Ducati Seeley 350, la cosmopolita

Ducati Seeley 350, la cosmopolita

Dentro una replica olandese dell’apprezzato telaio inglese Seeley, questa volta c’è un propulsore monocilindrico italiano

Giorgio Scialino

30.05.2019 11:44

Era l’inverno 2010 quando Thomas, il proprietario di questa special “slim”, aveva acquistato una replica del telaio Sheeley espressamente sviluppato per alloggiare un monocilindrico Ducati. Essendo Thomas svizzero, la scelta di usare la versione 350 dell’apprezzato monocilindrico italiano è stata dettata dal fatto che l’esercito elvetico in passato usava le Condor A 350 motorizzate Ducati, e quindi, sul territorio c’è ancora vasta reperibilità di questi motori.

Ducati Seeley 350 - LE FOTO

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Dentro una replica olandese dell’apprezzato telaio inglese Seeley, questa volta c’è un propulsore monocilindrico italiano

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DOPO GLI SCHIZZI, il progetto e il laborioso intervento alla testa divenuta a doppia accensione (modifica che ha implicato l’eliminazione di alcune alette, saldature, fresature e accordature varie), il pistone è stato commissionato ad una ditta americana, che lo ha realizzato seguendo le precise specifiche. Tanta dedizione alla parte termica implica un basamento adeguato, così l’albero a gomiti è stato modificato ed abbinato ad una biella di provenienza Yamaha.

IL CAMBIO È UN MIX DI PARTI DUCATI E CONDOR, con una prima marcia corta, mentre la frizione a secco è stata progettata e realizzata dallo stesso proprietario, che ha anche costruito il rotore per l’accensione Ignitech poi debitamente riprogrammata. A completare il quadro ci sono una pompa dell’olio a flusso maggiorato e un carburatore Dell’Orto da 34 mm.

DOPO AVER COMPLETATO IL MOTORE, il matrimonio con il telaio è stato un’altra matassa difficile da sbrogliare. Le noie più gravose hanno riguardato il corretto allineamento della trasmissione secondaria e lo spazio adeguato per far passare la catena stessa. Risolto questo problema, scegliere la componentistica più consona è stato un passaggio piacevole e rilassante, ma anche dispendioso.

LE SOSPENSIONI contano su ottimi ammortizzatori Bitubo multiregolabili e una splendida forcella replica Ceriani GP. I cerchi in alluminio sono degli Akront da 18” con profilo a bordo alto, abbinati a due invidiabili freni a tamburo in magnesio prodotti della Menani su licenza Ceriani. Quello anteriore è a quattro ganasce, con doppia camma su ogni lato e vistose prese d’aria dinamiche.

DOPO l’adattamento preciso di tutti i componenti è arrivato il serbatoio in alluminio, quindi si è provveduto a realizzare anche un piccolo spoiler sottomotore in vetroresina. Verde inglese su codino, parafango anteriore e cupolino, realizzati anch’essi in vetroresina, uno strato di vernice nera sul telaio e la moto è pronta. Con un rapporto di compressione di 10:1 la moto ha fatto rilevare alla ruota una potenza di 38 CV, molto più che sufficienti per divertirsi con in peso piuma come questo.

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