Ciao Fiammetta!

Ciao Fiammetta!

Fiammetta La Guidara - storica collaboratrice di InMoto e Moto Sprint, giornalista professionista, volto televisivo, commentatrice e firma per prestigiosi quotidiani nazionali - ci ha lasciato all'improvviso questa notte. Ecco il ricordo della redazione

Redazione - @InMoto_it

23.02.2021 15:31

Fiammetta se n'è andata. Incredibilmente, d'improvviso, drammaticamente. Se n'è andata questa notte, in silenzio. Ed ha lasciato un grande vuoto. Nella sua famiglia, qui da noi in redazione, tra i tanti che la conoscevano. La sua storia professionale e personale è legata a doppio filo a quella della Conti Editore, a InMoto, a MotoSprint. Una professionista seria e preparata, pignola ed euforica. Con un sorriso contagioso.

L'ultima volta che ci siamo sentiti è stato sabato: mi ha gentilmente rimproverato perché a suo dire potevamo lavorare di più e meglio su un paio di format. Era così, Fiamma, una che non si accontentava. Entusiasta e viva. 

Romana, classe 1970, laureata in giurisprudenza, giornalista professionista, lavorava con la nostra casa editrice fin dai primi anni 90. Ma nella sua esperienza figurano anche collaborazioni televisive, come telecronista, come addetta stampa, nella Federazione Motociclistica Italiana. E sicuramente dimentichiamo qualcosa. Perché Fiammetta era un vulcano. Ed è così che ti vogliamo ricordare. Bella e sorridente. La redazione tutta si stringe intorno alla tua famiglia e a tuo marito Tarcisio.

Ciao Fiamma. Non ti dimenticheremo.

Andrea Padovani


Ciao Fiammetta,

ti ricordo quando entravi alla domenica sera in redazione dopo un week end di gare, arrivavi in moto, via il casco, giacca e tutta spettinata aprivi il portatile ed ecco l’articolo. Oggi ti ho pensato spesso e mi è tornato in mente il viaggio in moto che hai fatto con tua mamma, siete andate fino in Russia per il weekend della superbike. Chiaramente al ritorno vi siete fermate in redazione a Bologna. Oggi mi sento perso e solo, come un paddock vuoto dopo una gara.

Marco Chilà


Ho conosciuto Fiammetta La Guidara una vita fa. Era il 1987 credo, e lavoravo a Motitalia, la rivista della FMI. Fu lì che suo padre la accompagnò per presentarla al suo amico Carlo Gasparini, che di Motitalia era caporedattore. Franco La Guidara, scrittore, voleva aiutare la figlia a diventare giornalista.

La giovanissima Fiammetta iniziò dalla gavetta, e fu durissima, nonostante la raccomandazione. Gasparini era un buono, ma aveva modi burberi; ogni tanto arrivava una strillata. Fiamma nonostante la giovane età era determinata, e si fece strada. Da sola, forte solo della sua bravura.

Iniziò con le gare minori in pista, alle quali si appassionò molto, inserendosi nell’ambiente come e più di molti piloti. Comprò la moto, e si fece insegnare ad andarci da Marco Tamantini, che allora era uno dei piloti vincenti nel Campionato delle Bicilindriche.

Negli anni Fiammetta è cresciuta, è diventata una giornalista vera, ha avuto incarichi prestigiosi e… non si è fatta nemici. Era benvoluta e rispettata da tutti.

Ad avvisarmi della sua scomparsa ha pensato con una telefonata Alessandro Apostoli, di ACI Sport, pure lui a Motitalia insieme a me e Fiammetta all’epoca. E così in questa giornata così triste, la mia memoria è tornata indietro a quella prima volta, quando Fiammetta arrivò accompagnata da papà, con tanta voglia di diventare giornalista.
Ciao giornalista.

Riccardo Matesic


Ti conobbi qualche anno fa. Ai tempi seguivo il CIV e tu eri inviata per Motosprint. Quello che mi colpì immediatamente, già dopo una semplice chiacchierata, era il tuo grande entusiasmo e la felicità che traspariva nell'essere tra le moto. Le moto, i motori, la tua grande passione. Eri entusiasta del tuo lavoro, non ti tiravi mai indietro. Da poco curavamo insieme dei contenuti video per i social di Motosprint ed In Moto e grazie a te sapevo che qualcosa di buono ne sarebbe venuto fuori. Sempre. Felice di quello che facevi, coinvolgente per l'allegria e la passione che mettevi in campo. Mi mancheranno le nostre chiacchierate sui personaggi, le domande da fare, le storie da poter raccontare agli appassionati...

Ciao "Fiamma", è stata una gioia poter lavorare con te.

William Toscani


Fiammetta, la forza... visibile

Lo avranno sicuramente già scritto i colleghi, ma vale la pena ripeterlo: Fiammetta era la persona professionalmente più disponibile di tutto il nostro ambiente. Non c’era una richiesta alla quale lei non rispondesse in modo affermativo ed entusiasta. Dalle notizie di dieci righe alle inchieste di dieci pagine, qualunque cosa le chiedessimo non si tirava mai indietro. E se qualche volta c’era qualche imprecisione o errore (chi non ne fa?), Fiammetta era sempre pronta a scusarsi e mettere una pezza, a qualunque ora. 

Insieme abbiamo condiviso (tra le tante cose) l’avventura della nascita della Onlus Di.Di Diversamente Disabili, io come cameraman, lei come addetto stampa e, cosa fondamentale, speaker dei video che montavo dopo il weekend delle loro gare. Ecco, quello è stato un lavoro di cui vado fiero ancora oggi, e che mi ricorderà Fiammetta per sempre, poiché insieme abbiamo girato per i circuiti, intervistato piloti, scelto inquadrature, scritto mini-sceneggiature, partecipato a cene sociali, conosciuto celebrità e passato tanto tempo insieme, come amici e non solo come colleghi di lavoro. Grazie a questa avventura iniziata insieme, Fiammetta ha realizzato con le sue sole forze un documentario appassionante e coinvolgente: si chiama “Traguardi - La forza invisibile”, e lo trovate (in versione preview) qui: vimeo.com/150097153. Guardatelo, credo che Fiammetta ne sarebbe contenta. 

Goffredo Bagnoli


Affascinante, oltre che valida e preparatissima collega, una donna come poche altre. La cosa che da sempre colpiva di lei: una passione smisurata per il mondo delle gare e delle moto, condita da una gentilezza e professionalità fuori dal comune, il tutto alimentato da un entusiasmo brillante, forte e puro, come quello di una ragazzina.

Ciao Fiammetta!

Andrea Toumaniantz


Una cosa che mi ha sempre colpito, di Fiammetta, era il senso del gruppo. Dell’esserci. Del fare squadra. Non ricordo evento, lavoro gravoso, speciale su cui sgobbare, in cui non fosse lì, in trincea, con il sorriso e l’incrollabile disponibilità. Ci potevi sempre contare. Sempre. E poi, ogni volta, ad opera compiuta, quel suo liberatorio “ci facciamo una foto?”, come ad archiviare la pratica. Come a dire ”dai ragazzi, ce l’abbiamo fatta, siamo stati bravi”.
Era un collante prezioso, di quelli che in un team di lavoro fanno sempre la differenza; ma che ancor di più, la fanno nella vita.

Ciao Fiamma, era impossibile non volerti bene

Diego D'Andrea

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