Immaginare una moto e disegnarla: "L'Africa Twin? Come Dart Vader di Guerre Stellari"

Immaginare una moto e disegnarla: "L'Africa Twin? Come Dart Vader di Guerre Stellari"

Con Daniele Lucchesi e Paolo Cuccagna, per il reparto R&D di Honda Europe sono rispettivamente Planning Section Manager e Design Director. Il primo immagina le moto, il secondo le disegna

18.02.2022 16:14

Nel primo articolo (Realizzare una moto, come nasce l’idea? "Serve ascoltare i motociclisti") abbiamo dedicato molta attenzione a capire come siamo noi motociclisti; e come ci vedono le case che producono le nostre moto. Ora ci occupiamo invece dei modelli prodotti dalla casa dell’ala dorata, della loro immagine e di come vengono pensate per dare loro le caratteristiche necessarie a incontrare il gradimento di noi appassionati.

Ecco dunque la seconda (e ultima) parte della nostra intervista ai due personaggi, Daniele Lucchesi e Paolo Cuccagna, che in Honda Europe prima immaginano e poi disegnano le moto.

Cosa ci spinge all’acquisto di una moto

Che contenuti bisogna dare alla moto, quale messaggio deve comunicare per vendere?

Dipende da segmento a segmento – dice Daniele Lucchesi -. Sono anni che cerco di fare dei cluster per individuare delle categorie di clienti accomunabili fra loro. Non ci riesco, perché da categoria a categoria sono diversi. La gran parte negli ultimi anni si sono dimostrati sensibili al fattore economico. Lo si vede anche dai dati di mercato, che vedono trionfare una determinata moto anche perché particolarmente economica – si riferisce alla Benelli TRK -, come ci hanno confermato alcuni di quelli che l’avevano comprata, da noi intervistati”.

Un’altra tendenza – continua Daniele - è il comfort di guida. Va sempre nelle prime posizioni nelle nostre interviste, indipendentemente dalla categoria del veicolo, che siano scooter o naked. Sarà perché anche l’età dei motociclisti sta crescendo, e allora il comfort diventa importante. Poi c’è una cosa che fa veramente la differenza, ed è la richiesta di bassa manutenzione. Il cliente non vuole mettere le mani sulla moto”.

Daniele Lucchesi si occupa di marketing nel reparto R&D di Honda Europe. Fra i suoi compiti c'è quello di definire il carattere e l'immagine delle nuove moto


E pensare – interviene Paolo Cuccagna – che noi i motorini non li mettevamo neanche in moto con il carburatore originale. Pinasco, Simonini, sui miei ci ho messo di tutto. I motociclisti attuali under 35, di tutto questo non sanno nulla”.

È anche vero – ribatte Daniele – che non abbiamo fatto molto per trasferire loro la cultura motociclistica. Poi, oggi è veramente troppo difficile mettere le mani sopra un mezzo a due ruote”.

Quanto contano le competizioni per vendere?

Vincere un mondiale non porta maggiori numeri di vendita, ci ho fatto uno studio completo a riguardo. Però è chiaramente un qualcosa di fondamentale, una vetrina della quale non si può fare a meno”.

Torna la voglia di personalizzare la moto

Però è un po’ tornata la moda dei ricambi aftermarket per personalizzare la moto.

Si, è vero, ma credo sia solo un fatto di business per molte case”.

So per certo – aggiunge Paolo – che alcuni costruttori fanno una buona parte dei loro profitti dalla vendita di accessori. Si parla quasi del 50% del profitto netto. E questa è una tendenza destinata a crescere”.

Perché alle persone interesserà sempre più personalizzare la propria moto?

Perché credo che stiamo andando sempre più nella medesima direzione degli smartphone. Qui si parla anche di moto elettriche. E allora, un domani la discriminante non sarà più la base meccanica. 4 in linea o bicilindrico a V diverranno definizioni sorpassate e inutili. E allora, come per lo smartphone, la cover sarà importante”.

Professione designer

Dalla matita di Paolo Cuccagna sono usciti molti modelli Honda

Paolo, dove trovi le idee per evolverti nel lavoro di designer? E come ti aggiorni sulle tendenze?

All’interno dell’azienda ci si confronta molto. Con Daniele in primo luogo, ma ovviamente anche con i giapponesi. Non guardiamo molto invece la concorrenza, perché per noi è fondamentale mantenere la nostra identità. Piuttosto rivolgo spesso l’attenzione verso aeroplani, spazio, fantascienza. Guarda l’Africa Twin ad esempio, un nostro designer è malato per Guerre Stellari, e il frontale è uguale a Dart Vader”.

È così che è uscita la Vultus, che quanto a bellezza non era proprio il massimo?

Qualcuno ha voluto fare una moto simile a quella di Akira. Ma con lo stesso sistema qui sono nati progetti bellissimi, come la Pacific Coast, la Transalp o il CN 250. Quest’ultimo è nato in un garage americano, piazzando il sedile di una Civic su uno scooter. Sembrava un’idea folle”.

Quali sono le tendenze future?

Ecco, ora vado in difficoltà. Perché devo confessare di non apprezzare pienamente ciò che sta diventando di moda. Ho superato i 50 anni, mi piacciono i Led Zeppelin, il pulmino Volkswagen T1 e la Norton Commando Fastback. Poi guardo la Nissan Juke o la nuova Micra, e mi chiedo come facciano ad avere successo. E come si è arrivati a quelle linee così aggressive. Anche le scuole ormai fanno molto stile e poco design. Nel senso che se sali su un’auto moderna non hai visibilità fuori, perché è stata sacrificata a determinate linee estetiche. Però nonostante tutto ciò, sono quello che ha disegnato la CB1000r. E il mio lavoro mi piace molto. La realtà è che Daniele mi ispira tantissimo. Insieme abbiamo disegnato l’X-ADV e l’Africa Twin, due mezzi che rappresentano una fetta larghissima del nostro business europeo”.

Già. Questi due hanno più di 50 anni e sembrano due ragazzini che giocano con le moto. Invece dal loro tavolo sono nate moto (e scooter) che vendono in tutto il mondo. Il segreto è la passione, il segreto è la moto, il segreto è restare giovani. E fare un lavoro che piace.

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La prima parte dell’intervista: Realizzare una moto, come nasce l’idea? "Serve ascoltare i motociclisti"

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