Le café racer di Kaffeemaschine, super-gallery e specifiche tecniche

Le café racer di Kaffeemaschine, super-gallery e specifiche tecniche

Il tedesco Axel Budde customizza Moto Guzzi classiche, ma non solo, realizzando ogni parte o accessorio esclusivamente a mano: ecco alcuni scatti dei suoi lavori più rappresentativi. “Kaffeemaschine” è un nome particolare per un customizzatore di moto. Eppure, aprendo il suo sito web ufficiale, se cercate informazioni, lo trovate seduto nel suo laboratorio, immerso tra gli strumenti di lavoro, mentre beve una tazza di caffè. Axel Budde ad Amburgo realizza café racers in stile classic di esemplari di Moto Guzzi (ma non solo), soprattutto Le Mans, la mitica sportiva italiana da endurance prodotta dal 1976 al 1993. I suoi sono lavori su commissione: per realizzare ogni desiderio, tutte le motociclette, o le parti e gli accessori, vengono realizzati esclusivamente a mano, partendo dalle modifiche tecniche elementari fino all’ottimizzazione del motore. Di seguito, cinque modelli iconici della sua produzione.

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La Maschine 19 è stata realizzata per Gregor L., cliente tedesco. La base è una Moto Guzzi 850 T, modello concepito negli anni ’70 adatto per percorrere lunghe distanze. Motore a 1000 ccm e capace di erogare la potenza di 76 CV, il peso è di 187 kg. Spicca l’abbinamento dei colori: marrone chiaro per la sella e le manopole del manubrio, blu carta da zucchero per il serbatoio.
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La Maschine 19 è stata realizzata per Gregor L., cliente tedesco. La base è una Moto Guzzi 850 T, modello concepito negli anni ’70 adatto per percorrere lunghe distanze. Motore a 1000 ccm e capace di erogare la potenza di 76 CV, il peso è di 187 kg. Spicca l’abbinamento dei colori: marrone chiaro per la sella e le manopole del manubrio, blu carta da zucchero per il serbatoio.
La Maschine 19 è stata realizzata per Gregor L., cliente tedesco. La base è una Moto Guzzi 850 T, modello concepito negli anni ’70 adatto per percorrere lunghe distanze. Motore a 1000 ccm e capace di erogare la potenza di 76 CV, il peso è di 187 kg. Spicca l’abbinamento dei colori: marrone chiaro per la sella e le manopole del manubrio, blu carta da zucchero per il serbatoio.
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La Maschine 19 è stata realizzata per Gregor L., cliente tedesco. La base è una Moto Guzzi 850 T, modello concepito negli anni ’70 adatto per percorrere lunghe distanze. Motore a 1000 ccm e capace di erogare la potenza di 76 CV, il peso è di 187 kg. Spicca l’abbinamento dei colori: marrone chiaro per la sella e le manopole del manubrio, blu carta da zucchero per il serbatoio.
La Maschine 19 è stata realizzata per Gregor L., cliente tedesco. La base è una Moto Guzzi 850 T, modello concepito negli anni ’70 adatto per percorrere lunghe distanze. Motore a 1000 ccm e capace di erogare la potenza di 76 CV, il peso è di 187 kg. Spicca l’abbinamento dei colori: marrone chiaro per la sella e le manopole del manubrio, blu carta da zucchero per il serbatoio.
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La Maschine 19 è stata realizzata per Gregor L., cliente tedesco. La base è una Moto Guzzi 850 T, modello concepito negli anni ’70 adatto per percorrere lunghe distanze. Motore a 1000 ccm e capace di erogare la potenza di 76 CV, il peso è di 187 kg. Spicca l’abbinamento dei colori: marrone chiaro per la sella e le manopole del manubrio, blu carta da zucchero per il serbatoio.
La Maschine 19 è stata realizzata per Gregor L., cliente tedesco. La base è una Moto Guzzi 850 T, modello concepito negli anni ’70 adatto per percorrere lunghe distanze. Motore a 1000 ccm e capace di erogare la potenza di 76 CV, il peso è di 187 kg. Spicca l’abbinamento dei colori: marrone chiaro per la sella e le manopole del manubrio, blu carta da zucchero per il serbatoio.
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La Maschine 19 è stata realizzata per Gregor L., cliente tedesco. La base è una Moto Guzzi 850 T, modello concepito negli anni ’70 adatto per percorrere lunghe distanze. Motore a 1000 ccm e capace di erogare la potenza di 76 CV, il peso è di 187 kg. Spicca l’abbinamento dei colori: marrone chiaro per la sella e le manopole del manubrio, blu carta da zucchero per il serbatoio.
Decisamente monocromatica invece la Maschine 1, progettata per un proprietario curiosamente sconosciuto. In questo caso, si cambia registro. La base è una Le Mans 4, la versione da un litro, e per questo chiamata anche Le Mans 1000. La cubatura aumenta a quota 1040, come i cavalli, che salgono a 90, con 102 Nm di coppia. Peso simile alla Maschine 19: 191 kg. Cambia, rispetto al modello precedente, la forma del manubrio, con il contagiri posto direttamente sopra di esso.
