Milano-Taranto, si è spento il patron Franco Sabatini

Milano-Taranto, si è spento il patron Franco Sabatini

Nel 1987 aveva riportato in auge la storica competizione, completanto 34 edizioni fino a oggi. Aveva 83 anni, ha passato un'intera vita tra motori, bici e motociclette

Redazione - @InMoto_it

27.11.2020 ( Aggiornata il 27.11.2020 12:52 )

È stato un giorno triste per il mondo delle due ruote: ieri, 26 novembre, si è spento Franco Sabatini, patron della rievocazione storica della Milano-Taranto, dopo una lunga malattia. Aveva 83 anni e da sempre era legato alla passione per la motocicletta.

IL MARCHIO SABATINI PER LE BICI

Nato nel 1937, inizia già bambino ad armeggiare con i motori nell’officina del padre: dalla riparazione delle macchine agricole, l’attività si evolve negli anni fino alla produzione di bici e motociclette. Negli anni Settanta, in virtù della forte richiesta di biciclette, Franco intravede un’opportunità e lancia il proprio Marchio: le Sabatini da corsa diventano un cult, fatte a mano su misura, le prime con tre rapporti dentati. Arrivano a conquistare persino Gino Bartali, che ne vede una in mostra negli anni Ottanta e contatta Sabatini per iniziare a lavorare insieme. La collaborazione tra i due va avanti per sei anni, diventando una profonda amicizia: “Costruivo 100 bici all’anno, con queste mani, pezzo su pezzo e poi mettevo il marchio Cicli Bartali” ha raccontato il patron in un’intervista al Giornale dell’Umbria a firma Claudio Sampaolo.

LA MILANO-TARANTO

Dalle bici alle moto: dopo la fine dell’avventura con Bartali, nel 1987 Franco Sabatini riporta in auge la Milano-Taranto, competizione d’annata riservata alle moto d’epoca e ferma da decenni. “Avevo 50 anni e mi sono detto «caro Franco, se non te la organizzi da solo, non riuscirai mai a correrla». L’ho fatto… Ho avuto il nullaosta e me la sono organizzata. La prima è stata nel 1987, partenza all’Idroscalo di Milano a mezzanotte, 55 al via. Caddi a Bologna rompendomi la clavicola, ma io ho una pellaccia e sono sempre ripartito, perché a cavallo della moto rinasco. Infatti oltre ad organizzarle ne ho corse 24, col record di 300 partecipanti tre anni fa, difendendo questa mia creatura contro tutto e contro tutti”.

EDIZIONE VIRTUALE 2020

Oggi le edizioni della MiTa sono arrivate a 34, compresa l’edizione 2020 nell’insolita veste virtuale: neanche l’emergenza Covid ha fermato la volontà del patron, che i suoi cari e gli amici descrivono risoluto, concreto, schietto, appassionato, visionario.

I funerali saranno celebrati sabato 28 novembre alle 15:00 nella Chiesa di San Martino in Colle, nella sua Perugia, in forma ristretta rispettando le disposizioni della normativa.

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