Molestie ad una giovane influencer motociclista: porta tutti in tribunale e vince

Molestie ad una giovane influencer motociclista: porta tutti in tribunale e vince

È successo a Vuane Pahn, giovane blogger, influencer e appassionata di moto, che alcuni anni fa si è ritrovata sfortunata protagonista di alcuni attacchi nei suoi confronti. Ecco cosa è successo

Redazione - @InMoto_it

10.05.2021 16:30

L’installazione di una dashcam sulla sua Ducati 899 Panigale è costata non pochi problemi all’influencer indonesiana Vaune Phan. La giovane blogger, infatti, ha recentemente vinto una causa dopo aver avuto alcune grane con una officina e con alcuni utenti della rete.

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La storia

La storia, riportata dal sito Bikesrepublic, ebbe inizio nel lontano 2018, dopo che l’influencer chiese spiegazioni all’officina per alcuni danni riportati sulla sua Ducati, in relazione proprio all’installazione della cam sul codino della sportiva. Purtroppo per la blogger, però, la storia prese subito una piega davvero spiacevole. Secondo quanto riferito dalla stessa, infatti, in prima battuta i proprietari dell’officina le avrebbero offerto di risarcire il danno solo ad una condizione: rispondere positivamente a delle avances molto spinte, e poi, dopo lo sfogo suoi social in cui spiegava quanto accaduto, Vaune si sarebbe trovata a dover subire insulti diffamatori da alcuni utenti del web, uno in particolare.

Causa vinta

Tuttavia, dopo aver portato in tribunale sia il garage che la persona che aveva cercato di diffamarla, l’influencer indonesiana è riuscita a vincere la causa: a Revology Bikes – l’officina in questione – è stato ordinato di pagare tutte le spese relative ai danni subiti da Vaune e le spese per la riparazione della moto e al cyberbullo di pagare un totale di 104 mila dollari indonesiani (circa 64 mila euro) per i danni e le spese legali e l’obbligo di rimuovere tutti i suoi post diffamatori passati e presenti nei miei confronti della giovane blogger.

Questa sentenza – ha spiegato uno degli avvocati di Vaune - costituisce un precedente importante. Abbiamo dimostrato come certe personalità che compongono l’universo dei social media e ingiustamente diffamate online possono difendersi e recuperare danni sostanziali”.

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