Rewind, Honda CBR 900 RR Fireblade: e le 1000... mute!

Rewind, Honda CBR 900 RR Fireblade: e le 1000... mute!

Nel 1992 la sportiva di Tokyo sconvolse i valori in campo tra le maxi: piccola come una 750 potente quasi come una moto di cilindrata piena. Faceva del rapporto peso/potenza il suo cavallo di battaglia

06.11.2020 18:21

Le Prestazioni

Se per concezione strutturale e caratteristiche di guida la CBR 900 RR è paragonabile alle macchine sportive di 750 cc, sotto il profilo delle prestazioni la nuovissima Honda non ha nulla da invidiare alle maxi da 1000 ed oltre di cilindrata, anche in virtù della superiore leggerezza. Meno potente e veloce delle ipersportive, d’accordo, ma certamente avvantaggiata rispetto alle settemmezzo dalle quali si differenzia per le superiori caratteristiche di coppia e per una più corposa “muscolosa” erogazione che consente di ottenere estrema prontezza un po' a tutti i regimi di rotazione. Il tutto si traduce in un funzionamento del motore davvero regolarissimo, pronto alle minime aperture dell’acceleratore, senza vuoti ed incertezze con possibilità di riprendere anche da meno di 1000 giri.

Rewind, Honda CBR 900 RR Fireblade FOTO

Rewind, Honda CBR 900 RR Fireblade FOTO

Nel 1992 la sportiva di Tokyo sconvolse i valori in campo tra le maxi: piccola come una 750 potente quasi come una moto di cilindrata piena. Faceva del rapporto peso/potenza il suo cavallo di battaglia grazie ai 125 CV dichiarati per un peso a secco di 185 Kg

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Superati i 5000 giri, comunque, la progressione è notevole sin verso i 10.000/10.500 giri e, se proprio lo si desidera, si può tirare fino ai 12.000, soglia di intervento del limitatore. L'avviamento è sempre pronto ed è abbastanza contenuto il tempo con cui il propulsore raggiunge l'ottimale regime termico; il rendimento si mantiene inalterato anche in condizioni di lavoro gravose, affiancato da una grintosissima tonalità allo scarico che agli altri si trasforma in un piacevole urlo. Dai riscontri ottenuti nella prova al banco il propulsore ha ampiamente confermato il suo ottimo stato di forma, superando abbondantemente il valore dichiarato all’albero (124 CV a 10.500 giri) dal costruttore, come testimoniano i 117 CV tondi di potenza massima letti alla ruota a 10.300 giri. In assoluto si tratta di una prestazione abbondantemente superiore a quella ottenuta per la migliore sportiva da 750 cc, la Kawasaki ZXR 750 R, rispetto alla quale CBR 900 RR si avvantaggia sotto il profilo della coppia con un massimo di 8,8 kgm a 8.750 giri.

ALLA PROVA DEI NUMERI...

All'analisi delle prestazioni si scopre l'interessante valore di velocità massima corrispondente ad oltre 264 km/h (l'indicazione ottimistica del tachimetro è di quasi 290 km/h) conseguibile senza eccessiva difficoltà, ma dopo un lancio di poco superiore al 2 km, mentre abbastanza significativi sono i riscontri strumentali sia dell'accelerazione che della ripresa. Nel primo caso, ad esempio, la Fireblade 900 si permette il lusso di passare da 0 a 100 km/h in soli 2”7 avvicinandosi così ai tempi della Kawasaki ZZR 1100 mentre nei 400 e 1.000 metri, coperti rispettivamente in 10”3 e 19”4, tiene testa alla Bimota “Dieci” dotata di propulsore di 1000 cc a cinque valvole per cilindro valvola allo scarico. Analogamente in ripresa dai 50 km/h dal rapporto più lungo, la CBR 900 RR ha mostrato un'ottima forma traguardando il 400 m in appena 13” netti e 23” al chilometro dal quale esce ad oltre 230 km/h effettivi, surclassando fior di sportive anche nella variazione di velocità dai 50 ai 100 km/h effettuata in soli 6”2 meglio della quale riesce solo la rapidissima Yamaha FZR Ex-Up.

Le sportive Honda che hanno fatto la storia VIDEO

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