Fermata la banda della batterie degli scooter elettrici: 700 furti a Milano

Fermata la banda della batterie degli scooter elettrici: 700 furti a Milano

La polizia ha arrestato 12 persone che ora devono rispondere di parecchi reati. Le celle al litio venivano poi rivendute, per un giro d’affari ricchissimo

Redazione - @InMoto_it

01.04.2022 ( Aggiornata il 01.04.2022 17:48 )

Un’indagine durata un anno che ha portato all’arresto di 12 persone (all’interno di un gruppo di 19) che per parecchi mesi hanno rubato, a Milano, pacchi batterie degli scooter elettrici di Cityscoot, servizio sharing presente sul capoluogo lombardo. Dopo il furto, il bottino veniva poi rivenduto: in totale, sono stati registrati ben 700 colpi. Ricostruiamo i fatti.

Furti avvenuti dal 2019 al 2021

Come ha spiegato la Questura di Milano, gli indagati sembrano appartenere “a un’associazione per delinquere finalizzata al furto, alla ricettazione e al riciclaggio di pacchi batterie che alimentano i ciclomotori elettrici gestiti da una società di scooter sharing”. I furti sono avvenuti tra il 2019 e il 2021, per un totale di circa 700, mentre le indagini sono iniziate nel 2020, a seguito della denuncia alla Procura di Milano da parte di Cityscoot che ha rilevato un’esponenziale crescita di furti dei pacchi batterie dei suoi scooter elettrici a noleggio (soprattutto durante il lockdown). Un brutto colpo per la società che ha pensato di sospendere il servizio nella città considerato il grave danno economico arrecato: le celle al litio sono molto costose, con un prezzo di circa 1.000 euro.

Un colpo in meno di un minuto

Dopo lunghi appostamenti e indagini, grazie a una mappatura dei furti e alla visione di numerosi filmati di telecamere di sorveglianza, gli agenti sono finalmente riusciti a individuare i primi ladri della banda e poi, piano piano, hanno intercettato quasi tutta l’organizzazione. Come operava il gruppo? In meno di un minuto, il ladro di turno riusciva a scassinare il pacco batteria, non sempre in maniera ottimale e infatti spesso gli scooter venivano gravemente danneggiati. L’obiettivo era recuperare le celle di litio contenute all’interno: 20-30 euro era il compenso al ladro per ogni cella, ai ricettatori arrivavano per 100 euro. Le batterie, poi, venivano rivendute rigenerate per essere utilizzate per altri scooter, e-bike o monopattini.

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