Francia, entra in azione il radar Méduse con le moto nel mirino

Francia, entra in azione il radar Méduse con le moto nel mirino

Era stato anticipato l’anno scorso, ora il sistema di rilevamento del rumore provocato dalle moto entra in funzione sulle strade transalpine e presto potrebbe essere introdotto anche in altri paesi europei

Redazione - @InMoto_it

29.07.2019 ( Aggiornata il 29.07.2019 15:46 )

Era stato già anticipato a inizio 2018, ma oggi è diventato realtà: in Francia inizia la lotta all’inquinamento acustico provocato dalle due ruote. Il sistema radar 'Méduse' è stato piazzato su un albero della strada D91 di Saint-Forget, nel dipartimento degli Yvelines, e si presenta come l’antidoto pensato dai transalpini per combattere il rumore. Vi spieghiamo come funziona e come inciderà sulla viabilità, soprattutto perché tra non molto tempo potrebbe diffondersi in tutta Europa e anche in Italia.

IL RADAR – Mèduse è un sistema in grado di rilevare il rumore con quattro microfoni, che monitorano dieci volte al secondo gli impulsi sonori che arrivano dalle vicinanze. Gli impulsi vengono associati, in base alle loro frequenze, a macchinari che riescono a fare una mappa tridimensionale della fonte di rumore. A quel punto, basta un sistema di telecamere per individuare il mezzo da cui scaturisce il rumore e quest’ultimo diventa sanzionabile. Méduse scatta foto della strada interessata ogni 15 minuti.

PRIMO DI TANTI – Il radar apposto a Sain-Forget non è l’unico ad entrare in funzione in questo periodo: sono state disposte altre due prove, per le prossime settimane, a Parigi e a Villenueve-le-Roi. La Francia ha scelto il suo nemico e deciso di porre un rimedio netto: il test è iniziato il 15 luglio e per 18 mesi Méduse rimarrà di guardia sulle strade designate. Il codice della strada, al momento, stabilisce che la soglia di rumore producibile dai mezzi di trasporto non può essere superiore agli 80 decibel, per quanto riguarda le grosse cilindrate e 91 decibel per una Harley-Davidson.

DISAGI - La strada D91 è stata scelta perché rappresenta un punto critico dell’inquinamento acustico. Il sindaco Jean-Luc Jannin ha espresso contrarietà facendosi carico delle lamentele degli abitanti della zona, dato che il tratto è spesso scelto dai motociclisti per misurarsi ad alte velocità proprio sulla D91 soprattutto la notte, approfittando dell’assenza delle forze dell’ordine. I cittadini devono quindi convivere con i costanti rombi di motore, indifferenti alle sanzioni previste dal codice della strada.

SANZIONI - Secondo la legge francese, infatti, è vietato intervenire in qualsiasi modo sul silenziatore della moto, pena una multa di 135 euro per qualsiasi emissione di rumore che provochi disagi alla comunità. La Francia fa sul serio, dunque, e la sensazione è che presto questa contromisura valicherà i confini transalpini per estendersi anche agli altri paesi.

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