Il Barber Museum: ecco il tempio dei motori

Il Barber Museum: ecco il tempio dei motori

George W. Barber, miliardario americano, ha messo su un museo che viene definito il migliore del mondo. Ci racconta come è nato e cosa contiene, e perché vale la pena visitarlo

Alan Cathcart

27.03.2020 15:01

L'eccellenza, niente di meno

Conosceva bene John Surtees?

"Siamo diventati amici fin da molto prima della realizzazione della pista. Anni prima, volevo comprare delle MV Agusta, lui era il pilota che con quelle moto ci aveva vinto sette titoli Mondiali e mi diedero il suo numero. Quando lo chiamai ero spaventato: e invece fu una bella chiacchierata, e alla fine comprai una moto da lui, e altre più avanti da altri. John poi venne qui a vedere la collezione, e ci incontrammo varie volte a Daytona. Sulla moto lui era come un ballerino, una sorta di Baryshnikov su ruote: potrà non piacerti il balletto, ma ti impressiona lo stesso. La prima volta che l’ho visto mettere in moto a spinta, stare in piedi su un poggiapiedi per poi girare al volo la gamba e sistemarsi in sella, diventando tutt’uno con il mezzo per accelerare via, rimasi a bocca aperta. Si capiva all’istante che quello era un campione del mondo".

Per il design del Barber Museum, dicono vi siate ispirati al Guggenheim di New York. È così?

"Veramente la mia ispirazione è stata un banalissimo parcheggio del centro di Birmingham! Si guida in circolo per le rampe a spirale, per salire o scendere di piano... Ho pensato che si poteva fare la stessa cosa più in piccolo per le persone, e mi piace l’idea che camminando su un piano inclinato si possa buttare un occhio su livelli diversi. Da noi le moto sono raggruppate seguendo un filo logico. Ad esempio la Bimota Tesi è vicina alla 888 Ducati Superbike, che ha lo stesso motore. Abbiamo un settore esclusivo per le Yamaha da corsa, ci sono praticamente tutte dal loro primo giorno a oggi. La mia idea era di non avere una sezione per ogni Casa, ma di associarle per tipo di moto, spingendo il visitatore a confrontarle".

Nel 2017 avete aperto una nuova ala del museo, aumentando del 50% la superficie espositiva. Ma è vero che avete altre moto che al momento non sono in mostra?

"Sì, abbiamo circa mille moto in esposizione ed altre cinquecento in magazzino, e le ruotiamo. E continuiamo ad aggiungerne".

Passa molto tempo al museo?

"Sì, mi piace moltissimo. Ci vengo a metà pomeriggio, quasi tutti i giorni. Mi diverte conoscere visitatori dai posti più remoti del mondo, e sono felice che il museo sia diventato un’attrazione turistica".

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