Il parroco che porta i fedeli in motocicletta

Il parroco che porta i fedeli in motocicletta

Don Filippo Cappelli, sacerdote di Cesena-Sarsina, ha promosso un'iniziativa che coinvolge gli appassionati di due ruote. Un pellegrinaggio in varie tappe che inizierà l'11 luglio, destinazione Oropa (BI) e Castellazzo (AL) 

Redazione - @InMoto_it

07.06.2019 12:01

Le vie del Signore sono infinite. Ma percorrerle in moto non è assolutamente peccato, anzi. Sarà stato questo il pensiero di don Filippo Cappelli, parroco della diocesi di Cesena-Sarsina (FC), quando ha deciso di proporre un pellegrinaggio su due ruote in varie tappe con destinazione Roma.

L’EVENTO - L’iniziativa prevede un itinerario che si dipanerà negli anni, con il primo appuntamento fissato per l’11 luglio, quando almeno un centinaio di motociclisti, secondo le stime, partirà per una tre giorni lungo le strade italiane per arrivare il 13 luglio prima al santuario di Oropa, provincia di Biella, e poi a quello di Castellazzo Bormida, Alessandria, dedicato alla Madonnina dei centauri. “La moto è un modo per entrare in contatto con i giovani e il loro desiderio di libertà”, ha dichiarato don Cappelli. Laureato in DAMS e in Filosofia, con un diploma al Centro sperimentale di Cinematografia, il sacerdote vanta un curriculum particolare e una passione per il calcio e le motociclette.

DUE MOTOCICLETTE - Si riconosce facilmente, per le strade della sua diocesi, quando gira in sella alle sue moto: una Harley-Davidson 1200 e una Triumph Rocket III, che lo accompagnerà nel viaggio verso il Piemonte di quest’estate. Ogni motociclista che parteciperà all’evento partirà da casa per arrivare a Oropa in tempo per la celebrazione della Messa. Nella seconda tappa, presso la Madonnina dei centauri, i riders riceveranno la benedizione e lasceranno il gagliardetto del motoclub “Duc in altum” inaugurato nella parrocchia di Cesena-Sarsina, che conta 60 iscritti.

PASSIONE E VALORI -Indosso sempre il colletto perché ovunque sei non smetti mai di essere ciò che sei. Il mio è un modo per stare nelle periferie esistenziali, per coinvolgere coloro che vivono la strada per volontà. E poi il viaggio in moto porta in continuazione a farsi domande, a essere molto attenti, ad aprire lo sguardo. Occorre sempre collegare mano, testa e cuore per viaggiare sicuri. Così come accade per stare in piedi nella vita”. Questa è la missione di don Cappelli, sacerdote giovane, moderno e appassionato che ha trovato nelle due ruote un mezzo potente per trasmettere i valori in cui crede.

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