L’esemplare prodotto dall’azienda britannica monta il quattro cilindri in linea derivato dalla Yamaha R1 da oltre 200 CV
Le CRT hanno avuto vita breve. Due sole stagioni in MotoGP, 2012 e 2013, per poi essere sostituite dalle Open. Ma è proprio da quella categoria che utilizzava propulsori di 1000 cc derivati dalla produzione di serie che DR Moto è partito per la sua CRT Replica. Il produttore britannico ha da sempre l’obiettivo di “portare la tecnologia e le prestazioni di livello MotoGP su una moto per gli appassionati più esigenti”, si legge sul sito ufficiale. E come ha progettato questa due ruote?
Il motore della sia CRT Replica è il quattro cilindri in linea della Yamaha R1, che al momento della costruzione nel 2014 erogava 182 CV. Ma dopo la cura di DR Moto la potenza potrebbe superare anche i 200 CV. Il telaio è composto interamente da un blocco di alluminio lavorato CNC, come anche il forcellone, fresato da un unico pezzo. Progettata e costruita secondo le specifiche della MotoGP (ci sono le Forcelle Ohlins FG 386 CRT e l'ammortizzatore Öhlins TTX36 MotoGP) e con ampio utilizzo della fibra di carbonio per le sovrastrutture, che riduce notevolmente il peso, la CRT Replica si aggira intorno ai 160 kg a secco.
Per l’elettronica, DR Moto ha montato una ECU Serie Motec M1, ma sono compresi anche il controllo della trazione, il sistema anti impennata, la mappatura GPS, i blipper e la possibilità di cambiare senza frizione. Non c’è l’ABS. La CRT Replica è dotata anche di cerchi in magnesio forgiato da 16,5”, di pinze Brembo monoblocco a 4 pistoni ricavate dal pieno che mordono due dischi in carbonio da 320 mm all'anteriore e un disco in acciaio da 160 mm al posteriore.
Naturalmente, l’esclusivo esemplare di DR Moto è solo per l’uso in pista, ma c’è un ma: costa più di 100mila euro.
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