La coppia di motociclisti travolta in Val di Susa: follia, tremenda follia

La coppia di motociclisti travolta in Val di Susa: follia, tremenda follia

C’è un episodio che ha segnato indelebilmente l’estate 2017. I più ne sono a conoscenza, molti avranno visto anche il video, cosa che abbiamo fatto anche noi per cercare di capire

Stefano Saragoni

13.09.2017 14:30

Quelle immagini terribili, lontane e al tempo stesso troppo vicine, troppo forti, ci sono tornate alla mente mille volte in queste settimane, ci sono rimaste dentro. Perché la morte fa male, ma se è una morte assurda e senza ragione fa ancora più male.

TROPPO DIFFICILE DA ACCETTARE - Non si può morire per una mancata precedenza. Non se la mancata precedenza non provoca alcun incidente ma soltanto uno scambio di “vaffa”. Non si può morire perché il diverbio tra due perfetti sconosciuti finisce in tragedia, con una ragazza strappata alla vita da un raptus omicida. No, non è possibile, non è accettabile.

ELISA E MATTEO - Ci riferiamo alla tragedia consumatasi a fine luglio in Val di Susa, dove un uomo alla guida di un furgone si è immesso senza troppi complimenti sulla strada sulla quale arrivava in moto Matteo, 29 anni, insieme alla sua ragazza. Un brivido, un tuffo al cuore, il sospiro di sollievo per per lo scampato pericolo ma anche la rabbia per una disattenzione che poteva costare cara. Matteo ha mandato a quel paese l’autista del furgone, che ha risposto per le rime; si sono affiancati, il ragazzo pare abbia dato una manata sul furgone, con un rimbombare di lamiera che ha fatto perdere la testa all’autista, lanciatosi in un inseguimento che lo ha portato a travolgere la coppia provocando la morte della ragazza, Elisa, 27 anni.

IN POCHI ATTIMI - Sul luogo del delitto, una moto a terra, un furgone schiantato contro un rail, un cadavere e un ferito gravissimo. Tutto si è consumato in poche decine di secondi, e non c’è modo di tornare indietro. Sull’asfalto vite spezzate e carichi di rimpianto. Per un battibecco come ce ne sono tanti, per un raptus come ce ne sono troppi. No, non si può accettare che un litigio finisca in tragedia, non si può accettare la violenza fuori controllo con cui oggi sempre più persone si scagliano su altre persone.

Avrei preferito scrivere dell’ultima impresa di Andrea Dovizioso e della Ducati, non di una coppia felice in moto vittima di un episodio del genere. Sentivo di dovere un pensiero a Elisa, pregando perché non debba succedere mai più una morte come la sua. C’è un episodio che ha segnato indelebilmente l’estate 2017. I più ne sono a conoscenza, molti avranno visto anche il video, cosa che abbiamo fatto anche noi per cercare di capire.

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