Fuoristrada: evitato il divieto in Abruzzo

Fuoristrada: evitato il divieto in Abruzzo

E' stata modificata la legge che prevedeva il blocco assoluto dei mezzi motorizzati al di fuori delle strade asfaltate

Redazione - @InMoto_it

25.11.2016 10:31

Approvata un’importante modifica per l’attività motociclistica fuoristrada, evitando così il blocco assoluto dei mezzi motorizzati al di fuori delle strade asfaltate, aprendo la possibilità al transito sulle strade a fondo naturale sia per attività sportiva che per attività turistica.

 Il Comma 7 dell’art. 45 della legge regionale 4 gennaio 2014, n. 3 (Legge organica in materia di tutela e valorizzazione delle foreste, dei pascoli e del patrimonio arboreo della Regione Abruzzo) è stato sostituito dal seguente:

7. Fatto salvo quanto previsto dal Decreto Legislativo 30 aprile 1992, n. 285 recante Nuovo codice della Strada, nei boschi e sui pascoli come definiti dall’art. 3, è proibita la circolazione di mezzi meccanici motorizzati al di fuori delle strade e piste esistenti e l’eventuale loro sosta  oltre i 3 metri lineari dai rispettivi cigli, fatte salve le esigenze di pubblica incolumità ed eccettuati i casi di cui ai commi 3 e 4, per i quali è consentita anche la sosta di veicoli nelle aree ricomprese entro 3 metri lineari dal ciglio delle strade comunque carrozzabili.”

Il Coordinatore del Dipartimento Politiche Istituzionali FMI – Tony Mori – ha espresso grande soddisfazione per il risultato ottenuto, affermando come il proibizionismo non potrà mai rappresentare la soluzione ad un problema e ritenendo fondamentale il confronto tra le parti e il prosieguo delle attività di sensibilizzazione che la FMI sta portando avanti.”Oltre a questo importante successo in Abruzzo, il Dipartimento Politiche Istituzionali FMI sta seguendo numerosi progetti in collaborazione con le Istituzioni dello Stato, allo scopo di creare rapporti per lo sviluppo e la diffusione del motociclismo, cercando, specialmente per l’attività off-road, di individuare le linee guida che garantiscano il rispetto dell’ambiente e il diritto di esercitare un’attività sportiva riconosciuta dal CONI”, ha dichiarato Tony Mori.

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