Il nuovo decreto prevede la sostituzione dei documenti cartacei in vista di una digitalizzazione: l'Automotoclub Storico Italiano chiede di modificare il Documento Unico
La Fase 2 non è cominciata nel migliore dei modi per il settore motociclistico. A fronte di una parziale libertà di movimento ritrovata finalmente dai motociclisti italiani, il Governo non ha previsto nessun aiuto sostanziale per la ripartenza economica della filiera. E le pieghe del nuovo decreto legge coinvolgono anche le moto storiche.
Le nuove indicazioni prevedono infatti la distruzione dei documenti cartacei a fronte del nuovo Documento Unico di proprietà e circolazione. Documentazioni e istanze infatti saranno d'ora in poi digitalizzate, provocando quindi una dematerializzazione di tutte le risorse cartacee. L'Automotoclub Storico Italiano si oppone e vuole intervenire presso le sedi competenti per modificare la disposizione. La motivazione rimanda al concetto di "memoria storica": la carta di circolazione e il certificato di proprietà hanno un grande significato per i veicoli di interesse storico e collezionistico. Parte della loro memoria, infatti, è conservata e tramandata proprio da questi documenti, testimoni dell'evoluzione avvenuta in oltre un secolo di pratiche burocratiche per la gestione dei veicoli.
Laverda: la mitica 750 SF compie 50 anni - FOTO
La 750 SF non nasce subito, ma è semmai la sintesi finale di un'evoluzione che parte dalla 650 GT, anno 1967. La moto da turismo l'anno dopo sale già a 750 cc, ma per divenire sportiva a tutti gli effetti bisogna attendere il '69, con la 750 S. Negli Stati Uniti viene venduta come American Eagle, e ha successo. La svolta, per il mercato italiano, è vicina. Arriva così il 1970, e con esso la Laverda 750 SF
Guarda la galleryTramite il cosiddetto Documento Unico, dal 4 maggio è diventata obbligatoria la gestione telematica dei seguenti casi: cancellazione dei dati inerenti l’intestazione temporanea di veicoli a nome di soggetto diverso dall’intestatario (mini volture dei commercianti); sottrazione, smarrimento, distruzione (cessata circolazione e demolizione per esportazione) e deterioramento dell’originale.
La gestione di immatricolazione, nazionalizzazione, reimmatricolazione e passaggio di proprietà rimagono invece, fino al 31 maggio, rimane facoltativa. Dal 1° giugno, poi, anche con i semplici passaggi di proprietà tra privati si assisterà alla distruzione dei documenti originali cartacei. Ed è qui che ASI sta cercando di intervenire, inserendo magari delle deroghe specifiche per i veicoli di interesse storico e collezionistico.
Ruote da Sogno alla Techno Classica di Essen
Dal 5 al 9 aprile si è svolta l’esposizione più popolare del mondo classico, con i suoi 200 mila visitatori. Ruote da Sogno ha partecipato con alcuni “pezzi forti” del suo museo: dalla Bianchi 500cc Super Sport del 1934 alla Laverda 750 SFC del 1974
Guarda la galleryEntro il 31 ottobre 2020, il Documento Unico dovrebbe entrare definitivamente in vigore. "Prima che scattasse l’emergenza COVID-19 - spiega Alberto Scuro, presidente dell’Automotoclub Storico Italiano - era stato avviato un tavolo di lavoro con la Direzione Generale della Motorizzazione per la risoluzione di tutta una serie di problematiche legate ai veicoli di interesse storico e collezionistico, in particolare le revisioni periodiche dei veicoli ante 1960 e di quelli centenari. Ora si è aggiunta la tematica del Documento Unico con la prevista distruzione dei documenti originali cartacei: un danno enorme per i veicoli storici e per scongiurarlo abbiamo già inoltrato le nostre proposte, che sarebbero di semplice ed immediata attuazione".
Road Map, il viaggio di Tartarini e Monetti in un'edizione speciale
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