I fatti sono avvenuti tra agosto e settembre 2019: due motociclisti e un automobilista denunciati nell'aretino per aver imbastito spericolate e pericolose gare di velocità
I Carabinieri Forestali del Gruppo di Arezzo, dopo un'indagine durata un anno, hanno denunciato tre giovani riminesi di età compresa tra i venti e i trent'anni che andranno a processo per aver imbastito delle gare di velocità clandestine sul passo dello Spino, nel comune di Pieve Santo Stefano.
Gare clandestine e lockdown: quando la strada diventa un circuito
Protagonisti della vicenda tre uomini, uno alla guida di un'auto, un esemplare di Toyota GT86, e due motociclisti: un individuo alla guida di una Honda CBR1000 e un altro in sella a una Suzuki DRZ 400. I tre si sono sfidati in vere e proprie gare di velocità tra agosto e settembre 2019, mettendo naturalmente a rischio la sicurezza di se stessi e degli altri. I tre infatti, sfruttando le caratteristiche della coupé Toyota, della Fireblade Honda e della enduro Suzuki, non perdevano mai il contatto tra di loro, rimanevano ognuno in scia dell'altro per poi sorpassarsi a vicenda, anche in corrispondenza delle curve e muovendosi tra una corsia e l'altra, andando anche contromano in alcuni tratti. Va da sè che il limite di velocità, in quel tratto compreso tra i 50 e i 90 km/h, è stato ampiamente superato, di almeno 60 km/h.
I due motociclisti e l'automobilista sono stati rintracciati dopo un'indagine complessa durata un anno, che ha richiesto l'utilizzo di ben 10 telecamere, telelaser, sistemi di localizzazione telefonica e satellitare, pedinamenti e perquisizioni, oltre ad alcune indagini sui social media e l'analisi di materiale informatico. Un largo utilizzo di mezzi, insomma, che però alla fine ha portato alla svolta decisiva. I tre adesso saranno chiamati a processo. Le moto e la macchina sono state naturalmente già sequestrate dalle forze dell'ordine.
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