Sventa furto in concessionario moto, ladri si vendicano bruciando l'auto

Sventa furto in concessionario moto, ladri si vendicano bruciando l'auto

Il coraggio e il dramma di una 20enne di Roma: aveva sentito rumori sospetti nel negozio, allertando la Polizia. La banda ha dato fuoco alla sua Fiat 500 ed è fuggita, la ragazza sotto choc 

Redazione - @InMoto_it

03.04.2021 12:11

Un gesto di coraggio da una ragazza di appena 20 anni, qualche giorno fa a Roma. La storia vede protagonista una giovane che ha rischiato seriamente pur di fare il suo dovere civico, pagando purtroppo le conseguenze della cattiveria altrui.

Sventato furto di moto

Roma, quartiere Centocelle, poco prima del coprifuoco: intorno alle 21:30, la ragazza rincasa ma si accorge di alcuni rumori sospetti in un concessionario di moto proprio vicino la sua abitazione. La giovane ha deciso immediatamente di chiamare il proprietario del dealer, conoscendolo personalmente. Il titolare, allarmato, ha contattato le forze dell’ordine mentre i tre ladri, capendo di essere stati scoperti, si sono dati alla fuga. Un gesto coraggioso e lodevole, che però si è trasformato in un grave danno per la ragazza: i malviventi, infatti, hanno capito che era stata lei a mandare in malora le loro intenzioni e prima di fuggire l’hanno presa di mira per una vendetta ignobile.

La vendetta col fuoco

Davanti agli occhi dell’inerme vittima, i ladri hanno rotto i vetri della sua auto, una Fiat 500 bianca, poi l’hanno cosparsa di benzina e hanno dato fuoco (sopra, la foto pubblicata da Leggo.it). Subito dopo, la fuga, mentre gli agenti non sono ancora riusciti ad individuarli.

Scoperta dal “palo”

La ragazza ha poi dichiarato di aver avuto tantissima paura e sceglie comprensibilmente l’anonimato. Assicura però: “Lo rifarei comunque, anche se non conoscessi la persona vittima del furto”. È stato il “palo” della banda a scoprirla, da lì la vendetta. “I poliziotti sono rimasti al mio fianco tutta la notte, mentre la Scientifica faceva i rilievi. Se dovesse accadermi ancora qualcosa di brutto, so chi chiamare”. Tanta paura, sì, ma un cuore coraggiosissimo e un’incredibile lezione di civiltà.

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