Anniversari: Hang-On, la rivoluzione dei videogiochi di moto

Anniversari: Hang-On, la rivoluzione dei videogiochi di moto

Venne lanciato da SEGA nel luglio 1985: fu tra i primi giochi di guida con protagoniste le due ruote. Modalità e grafica estremamente semplici, tutti i successivi titoli a tema moto presero spunto dal videogame giapponese

Redazione - @InMoto_it

17.07.2019 ( Aggiornata il 17.07.2019 17:19 )

Quando ancora si andava in sala giochi e s’infilava un gettone nella macchina, quando ancora le consolle moderne non erano nate, quando il realismo era una chimera e dal punto di vista grafico a dominare erano i pixel.

SONO PASSATI 34 ANNI da quando SEGA, tra le più grandi aziende videoludiche giapponesi, pubblicava uno dei primi giochi arcade dove ad essere protagoniste erano le moto: Hang-On, uscito proprio nel mese di luglio 1985. Il gioco rappresentò una "prima volta": fu infatti il primo titolo simulativo di sempre. Tutti i videogiochi di moto realizzati dopo Hang-On infatti sarebbero stati impostati come simulazione di guida.

MODALITÀ DI GIOCO – Primo titolo motociclistico sviluppato da Yu Suzuki, uno dei più importanti autori di casa SEGA, in Hang-On il giocatore controllava un rider partecipante a un campionato mondiale impegnato in sfide a tempo contro altri motociclisti, naturalmente controllati dal computer.

Le gare si svolgevano lungo 5 livelli: Alpi, Grand Canyon, Città in notturna, Lungomare e Circuito. Alla fine di ognuno di essi, attraversato un checkpoint, si guadagnava più tempo per proseguire la corsa.

IN SELLA A UNA VERA MOTO – Alcune sale giochi riuscivano a proporre ai clienti anche la macchinetta in versione deluxe, con una pedana su cui era montata una moto da competizione in fibra di vetro. In quel caso, la dose di realismo aumentava parecchio. Infatti si accelerava con il manubrio, era presente la leva del freno e per affrontare le curve si inclinava la due ruote col proprio peso.

DAL PUNTO DI VISTA GRAFICO, Hang-On rappresentava qualcosa di innovativo per l’epoca, anche se la scenografia (edifici, alberi o montagne) era molto basilare. Il lavoro di Suzuki e del suo staff fu considerato uno spartiacque nella storia dei videogiochi racing. E Hang-On venne talmente apprezzato da produrre un sequel, Super Hang-On, che uscì nel 1987.

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