Spadino: il giorno della memoria sul Monte Bianco

Spadino: il giorno della memoria sul Monte Bianco
Il 28 aprile appuntamento a Morgex per ricordare le gesta di Pierlucio Tinazzi che sacrificò la sua vita nel tentativo di portare in salvo gli automobilisti in trappola nella galleria del Monte Bianco

FLG

01.03.2019 ( Aggiornata il 01.03.2019 13:21 )

Era il 24 marzo 1999 quando un TIR belga pieno di farina prese fuoco all’interno del tunnel del Monte Bianco. L’incendio che si sviluppò richiese l’intervento dei vigili del fuoco italiani e francesi per ben 53 ore, e le vittime accertate furono 39.

Tra coloro che persero la vita c’era anche Pierlucio Tinazzi, detto Spadino per la sua piccola statura, un addetto alla sicurezza della società italiana del traforo che prestava servizio attraversando il tunnel: andava avanti e indietro, undici chilometri e seicento metri di andate e ritorni, andate e ritorni tutti i giorni, sulla sua moto o sulla camionetta di soccorso.

NASCE LA LEGGENDA - Era proprio alla guida della sua moto di servizio quando si accorse che erano divampate le fiamme quel maledetto 24 marzo del 1999. Invece di girare la moto ed uscire dal tunnel - cosa che in moto avrebbe potuto facilmente fare - volle portarsi nella zona dell'incendio con l’intento di aiutare le persone che erano intrappolate nel tunnel.

Rimbalzando sul web, le sue gesta vengono comprensibilmente esagerate: si racconta di Tinazzi che va e viene dal tunnel incessantemente portando in salvo con la moto numerosi camionisti, ma nel contesto del processo per l’accertamento delle responsabilità penali, la ricerca della verità non può ammettere che circolino leggende. Dunque la Società del Traforo diffonde una nota che precisa i fatti: “Non esiste prova che Pier Lucio Tinazzi con la sua moto abbia portato all’esterno una prima persona, né che abbia ripetuto instancabilmente la manovra o che sia riuscito a salvare delle vite. È vero invece, in base ai fatti accertati, che Pier Lucio, giunto nei pressi dell’incendio con la sua moto, in una zona del traforo ormai invasa dal fumo, non ha pensato a mettere in salvo se stesso ma ha prestato aiuto a una persona in palese difficoltà, l’ha aiutata a uscire dalla vettura e l’ha accompagnata nel rifugio più vicino, dal quale purtroppo nessuno dei due è uscito vivo a causa della straordinaria forza di propagazione dell’incendio.

La grandezza, l’abnegazione e la nobiltà di questo gesto, che a Pierlucio è costato la vita e che ha meritato il riconoscimento di una Medaglia d’oro al Valore Civile consegnata alla famiglia, possono aver alimentato attorno alla sua figura un’atmosfera di leggenda e aver contribuito a una comprensibile idealizzazione dei fatti.

Il nostro richiamo alla realtà non vuole in alcun modo sminuire il valore dell’uomo e il significato del gesto compiuto, né l’importanza della commemorazione che ogni anno centinaia di motociclisti venuti da ogni dove rinnovano, radunandosi sul piazzale del traforo del Monte Bianco per deporre un mazzo di fiori e per onorare la memoria di uno di loro. Un comportamento eroico non è meno eroico se il risultato dell’azione, sfortunatamente, non corrisponde alle nobili intenzioni che l’hanno determinata; e quello di Pierlucio Tinazzi, detto “Spadino”, che non ha esitato a entrare nel tunnel per portare aiuto alle persone bloccate dall’incendio e dal fumo, rimane un esempio di altissima generosità e di solidarietà umana, di cui tutti i suoi colleghi motociclisti possono andare giustamente fieri”.

LA STORIA - Spadino riuscì a portare un automobilista in un rifugio di sicurezza, ma la velocità di propagazione dell'incendio fu tale da non permettere di uscire più da quel rifugio, dove venne ritrovato senza vita, molte ore dopo. Il rifugio consentiva infatti un riparo di due ore, mentre i soccorsi riuscirono ad arrivare 30 ore dopo lo scoppio delle fiamme.

Per il suo eroico comportamento Spadino venne insignito della Medaglia d’oro al valor civile alla memoria. Nel maggio 2016 il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha consegnato ai familiari di ‘Spadino’ la Stella al Merito del Lavoro, nominandolo Maestro del Lavoro ad memoriam.

IL RADUNO - Fin dal primo anniversario del rogo del tunnel viene ricordato con un grande raduno organizzato dal Coordinamento Motociclisti (oggi Coordinamento Italiano Motociclisti) che si svolge ad aprile e richiama migliaia di partecipanti.

Si tratta di una manifestazione molto sentita dai motociclisti che a centinaia si ritrovano a Morgex la città dove nacque il 27 dicembre del 1962, e dove è sepolto, provenienti principalmente dall'Italia e dalla Francia per poi formare un lungo e suggestivo corteo che, snodandosi lungo la strada statale, raggiunge il piazzale sul quale si apre l'ingresso del traforo.

IL PROGRAMMA - Il Coordinamento Italiano Motociclisti, con la partecipazione della FFMC (Féderation Francaise Motard en Colère) e la collaborazione di comuni di Courmayeur e Morgex, e della Società di gestione del Tunnel (GEIE) realizzerà la 20° edizione del Memorial Spadino il 28 aprile.

Il programma:                                                 

Ore 13:30 - Ritrovo a Morgex (AO), presso il Piazzale del Mercato.

Ore 14:30 - Partenza alla volta di Courmayeur, per unirsi ai motociclisti arrivati dalla Francia

Ore 15:00 - Cerimonia di commemorazione

Ore 15:30 – Rinfresco

Gli aggiornamenti sul sito ufficiale del Coordinamento Italiano Motociclisti. 

  • Link copiato

Commenti

InMoto in abbonamento