Ducati SS1000 by Greaser Garage, nel segno della tradizione

Ducati SS1000 by Greaser Garage, nel segno della tradizione

I preparatori di Genova hanno "messo le mani" su una modern classic rispettando la sua anima vintage: la tecnica è rimasta la stessa e l'estetica si è aggiornata mantenendo un gusto tra retrò e modernità

Redazione - @InMoto_it

10.03.2020 ( Aggiornata il 10.03.2020 14:56 )

Questa special su base Ducati Sportclassic GT 1000 arriva da Genova, più precisamente dal Greaser Garage. Si chiama Super Sport 1000 e si presenta rispettando quella che è la storia della moto di partenza. La filosofia dietro le preparazioni di Greaser Garage non è quella degli stravolgimenti, dei tagli netti e della sportività a tutti i costi; quello che emerge da questo tuning è invece una conoscenza della tradizione Ducati, del modello in particolare e di ciò che il suo stile rappresenta. 

TECNICA INVARIATA

La base di partenza è la GT1000 nata nel 2006 e disegnata da Pierre Terblanche, dal gusto retrò e prestazioni desmo, una moto che anticipava il concetto di modern classic che sarebbe esploso qualche anno dopo. Greaser Garage ha rinnovato l’immagine ispirandosi alle versioni Paul Smart e MH900. Il cliente ha richiesto una versione che non prevedesse modifiche interne al motore e all’iniezione, così la tecnica della SS1000 è rimasta illibata: bicilindrico da 992 cc e 92 cv di potenza. A cambiare è la frizione a secco antisaltellamento, insieme allo scarico Mass Engineering fatto su misura. Il faro anteriore a LED giallo mantiene il sapore vintage della moto, il sedile è in pelle, il sottotelaio si abbina al nuovo posteriore, completato dal faro a LED integrato nel telaio e dai nuovi indicatori di direzione. Il codino monoposto è plug and play e ne è stato aggiunto un altro per il passeggero. La verniciatura riprende la storia Ducati, con uno schema cromatico che si adatta perfettamente alle nuove vesti della GT1000.

LAVORARE CON L’ARGILLA

Stando alle parole dei preparatori, "Il nostro obiettivo era quello di tenere insieme due opposti: progettare qualcosa di classico, ma in modo molto personale e distintivo. Il punto chiave era l'idea di collegare il serbatoio e la carenatura con una linea sinuosa unica e di replicarla sulla coda. Quella linea specifica ha richiesto centinaia di tentativi e molti ripensamenti, ma quando abbiamo definito quella definitiva sapevamo che avrebbe funzionato alla grande". Il lavoro è stato realizzato modellando l’argilla per creare i prototipi di tutte le parti modificate: vero e proprio artigianato. Definite le forme, le parti finali sono state realizzate in polimero rinforzato con fibra di carbonio. Di serie sono rimaste anche sospensioni, ruote e freni. Infine, le coperture delle cinghie dentate sono state sostituite con due unità in fibra di carbonio.   

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