Innalzamento limiti di velocità in autostrada: l'Asaps dice no

Innalzamento limiti di velocità in autostrada: l'Asaps dice no
Il Presidente Giordano Biserni critico con la proposta della Commissione Trasporti: "Aumenta il rischio di incidenti e i vantaggi temporali negli spostamenti sarebbero minimi"

P.C.

19.11.2018 ( Aggiornata il 19.11.2018 15:46 )

Quando si tocca il tema della sicurezza in strada, soprattutto per le due ruote, va messa da parte la passione e l'adrenalina legata al piacere della guida. E' vero che spesso ci divertiamo a indicare velocità di punta di questo o quel modello di supersportiva, ma bisogna sempre ricordare che dal nostro corretto uso del mezzo di trasporto privato, dipende anche la sicurezza degli altri.

NON E' LA PRIMA VOLTA che si parla di un innalzamento dei limiti di velocià sulla autostrade italiane. Un tentativo venne fatto nel 2001 dall'allora Ministro dei Trasporti Lunardi. Ora ci riprova l'attuale Governo tramite il presidente della Commissione Trasporti della Camera, Alessandro Morelli (Lega), che ha formulato la proposta di elevare da 130 a 150 chilometri orari la velocità massima in autostrada.

ASAPS DICE NO - La proposta non piace all'ASAPS, storica associazione che si occupa di sicurezza stradale. Il presidente Giordano Biserni sulla questione è stato piuttosto chiaro: "Non solo è pericoloso elevare i limiti a 150 km/h ma non si guadagnerà assolutamente tempo perché è dimostrato che alzare anche di soli dieci chilometri (di più per 20 chilometri) aumenterebbero parallelamente i sinistri, magari anche di lieve entità e questo causerebbe più frequenti code e rallentamenti». Biserni aggiunge una riflessione interessante: «Se tutto invece dovesse filare liscio, in un tratto lungho autostradale come la Milano-Rimini si guadagnerebbero solo 15 minuti".

IL CODICE - L’articolo 142 del codice della strada, ricorda l'ASAPS, già consente "sulle autostrade a tre corsie dotate di apparecchiature omologate per il calcolo della velocità media di percorrenza su tratti determinati, agli enti proprietari o concessionari di elevare il limite massimo di velocità fino a 150 km/h sulla base delle caratteristiche progettuali ed effettive del tracciato". Ma nessuna concessionaria al momento lo ha fatto.

SPAZIO DI FRENATA - I numeri più interessanti per avere una corretta percezione della proposta sono quelli realtivi agli spazi di frenata che ASAPS ha diffuso: la differenza da 130 a 150 km/h comporta un aumento percentuale dello spazio di frenata. Con strada asciutta servono 93,14 metri a 130 km/h, mentre 150 ce ne vogliono 124,01 per fermarsi. Con strada bagnata a 130 km/h di metri ne servono 130,40, a 150 km/h invece 173,71.

GLI ALTRI - Il presidente Biserni ha parlato anche della tendenza negli altri Paesi Europei, in particolare Francia e Spagna, simili all'Italia come mercato e "traffico": "Nessun Paese al mondo ha pensato o pensa di elevare i limiti di velocità , anzi in Francia e Spagna si stanno abbassando di 10 chilometri orari nelle Statali. In Italia si avrebbe il paradosso di aver inventato e realizzato il sistema del Tutor che è stato determinante per ottenere risultati molto positivi e addirittura clamorosi sul versante della sicurezza, per poi permettere poi di elevarli. Con questa modifica si verificherà la situazione assurda che chi corre fino a 200 chilometri orari di media se la caverà con appena 169 euro di sanzione e solo tre punti di prelievo, come per un sorpasso irregolare di lieve entità, come accendere gli abbaglianti quando non è consentito".

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