Pedaggi moto: il Governo dà l’OK

Pedaggi moto: il Governo dà l’OK
Vittoria di Confindustria ANCMA: riconosciuta ufficialmente la differenziazione tra auto e moto. Ora le Autostrade non hanno più scuse

Redazione - @InMoto_it

25.07.2017 10:35

L’associazione dei costruttori Confindustria ANCMA si batte da anni  per una differenziazione di trattamento tra le quattro e le due ruote una volta giunti al casello autostradale. Richiesta supportata anche che una tariffazione unica sia poco consona all’effettivo utilizzo della rete autostradale anche perché i servizi offerti ai motociclisti, nella maggior parte dei casi, sono inadeguati e carenti.

Il 20 luglio il Sottosegretario per le Infrastrutture e i Trasporti, Umberto Del Basso De Caro, ha risposto in Commissione Trasporti della Camera all’interrogazione dell’On. Sandro Biasotti, che aveva sollecitato il Governo a rivedere il sistema di esazione dei pedaggi autostradali, differenziando le tariffe dedicate alle autovetture da quelle riservate ai motocicli.

Il Sottosegretario Del Basso De Caro, osservando che il Ministero dei Trasporti – su sollecitazioni delle associazioni di categoria – ha attivato un tavolo tecnico con AISCAT (l’associazione sindacale che riunisce i concessionari autostradali), segnala che lo stesso Ministero, lo scorso 5 luglio, aveva inviato alla stessa AISCAT una proposta di tariffa differenziata per motoveicoli.

A questo punto non ci sono più pretesti per differire ulteriormente l’adozione di un sistema di tariffazione che allineerebbe l’Italia alla maggior parte dei paesi europei, dove le moto accedono alle arterie autostradali gratuitamente, oppure beneficiano di una forte scontistica.

“Ogni motociclista che sceglie una strada statale o provinciale anziché un’autostrada per risparmiare sul pedaggio si espone a un rischio quasi doppio di perdere la vita in caso di incidente”, dichiara Corrado Capelli, Presidente di Confindustria ANCMA.

“Incentivare i motociclisti a utilizzare le autostrade che, come affermato dagli stessi concessionari, sono le strade più sicure, è una necessità non ulteriormente prorogabile. Ci aspettiamo che in vista dell’esodo estivo, quando il traffico motociclistico raggiunge l’apice, qualche novità positiva in questo senso venga finalmente annunciata. Il Governo ha fatto i suoi passi, ora le concessionarie facciano i loro”.

Secondo i più recenti dati forniti da ACI/ISTAT, un motociclista coinvolto in incidente ha quasi il doppio delle probabilità di sopravvivere se il sinistro avviene su un’autostrada piuttosto che su una strada extra-urbana: ogni 100 motociclisti coinvolti in incidente, le vittime in autostrada sono 3,5, mentre su strade provinciali, regionali o statali il rapporto sale a 6,2, nonostante le velocità di crociera sulle autostrade sia mediamente superiore. Negli ultimi quattro anni sulle autostrade hanno perso la vita 577 centauri, mentre sulle altre extraurbane le vittime su due ruote sono state 1.260.

(Nella foto, da sinistra: Pierfrancesco Caliari, direttore generale ANCMA, e Corrado Capelli, Presidente ANCMA)

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