Stop ai motori termici dal 2035: per la Meloni non è ragionevole

Stop ai motori termici dal 2035: per la Meloni non è ragionevole

Nella tradizionale conferenza stampa di fine anno del Presidente del Consiglio, l’On. Meloni non ha mancato l’occasione per ribadire come l’Italia sia contraria al progetto dell’Unione Europea

30.12.2022 09:04

La messa al bando di auto e furgoni con motori endotermici dal 2035? Non la considero ragionevole. Ha risposto così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso della conferenza stampa di fine anno. E ha aggiunto che si tratterebbe di una scelta “profondamente lesiva del nostro sistema produttivo”.

Secondo la presidente, ci sarebbe “una convergenza traversale a livello italiano” contro il provvedimento europeo. Insomma, la penserebbero così in molti fra deputati e senatori, di un po’ tutte le forze politiche. E proprio su questa diffusa opinione contraria al provvedimento europeo vorrebbe fare leva l’On. Meloni per porre la questione con forza a Bruxelles.

L’Italia sembra dunque intenzionata a mettersi di traverso con l’Europa su questa (folle) scelta di vietare la commercializzazione di auto e furgoni con motori endotermici dal 2035. Un atteggiamento però che ci sembra di aver colto anche in altri paesi. Recentemente anzi, a un convegno internazionale che abbiamo seguito, l’eurodeputato tedesco Andreas Gluck (del Partito LiberalDemocratico e membro del Comitato Ambiente del Parlamento Europeo) ha espresso qualche dubbio sulla effettiva possibilità di applicare il blocco previsto dal 2035 per i motori termici.

Insomma, esclusi gli ambientalisti più oltranzisti, da più parti ci si sta rendendo conto che il passaggio in massa all’elettrico per scelta politica, piuttosto che in risposta a una richiesta di mercato, non sarà fattibile. I motivi ormai sono noti: carenza di energia elettrica, difficoltà di distribuzione.

Di moto per ora non si parla, ma...

Dell’argomento abbiamo già parlato più volte, sottolineando come per ora l’Europa non abbia mai fatto riferimento anche ai motori delle moto. Ciononostante, il progetto FitFor55 prevede dei tetti alle emissioni di CO2, che non potranno non coinvolgere anche i mezzi a due ruote.

In questo contesto appare ancora più positivo l’orientamento dell’Italia a chiedere una deroga per dare il tempo di sviluppare altre tecnologie. Come le fuel cells, alimentate a idrogeno. O come gli e-fuels, i carburanti sintetici, dei quali vi parliamo sul numero in edicola di In Moto. Prodotti in laboratorio, gli e-fuels sembrerebbero il classico Uovo di Colombo: per produrli si utilizza anidride carbonica catturata nell’atmosfera, bilanciando così la CO2 emessa in fase di combustione e raggiungendo la tanto agognata “neutralità carbonica”. Potranno sostituire gli attuali carburanti? Probabilmente no se non in parte, ma di certo potranno rappresentare una quota importante di quel mix di soluzioni alle quali potremo affidarci per arrivare alla decarbonizzazione. Però serve ancora tempo, e bene farà l’Italia a sollevare il problema a livello europeo.

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