“La Ducati Streetfighter V4 può circolare anche senza ali”

“La Ducati Streetfighter V4 può circolare anche senza ali”

Durante l’intervista a Cristian Gasparri, ingegnere a capo del progetto Ducati Streetfighter V4, abbiamo parlato anche delle alette: "Con un kit è possibile rimuoverle". E abbiamo scoperto che…

10.03.2020 ( Aggiornata il 10.03.2020 14:29 )

Circa un mese fa siamo entrati in una delle stanze più custodite nel “castello” Ducati: il Centro Stile. Una piccola stanza con le pareti bianche e i muri insonorizzati, dove vengono immaginate, proposte e infine sviluppate le moto del futuro. Si entra solamente con un codice di sicurezza, naturalmente. Ebbene, abbiamo avuto l’onore di entrare proprio nella stanza dei sogni e chiacchierare con chi, la nuova Streetfighter, l’ha realizzata partendo da zero. Cristian Gasparri, ingegnere a capo del progetto Ducati Streetfighter V4. Tra le tante cose abbiamo parlato anche delle ali, argomento di forte dibattito tra tutti gli appassionati.

Cristian, quanto sono importanti le ali su una moto così?

In generale, quando trasformi una moto sportiva in una naked, l’allungamento della moto è l’esercizio più semplice da fare. In questo caso però abbiamo tentato in tutti i modi di limitare la variazione delle geometrie della ciclistica. Il monobraccio infatti è stato allungato di appena 15 mm, un risultato possibile grazie alle ali: così abbiamo stabilità alle alte velocità senza modifiche drammatiche alle geometrie. Tieni conto però che la moto sta in strada anche senza: la moto è omologata per circolare anche senza alette(c’è un kit per coprire i fori dei due bulloni). Ecco perché sono removibili e, optional, ci sono quelle in carbonio.

Perché sono biplano mentre sulla Panigale sono singole?

Dobbiamo considerare che questa è una moto naked: ci serviva un incremento di stabilità ma con degli ingombri sensibilmente diversi. Se ci fai caso, le ali sono ben più strette di quelle utilizzate sulla Panigale, cosa che ti permette di sgusciare anche nel traffico. Abbiamo due ali strette che però generano un carico verticale simile a quello esercitato dalle alette della Panigale: questo è il grande vantaggio.

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Sono difficili da progettare?

Decisamente, ecco perché abbiamo collaborato a stretto contatto con il reparto Ducati Corse MotoGP. Ti serve una grandissima capacità di calcolo, banchi prova fluidodinamici ma soprattutto l’esperienza delle persone. I numeri che ti arrivano dalla galleria del vento devi saperli interpretare e, soprattutto, devi sapere bene dove vuoi arrivare e cosa fare per arrivarci. In MotoGP questo è fondamentale, perché pochi decimi possono fare la differenza tra vincere o perdere.

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