Coronavirus, situazione delle aziende moto: chi lavora e chi no

Coronavirus, situazione delle aziende moto: chi lavora e chi no

Tante Case motociclistiche e del settore hanno chiuso le serrande, come Moto Morini, Yamaha, Ducati. Quattro stabilimenti del Gruppo Piaggio hanno riaperto lunedì, così come MV Agusta

Redazione - @InMoto_it

17.03.2020 12:10

L’industria motociclistica italiana ai tempi del coronavirus. Dopo notizie che si sono susseguite in questi giorni, tra riduzione del lavoro, smart working e chiusure temporanee, facciamo il punto della situazione e cerchiamo di capire chi lavora e chi no, buttando giù un elenco, una sorta di “mappa di parole”, sulle aziende nelle varie parti d’Italia.

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Ducati

Partiamo con Ducati. Gli stabilimenti bolognesi del Marchio sono chiusi già da qualche giorno. Prima si era incentivato lo smart working, ma la chiusura temporanea è stata inevitabile. L’idea, dopo questo stop, è adattare i vari reparti alle norme di sicurezza disposte dal governo e per poterli riattivare con turni ridotti. Lo stop è previsto fino al 25 marzo

Gruppo Piaggio

Stessa sorte anche per quattro stabilimenti del Gruppo Piaggio. Lockdown per le sedi di di Pontedera, di Noale, di Mandello del Lario e di Scorzè. Qui sono stati fatti interventi di di sanificazione, igienizzazione e riorganizzazione delle mense, così da garantire, in vista di una riapertura il rispetto di tutte le norme attualmente in vigore per diminuire il numero dei contagi. Hanno riaperto lunedì 16 marzo.

Brembo

Un'eventuale chiusura rischia di compromettere l'attività industriale perché i clienti cercheranno altrove e soprattutto i piccoli rischieranno di non riaprire, cioè di arrivare allo stop definitivo”, sono state le parole del vicepresidente esecutivo di Brembo, Matteo Tiraboschi, appena una settimana fa. Ma stando nella zona più colpita dal virus, quella del bergamasco, le misure drastiche non sono tardate ad arrivare: chiusi fino al 22 marzo gli stabilimenti di Stezzano, Curno, Mapello e Sellero.

Moto Morini

Non se la passa meglio nemmeno Moto Morini, nel suo stabilimento a Trivolzio, in provincia di Pavia. Attività temporaneamente chiusa fino a data da destinarsi come comunicato sulla pagina Facebook dell’azienda, “riteniamo che l’incolumità di tutte le persone che lavorano con noi e della comunità intera abbia un valore più grande, e non necessiti di essere soggetta ad obblighi e divieti per essere salvaguardata”.

YAMAHA 

Yamaha Motor Europe ha annunciato la sospensione temporanea della produzione in due stabilimenti in Italia e Francia in risposta all'attuale pandemia di coronavirus Covid-19. La produzione nella fabbrica di motori Motori Minarelli a Calderara di Reno è stata interrotta ed entrambe le strutture rimarranno chiuse fino al 22 marzo

Polini

Anche Polini si è dovuta arrendere. L’azienda di Alzano Lombardo, sempre in provincia di Bergamo, si è momentaneamente fermata a causa del Coronavirus. “Si tratta di una decisione sentita - recita una nota dell'azienda -  presa però in tutta coscienza della difficile situazione in Italia e le conseguenti restrizioni che il governo italiano sta adottando per arginare la diffusione dei contagi. Una scelta dura ma obbligatoria per la tutela e la sicurezza non solo dei lavoratori, ma anche delle loro famiglie”.

MV Agusta

Chi continua a lavorare, seppur a ritmi ridotti, è MV Agusta. La casa di Schiranna ha incentivato lo smart working lasciando a casa i dipendenti dei reparti non essenziali, da oggi. Per chi continuerà a recarsi in stabilimento sarà prevista l’osservanza delle misure previste dal decreto del Presidente del Consiglio: in questo modo MV Agusta assicura la continuità produttiva. Continuità affermata da Timur Sardarov, CEO di MV Agusta Motor S.p.A: “Riteniamo sia nostro dovere non arrendersi in questo momento di grave crisi e di difficoltà, perché anche il resto delle attività di questo territorio possano ripartire una volta superata l’emergenza”.

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