Rewind, Laverda 650 Sport: la moto del rilancio

Rewind, Laverda 650 Sport: la moto del rilancio

Doveva essere il modello della rinascita per il Marchio di Breganze, dopo i ripetuti fallimenti degli anni '80, ma fu poco più che una meteora. Ore è un bel pezzo da collezione, ma nel 1992 era una rivale delle Ducati Super Sport 

16.04.2021 09:33

Scrivevamo su Motosprint nel 1992

"A guardarla, ma anche a guidarla, sembra una 125. è una gran bella sportiva La nuova 650 veneta col suo look svelto, moderno, filante, efficace, reso più grintoso da un doppio scarico perentoriamente eretto ed aderente al gruppo sella come sulle bicilindriche Ducati. Le uniche cose che ci sembrano perfettibili sono il gruppo ottico anteriore troppo basso e sottile, e la colorazione del telaio, che per via dell'anno digitazione nera, non risulta ben evidenziato. Sul fronte delle finiture anche se quello che abbiamo avuto fra le mani era poco più di un prototipo, la media Laverda si fa apprezzare per la scelta accessoristica di alto livello e di numerosi pezzi eseguite artigianalmente come il serbatoio in lamierino di alluminio che riempie accuratamente tutti gli spazi del sottosella. da rimarcare il telaio realizzato da un industria Aeronautica ed anodizzato in nero anche all'interno, gli scarichi Lafranconi, i freni Brembo, le ruote Marchesini, le sospensioni White Power e particolari tutt'altro che secondari come i tubi idraulici in treccia metallica.

Per quanto la nuova seiemmezzo Laverda sia stata evidentemente ottimizzata per i piloti di statura media e bassa, anche i lunghi di gamba non si trovano particolarmente a disagio: il manubrio regolabile offre una buona impugnatura grazie al corretto dislivello rispetto alla sella, mentre le pedane, per quanto sportive, si rivelano tutt'altro che affaticanti. Tutt'altro che impegnativa da condurre la bicilindica veneta garantisce una buona comunicativa, ed anche se risulta afflitta da un raggio di sterzo non certo contenuto, si dimostra agile, di facile comprensione, ed apprezzabilmente confortevole: le vibrazioni grazie al lavoro del contralbero, risultano decisamente tollerabili  e le sospensioni offrono una taratura piuttosto morbida, specie la forcella, mentre il cupolino serve solo a divergere un po' il carico dell'aria, ma non rappresenta un vero riparo.

Per quanto non dolcissima sui percorsi stretti si fa neutra ed efficace alle medie andature over risponde con rigore e precisione, e mostra solo una larvata tendenza ad allargare in accelerazione sul veloce. Per compensare la personalità dei pneumatici la macchina va dunque guidata di forza, indirizzandola di manubrio con decisione ed agendo opportunamente sull'acceleratore. Il punto debole della moto resta la taratura delle sospensioni, sulla quale si sta lavorando. La frenata esuberante per prontezza e pastosità al tempo stesso, ed è al prezzo di un ridotto carico sulla leva, con bilanciante aiuto del freno motore, consente decelerazioni davvero calibrate. Il motore è stata una vera riscoperta 2 punti più regolare, generoso, pulito. 

E' decisamente meno vibrante che in passato punto estrae dalle curve anche da soli 3000 giri con una forza che davvero non si attribuirebbe ai suoi 650 cc, ed è un peccato che fra 4000 e 5500 giri la curva di erogazione perda smalto. La frizione richiede un ridotto carico per il disinnesto ma si sta lavorando per migliorarne la progressività, mentre il cambio, piuttosto preciso e ben spaziato, ha la corsa un po' lunga."

Laverda 650 Sport 1992 FOTO

Laverda 650 Sport 1992 FOTO

Una moto che avrebbe dovuto segnare il definitivo rilancio del marchio veneto, ma che a causa di tanti problemi in fase di omologazione è arrivata tardi sulle strade e non ha mai dato possibilità all'azienda di tornare ai fasti di un tempo. Questa è la prova di Motosprint del 1992

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