Inghilterra: via libera alle gare su strada?

Nei giorni scorsi il Primo Ministro inglese David Cameron durante una visita al quartier generale della Williams ha dato un clamoroso annuncio: il governo britannico sta conducendo una consultazione sull’argomento dell’apertura alle competizioni su strada. Al momento in Inghilterra, Galles e Scozia, promuovere o prendere parte ad una gara o anche alle prove di una competizione su strada o autostrada, è considerato un reato, a meno che non vi sia una specifica autorizzazione. In passato, il Parlamento inglese aveva promulgato una norma che approvava determinate competizioni, come il Jim Clarck Rally e il Tour of Mull, e che consentiva di approvarne altre, ma con un anticipo di diciotto mesi. Il Governo inglese propone ora di dare alle autorità locali i poteri di sospendere le limitazioni di velocità e le regole del traffico in determinate condizioni. Cameron ha detto: "Oggi posso annunciare che stiamo per permettere un maggior numero di gare su strada per il bene del motorsport britannico. Pensiamo che questo sarà davvero molto utile per gli appassionati britannici degli sport motoristici: più gare, più eventi, più soldi che entrano nel Paese e maggior successo per questa straordinaria industria". L'annuncio interpretato da molti come un "via libera" al Gran Premio di Londra di Formula 1, un progetto che i vertici della F1 cullano da tempo, di fatto potrebbe aprire le porte a nuove gare motociclistiche su tutto il territorio, una passione che negli ultimi anni gli inglesi hanno potuto sfogare praticamente solo in Irlanda del Nord (che gode di una propria legislazione a riguardo) o sull'Isola di Man (con quest'ultima che però è formalmente esclusa dal territorio del Regno Unito). Nella foto, il pilota britannico Michael Dunlop alla scorsa edizione del Tourist Trophy, dove ha vinto quattro gare, di cui tre in sella alla BMW.