BMW e CMC Next: connessione auto-moto per la sicurezza

BMW e CMC Next: connessione auto-moto per la sicurezza

Stando a quanto comunicato dalla stessa BMW l’approccio del consorzio verrà ampliato, includendo lo studio della moto nella sua interezza da parte dei sistemi ADAS presenti nelle auto

Redazione - @InMoto_it

01.02.2021 ( Aggiornata il 01.02.2021 11:55 )

La decisione di non investire più nei grandi saloni motociclistici non ha di certo fermato la voglia di futuro dalle parti di Monaco di Baviera. È notizia recente, infatti, che in casa BMW Motorrad si continuerà a procede a passo svelto in direzione delle tecnologie di sicurezza nell’ambito motociclistico.

Tutto ciò grazie al rinnovato impegno - annunciato dalla stessa BMW - all’interno del Connected Motorcycle Consortium (CMC), un consorzio dedito all’ampliamento dei livelli di sicurezza su due ruote.

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SICUREZZA COME OBIETTIVO PRIMARIO

L'ABS, il Dynamic Traction Control (DTC) o l'Active Cruise Control (ACC) sono solamente alcune delle innovazioni lanciate da BMW nell’ambito della sicurezza motociclistica. Tuttavia, la Casa tedesca non ha mai avuto voglia di adagiarsi sugli allori e, insieme agli altri produttori presenti all’interno del consorzio (Honda, KTM, Yamaha, Suzuki, Triumph), lo scorso dicembre ha siglato un accordo per proseguire la propria cooperazione nell’ambito del CMC “Next”, avendo come obiettivo primario quello di migliorare ancora di più la sicurezza dei motocicli e preservare il ruolo delle motociclette nella mobilità futura.

Stando a quanto comunicato dalla stessa BMW, l’approccio verrà ampliato e il lavoro sarà effettuato includendo lo studio della moto nella sua interezza da parte dei sistemi ADAS (Advanced Driver Assistance System), così da ricreare più sinergia tra sensori di bordo e connettività.

SCENARI FUTURI TRA MOTO E AUTO

Fin dal 2016 – anno in cui venne fondato il consorzio -, il CMC ha dirottato le sue forze verso una specifica di base per i sistemi di connettività V2X per motocicli, dove V2X sta per “Vehicle-to-Everything”, “Vehicle-to-Vehicle” e “Vehicle-to-Infrastructure”. Ovvero, riuscire a connettere le due ruote a qualsiasi cosa.

Per riuscire a fare un ulteriore passo cruciale nella direzione intrapresa nel 2016, oggi il CMC “Next” ha come scopo quello di intraprendere una cooperazione con l'industria automobilistica. Tale decisione è stata presa proprio per dare vita ad una comunicazione standardizzata tra tutti i veicoli presenti su strada e, con l’eventuale sviluppo nelle auto di sistemi capaci di includere anche i requisiti dei motocicli, migliorarne il loro impatto sulla sicurezza in caso di traffico misto con auto e moto.

Come produttore in entrambi i comparti - fa sapere la stessa BMW – la divisione Motorrad prevederà di utilizzare le funzioni di assistenza al pilota per migliorare la sicurezza dell’intero comparto moto e, come parte del CMC Next, lavorerà per assicurare che i sistemi V2X, così come i sistemi basati sui sensori di bordo di moto e auto, funzionino in maniera integrata e non come sistemi stand-alone.

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