Le più frequenti restano quelle per eccesso di velocità, con ben 27 infrazioni, ma seguono a ruota la violazione della segnaletica, i sorpassi illeciti e le varie irregolarità sulla documentazione
Si allenta la morsa sul divieto di spostamento tra regioni, arrivano le belle giornate e di conseguenza crescono anche i numeri dei motociclisti sulle strade. Tra le tante belle regioni degne di essere visitate però, ce n’è una in particolare che da inizio giugno è stata letteralmente presa d’assalto.
Stiamo parlando del Trentino, che durante questi ultimi fine settimana - specialmente nelle zone di Sarentino Renon, la Mendola, le valli Gardena, Badia e Pusteria - ha visto crescere esponenzialmente il traffico delle due ruote, con conseguenti controlli a tappeto da parte delle pattuglie di polizia.
La Provincia di Trento conferma: limiti a 60 km/h per le moto
Solo nei primi quindici giorni di giugno, infatti, secondo alcuni quotidiani locali sono stati controllati oltre 50 mezzi e registrate ben 45 infrazioni.
La più frequente resta sempre quella per eccesso di velocità, con ben 27 infrazioni, ma seguono a ruota la violazione della segnaletica, i sorpassi illeciti e le varie irregolarità sulla documentazione. Non è servita a molto, dunque, la decisione del presidente della Pat (Provincia Autonoma di Trento) Maurizio Fugatti, che ha imposto dallo scorso 25 luglio il limite massimo di 60 km/h su alcuni tratti stradali della provincia di Trento.
Proprio a causa del crescente numero di motociclisti lungo le strade del Trentino, quindi, nelle prossime settimane verranno rafforzati i vari controlli, con verifiche mirate tali da prevenire e reprimere la guida spericolata che alcuni utenti della strada stanno avendo ormai troppo di frequente sui passi montani.
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