Harley-Davidson risparmia (forse) 3 milioni di dollari

Harley-Davidson risparmia (forse) 3 milioni di dollari
Con il nuovo governo Trump sembra che il marchio di Milwaukee non dovrà più investire 3 milioni di euro in progetti "green", come concordato con Obama

Fiammetta La Guidara

27.07.2017 16:49

Ve lo avevamo annunciato: lo scorso anno Harley-Davidson era stata condannata a pagare una maxi multa di 12 milione di dollari per aver “barato” sulle emissioni, commercializzando dei sistemi grazie ai quali è stato possibile vendere dei prodotti che hanno emesso più emissioni di quelle consentite. Non solo. Harley-Davidson avrebbe anche commercializzato delle moto senza certificazione Epa.

AMMISSIONE DI COLPA - Harley-Davidson non ha ammesso di avere barato, però, dopo un patteggiamento col governo degli USA, ha accettato di pagare 12 milioni di dollari di multa e di investire altri 3 milioni di dollari in progetti “green”. Inoltre, Harley-Davidson dovrà ritirare dal mercato il dispositivo (e tutte le moto su cui è installato) che ha permesso di alterare le emissioni.

Tutto questo avveniva sotto la presidenza di Barak Obama, lo scorso agosto. Adesso, però, le cose sono cambiate: ad annunciare i rumors è l’agenzia di stampa Reuters. Sembrerebbe, infatti, che a breve l’impegno di Harley-Davidson a investire i tre milioni di dollari verrà cancellato.

L’accordo, infatti, non è stato finalizzato da un tribunale federale e l’amministrazione di Donald Trump ha rifiutato parte dell’assetto di gestione delle emissioni gestita da Obama. Sembrerebbe che alcuni membri del Congresso e dei gruppi conservativi abbiano deciso che i fondi per l’aggiornamento di Harley-Davidson vadano ai contribuenti e non ad un gruppo esterno (l’accordo di Harley-Davidson avrebbe dovuto essere con l’American Lung Association).  

Il Dipartimento di Giustizia sta progettando di archiviare il decreto di approvazione senza il progetto dei 3 milioni di dollari. Il decreto riveduto dovrà essere approvato da un giudice federale a Washington.

L’accordo conteneva allegati secondo i quali Harley avrebbe venduto circa 340.000 “super tuners” che avrebbero consentito alle moto dal 2008 in poi di inquinare l’atmosfera a livelli superiori di quelli certificati dall’azienda.

La Casa di Milwaukee non ha ammesso la responsabilità e ha sostenuto che i “tuners” erano disegnati e venduti per essere usati solo nelle competizioni. Dichiarazione contestata dall’Agenzia di Protezione Ambientale, che però con il governo Trump ha visto cambiate le proprie mansioni.

LE VENDITE CALANO – Intanto qualche giorno fa Harley-Davidson ha presentato il bilancio del suo secondo trimestre 2017, facendo rilevare un calo di vendite di moto del 6,7% sul mercato globale: 81.388 moto contro le 87.266 del trimestre 2016.

Negli Stati Uniti la flessione è stata addirittura del 9,3%: 49.668 moto vendute. E’ andata meglio sui mercati internazionali, dove ha registrato un -2,3 % (31.720 moto vendute), grazie soprattutto alle vendite nella regione EMEA (Europe, Middle East, Africa), che hanno avuto una flessione solo dell'1,6% con 17.230 vendite contro le 17. 513 del secondo trimestre 2016.

 

 

 

 

 

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