervento del motociclista rispetto al Dual Clutch di casa Honda: ecco il funzionamento

Redazione - @InMoto_it

01.07.2021 18:17

Il cambio doppia frizione DCT Honda è ormai una realtà consolidata nel mondo delle due ruote. Diversi modelli della Casa dell'Ala, dall'X-ADV 750 all'Africa Twin fino alla Gold Wing, lo adottano. Una risposta da parte di qualche marchio concorrente, soprattutto i connazionali, non poteva tardare ad arrivare. I brevetti depositati da Yamaha e divulgati sul web lo dimostrano.

IL DCT HONDA: FUNZIONAMENTO

Come ha risposto Iwata al doppia frizione di Tokyo? Partiamo dal presupposto che il Dual Clutch Transmission di Honda è un cambio automatico che sfrutta due frizioni a controllo idraulico sullo stesso lato, una per le marce pari e una per le dispari. Il guidatore, se lo imposta manuale, controlla i cambi tramite le palette sul manubrio; altrimenti, impostando la modalità automatica, lascia fare tutto alla trasmissione, potendosi concentrare solo sul comfort di guida. I cambi risultano rapidi ed efficienti allo stesso tempo.

L'AMT YAMAHA: LA DOPPIA FRIZIONE ELETTRONICA

Yamaha ha invece deciso di fare diversamente. Il marchio di Iwata ha brevettato infatti l'AMT, Automated Manual Transmission, una vera e propria doppia frizione elettronica. In che senso? Nel senso che il cambio di Yamaha utilizza due frizioni separate, ognuna ubicata a un lato del motore, azionata da una leva ride by wire. Non ci sono cavi, né sistemi idraulici: il motociclista gestisce la frizione elettronica, appunto, come un comando ride by wire. Non c'è pedale del cambio, e la guida è semiautomatica; non serve infatti usare nessuna leva e i cambi di marcia avvengono tramite due pulsanti. Questi ultimi, come si nota dai brevetti - in cui Yamaha ha inserito una R1 - utilizzano il reostato della leva della frizione elettronica per gestire i due mozzi frizione, che si spostano con un attuatore idraulico o elettrico.

PIÙ CONTROLLO DEL PILOTA: ECCO PERCHÉ

In pratica, rispetto al DCT Honda, con l'AMT Yamaha il pilota dovrebbe avere maggiore controllo della moto, poiché scalando le marce egli può intervenire azionando la leva frizione e regolando l'incidenza del freno motore, oppure annullarla nel metodo classico, tirando la leva frizione per intero.

Il fatto che sia presente una R1 nei bozzetti non significa (almeno per il momento...) che il cambio verrà inserito sulla supersportiva attuale: il modello in questione è infatti vecchio di una decina d'anni, a testimonianza del fatto che l'idea dell'AMT "cova" a Iwata dal 2010. Dopo undici anni, pare venuto il momento di lanciarlo sul mercato. Staremo a vedere come si evolverà questa "guerra delle cambiate".

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