Adrian Morton, MV Agusta: "Turismo Veloce? Penso ad un progetto nuovo"

Adrian Morton, MV Agusta: "Turismo Veloce? Penso ad un progetto nuovo"

Intervista al design director del CRC che ci ha parlato delle dinamiche del suo lavoro oltre che del futuro: "Una moto MV deve saper puntare al cuore delle persone"

14.02.2020 14:43

Adrian Morton, intervista al design director di CRC

Adrian, qui in CRC si respira forte il ricordo di Massimo Tamburini. Che eredità ha lasciato?

"La storia di Tamburini è particolare. Lui non ha studiato da designer. Un designer conosce il processo per arrivare dal punto A al punto B, lui invece era uno che per andare da Roma a Milano, passava per Napoli, faceva un giro a Bologna, tornava a Firenze... Aveva però un occhio formidabile e un grande istinto per le linee sexy e seducenti. Questo suo approccio, insieme a un team composto da molte persone e a tanto tempo a disposizione, alla fine portava a risultati eccezionali. Guardi una Ducati 916 e sei davanti a un oggetto senza tempo, che sarà bellissimo anche tra 100 anni. Un’opera d’arte. Uno può studiare, ma ottenere risultati del genere non è una cosa che si impara. È puro talento. E Tamburini, in un certo senso, è stato più un uomo dal talento immenso, che un designer in senso stretto".

All’epoca di Tamburini si lavorava diversamente. Oggi come funziona?

"Oggi, con le tempistiche e le risorse a disposizione, lavorare in quel modo sarebbe impossibile. Il processo standard prevede un concetto stilistico iniziale, il bozzetto definitivo, la modellazione grezza in 3D, e poi nel giro di 3-5 mesi si sviluppa il modello a mano con un clay. Quest’ultimo passaggio è fondamentale, hai la possibilità di lavorare su un qualcosa da toccare, su cui sederti, su cui osservare i passaggi di luce. E certe volte, piccoli difetti di progettazione si trasformano anche in elementi caratterizzanti".

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