Mostra: Easy Rider. Il mito della motocicletta come arte

Mostra: Easy Rider. Il mito della motocicletta come arte

L'appuntamento è dal 18 luglio 2018 al 24 febbraio 2019, in provincia di Torino, presso la Reggia di Venaria, Citroniera delle Scuderie Juvarriane

04.06.2018 16:36

Probabilmente una delle più efficaci definizioni di moto mai apparse si deve a Robert M. Pirsig, che le considerava “un sistema di concetti realizzato in acciaio”. Da quando sono nate, intorno al 1885, le due ruote a motore hanno affascinato e alimentato suggestioni di avventura e velocità. Un generatore infinito di sogni, fatto di forme ardite, melodie del motore, colori e cromature, che incarna il mito della libertà e delle fughe dal quotidiano.

ESATTAMENTE VENT’ANNI DOPO “THE ART OF MOTORCYCLE”, la grande mostra del Guggenheim Museum di New York che segnò un record assoluto di visitatori, Arthemisia e Consorzio delle Residenze Reali Sabaude dedicano al mondo delle due ruote la mostra "Easy Rider. Il mito della motocicletta come arte" curata da Luca Beatrice, Arnaldo Colasanti, Stefano Fassone e ospitata alla Reggia di Venaria negli spazi della Citroniera delle Scuderie Juvarriane dal 18 luglio 2018 al 24 febbraio 2019.

CON UNA SOSTANZIALE NOVITÀ: oltre cinquanta modelli di moto dialogano con opere d’arte contemporanea, tra riferimenti espliciti e suggestioni indirette. Tra i nomi degli artisti, Antonio Ligabue con l’Autoritratto sulla moto (1953), Mario Merz, Ac-celerazione=sogno, una storica installazione esposta i diversi musei a partire dal 1972, Pino Pascali con 9mq di pozzanghere, realizzati nel 1967 un anno prima della morte. E ancora: Alighiero Boetti, Rosso Guzzi, Rosso Gilera, 1971, la grande scultura Vejo di Giuliano Vangi (2010), le fotografie inedite di Gianni Piacentino High Speed Memories, 1971-1976, che testimoniano la sua attività nelle corse in sidecar e la scultura Self Portrait Race, 1991- 1993. Autentica chicca sono i dipinti di Paul Simonon, ex bassista dei Clash, appassionato collezionista di moto.

TANTI I MODELLI DI MOTOCICLETTE ESPOSTI A VENARIA, diversi evocano film leggendari, come il chopper di Easy Rider, la Triumph Bonneville che Steve McQueen guidava ne il selvaggio. Oppure i bolidi da gran premio, la MV Agusta di Giacomo Agostini, la Yamaha di Valentino Rossi e la Ducati di Casey Stoner. Altri veicoli fanno un tutt’uno con il viaggio e l’avventura: la mitica Vespa di Bettinelli che ha percorso 24.000 km da Roma a Saigon, le special che hanno attraversato il deserto di sabbia della Parigi-Dakar, e ancora enduro, trial, nastri d’asfalto.

FOTOGRAFIE, LIBRI, STILL E LOCANDINE DI CINEMA raccontano un mondo che esprime una visione a 360 gradi sulla moto. Certo, il desiderio di libertà, la rabbia, la voglia di fuga ma soprattutto quella scoperta di sé che sfiora la filosofia e si materializza attraverso il viaggio. La mostra Easy Rider racconta gli episodi di una storia straordinaria diventata leggenda: tra stile, velocità, prestazioni, la motocicletta ha alimentato il mito del viaggio, della conquista della libertà, della solitudine nel paesaggio dal quale niente separa mentre lo si attraversa sfrecciando su due ruote.

NOVE LE SEZIONI IN CUI SI SVILUPPA IL RACCONTO: Stile, forma e design italiano; il Giappone e la Tecnologia; il Mal d’Africa; Off Road fango; Café racer; Sì viaggiare; Il Mito americano; La Velocità; La Moto e il Cinema. Il catalogo è edito da Arthemisia Books con testi dei curatori, i contributi di Alessandra Castellani, Franco Daudo, Pietro Grossi, Giorgio Sarti, Ted Simon e le interviste di Paul Simonon, Moreno Pisto ai campioni Valentino Rossi e Giacomo Agostini.

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