Suzuki e la GSX-R1000 Lucchinelli replica

Suzuki e la GSX-R1000 Lucchinelli replica
Per celebrare l'ingresso del campione nella Hall of Fame del motociclismo, Suzuki ha realizzato una special basata sulla RG500 con la quale vinse il mondiale 500 nel 1981

Fiammetta La Guidara

22.11.2017 10:42

L’ingresso nella Hall of Fame del motociclismo su invito della Dorna, insieme a leggende del calibro di Kevin Schwantz, Mick Doohan, Wayne Rainey, Franco Uncini e  Giacomo Agostini è stato vissuto da Marco Lucchinelli come il coronamento di un sogno.

Suzuki, per celebrare questo importante traguardo, durante l’ultima edizione di EICMA, ha consegnato al campione una versione della supersportiva GSX-R1000 in edizione one-off “Lucchinelli replica”, una special che prende spunto dalla RG500 con la quale vinse il mondiale 500 nel 1981. Oltre alle grafiche ispirate alla RG500, la moto è dotata di scarico realizzato ad hoc da SC Project.

Il progetto grafico nasce dal Centro stile di Suzuki in Italia a opera del Chief Designer Yasuhiro Nikaido ed è stata realizzata da Rizzi Design.

LA STORIA - Marco Lucchinelli è nato a Ceparana, in provincia di La Spezia, il 26 giugno 1954, vincitore del campionato del mondo nel 1981 nella classe 500 su Suzuki.

Quasi completamente digiuno di corse, esordì nel 1974 con una Aermacchi 250 nella cronoscalata Saline di Volterra-Volterra. Nel 1975 Roberto Gallina gli fece provare sul circuito del Mugello una Laverda 1000 a tre cilindri categoria Endurance: cadde quasi subito rompendosi il naso, ma i risultati ottenuti lo convinsero ad iscriversi sia al campionato nazionale che nel motomondiale classe 350 utilizzando una Yamaha.

Soprannominato "cavallo pazzo", il suo stile spericolato attirava nei circuiti una grande quantità di pubblico, anche se le cadute, frequenti e spesso dolorose, gli impedivano di portare a termine molte gare. Molto abile nell'adattarsi a moto e circuiti nuovi (per questo, nonostante il suo basso numero di vittorie, viene incluso tra i grandi del motociclismo).

Anche nel 1979 (anno in cui correva da privato, sempre con una Suzuki RG) non ottenne risultati di rilievo e al termine del campionato raggranellò solo 11 punti in classifica. L'anno seguente, ritornato nelle fila del Team Gallina, colse il suo primo successo mondiale nel Gran Premio di Germania al Nordschleife. Lucchinelli con il suo giro veloce 8:22.2 detiene il record motociclistico della pista da 22.835 m che non può essere battuto visto che dall'anno successivo la pista venne portata a 20.832 m. Chiuse la stagione al terzo posto con 59 punti dietro Kenny Roberts e Randy Mamola. Nel 1981 vinse il mondiale dominando la scena grazie a cinque vittorie (Francia, Olanda, Belgio, San Marino e Finlandia) e 105 punti complessivi.

Sempre negli stessi anni si aggiudicò anche due titoli nel Campionato Italiano Velocità, sia nel 1980 che nel 1981, sempre in 500.

Nel 1982 passò alla Honda, e il 2 maggio dello stesso anno, mentre stava lottando per la prima posizione con Franco Uncini, cadde a 220 km/h rischiando di uccidere alcuni spettatori: si procurò la frattura dello scafoide della mano e contusioni al piede, ma la paura provata gli frenò la carriera.

Continua a frequentare il mondo del motociclismo come commentatore televisivo dei Gran Premi per Eurosport. Nel 2007 è diventato uno degli ospiti fissi del programma "Fuorigiri" su Italia 1, in onda dopo le gare della MotoGP.

Il 2 giugno 2017, nel fine settimana del GP d'Italia del 2017, è stato inserito nella Hall of Fame del motomondiale.

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