Sesti: “Scaravelli: una fatalità”

Sesti: “Scaravelli: una fatalità”

Il presidente di Federmoto interviene sulle dichiarazioni del Codacons che puntano a criminalizzare le minimoto

Redazione - @InMoto_it

25.07.2016 16:53

La Federazione Motociclistica Italiana, seppur non coinvolta nell’episodio in quanto lo stesso è avvenuto in un contesto del tutto esterno all’attività FMI, viene indirettamente chiamata in causa in qualità di organizzatrice di gare. A tal proposito, il Presidente FMI, Paolo Sesti, ha precisato:

“L'età minima di accesso all'attività agonistica non viene stabilita dalle singole Federazioni Sportive Nazionali, bensì dal Ministero della Salute; per svolgere quella motociclistica, è necessario aver compiuto 8 anni. Nel caso specifico, il povero Marco Scaravelli è scomparso nel contesto di un corso per l'avvio all'attività sportiva, quindi non si stava correndo alcun tipo di gara, e la fatalità ha voluto che intervenissero purtroppo delle cause esterne. Voglio inoltre sottolineare come la FMI svolga questo tipo di attività sulla base di linee guida che vengono seguite su tutto il territorio nazionale, le quali prevedono la gestione della stessa da parte di Tecnici abilitati o Istruttori federali. Ricordo, infine, che la casistica di incidenti o infortuni nell'attività (sia sportiva che agonistica) di minimoto è praticamente nulla”.

Per la cronaca, Marco Scaravelli stava spingendo a piedi nel paddock la sua minimoto, che è stata avviata improvvisamente dal padre. Il bimbo è stato trascinato fino ad urtare un cancello. Questa la testimonianza del gestore dell’impianto, raccolta da Sabrina Pinardi del “Corriere della Sera”:

«Avevano finito tutti, non si sentiva più il rumore delle moto in pista", racconta il gestore dell’impianto. "Ero nell’area vicina al bar con altre persone quando ho sentito le urla del padre». Il bambino stava spingendo a piedi la sua minimoto sotto il gazebo, per raggiungere gli altri compagni, a motore spento. A un certo punto il padre, che lo accompagnava, inspiegabilmente ha tirato la corda dell’accensione e la moto è schizzata via, senza dargli il tempo di prendere il controllo del mezzo, che è andato a sbattere contro una cancellata a una trentina di metri di distanza. Sono moto a presa diretta", continua il gestore , "non hanno frizione. Il bimbo non è riuscito a controllarla".

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