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Decisamente monocromatica invece la Maschine 1, progettata per un proprietario curiosamente sconosciuto. In questo caso, si cambia registro. La base è una Le Mans 4, la versione da un litro, e per questo chiamata anche Le Mans 1000. La cubatura aumenta a quota 1040, come i cavalli, che salgono a 90, con 102 Nm di coppia. Peso simile alla Maschine 19: 191 kg. Cambia, rispetto al modello precedente, la forma del manubrio, con il contagiri posto direttamente sopra di esso.
Decisamente monocromatica invece la Maschine 1, progettata per un proprietario curiosamente sconosciuto. In questo caso, si cambia registro. La base è una Le Mans 4, la versione da un litro, e per questo chiamata anche Le Mans 1000. La cubatura aumenta a quota 1040, come i cavalli, che salgono a 90, con 102 Nm di coppia. Peso simile alla Maschine 19: 191 kg. Cambia, rispetto al modello precedente, la forma del manubrio, con il contagiri posto direttamente sopra di esso.
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Decisamente monocromatica invece la Maschine 1, progettata per un proprietario curiosamente sconosciuto. In questo caso, si cambia registro. La base è una Le Mans 4, la versione da un litro, e per questo chiamata anche Le Mans 1000. La cubatura aumenta a quota 1040, come i cavalli, che salgono a 90, con 102 Nm di coppia. Peso simile alla Maschine 19: 191 kg. Cambia, rispetto al modello precedente, la forma del manubrio, con il contagiri posto direttamente sopra di esso.
Decisamente monocromatica invece la Maschine 1, progettata per un proprietario curiosamente sconosciuto. In questo caso, si cambia registro. La base è una Le Mans 4, la versione da un litro, e per questo chiamata anche Le Mans 1000. La cubatura aumenta a quota 1040, come i cavalli, che salgono a 90, con 102 Nm di coppia. Peso simile alla Maschine 19: 191 kg. Cambia, rispetto al modello precedente, la forma del manubrio, con il contagiri posto direttamente sopra di esso.
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Decisamente monocromatica invece la Maschine 1, progettata per un proprietario curiosamente sconosciuto. In questo caso, si cambia registro. La base è una Le Mans 4, la versione da un litro, e per questo chiamata anche Le Mans 1000. La cubatura aumenta a quota 1040, come i cavalli, che salgono a 90, con 102 Nm di coppia. Peso simile alla Maschine 19: 191 kg. Cambia, rispetto al modello precedente, la forma del manubrio, con il contagiri posto direttamente sopra di esso.
Tale William C., dagli USA, è il fortunato possessore della Maschine 12. Il modello è quasi identico alla Maschine 1: la base è una Le Mans 3, cilindrata e cavalli rimangono invariati, il peso scende a 182 kg. La customizzazione di questo modello ha riguardato però non solo il telaio - il serbatoio è in lega, mentre la sella è realizzata in vera pelle su una base in fibra di vetro -, ma anche la parte elettrica, con l’impianto completamente ricostruito.
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Tale William C., dagli USA, è il fortunato possessore della Maschine 12. Il modello è quasi identico alla Maschine 1: la base è una Le Mans 3, cilindrata e cavalli rimangono invariati, il peso scende a 182 kg. La customizzazione di questo modello ha riguardato però non solo il telaio - il serbatoio è in lega, mentre la sella è realizzata in vera pelle su una base in fibra di vetro -, ma anche la parte elettrica, con l’impianto completamente ricostruito.
Tale William C., dagli USA, è il fortunato possessore della Maschine 12. Il modello è quasi identico alla Maschine 1: la base è una Le Mans 3, cilindrata e cavalli rimangono invariati, il peso scende a 182 kg. La customizzazione di questo modello ha riguardato però non solo il telaio - il serbatoio è in lega, mentre la sella è realizzata in vera pelle su una base in fibra di vetro -, ma anche la parte elettrica, con l’impianto completamente ricostruito.
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Tale William C., dagli USA, è il fortunato possessore della Maschine 12. Il modello è quasi identico alla Maschine 1: la base è una Le Mans 3, cilindrata e cavalli rimangono invariati, il peso scende a 182 kg. La customizzazione di questo modello ha riguardato però non solo il telaio - il serbatoio è in lega, mentre la sella è realizzata in vera pelle su una base in fibra di vetro -, ma anche la parte elettrica, con l’impianto completamente ricostruito.
Tale William C., dagli USA, è il fortunato possessore della Maschine 12. Il modello è quasi identico alla Maschine 1: la base è una Le Mans 3, cilindrata e cavalli rimangono invariati, il peso scende a 182 kg. La customizzazione di questo modello ha riguardato però non solo il telaio - il serbatoio è in lega, mentre la sella è realizzata in vera pelle su una base in fibra di vetro -, ma anche la parte elettrica, con l’impianto completamente ricostruito.
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Tale William C., dagli USA, è il fortunato possessore della Maschine 12. Il modello è quasi identico alla Maschine 1: la base è una Le Mans 3, cilindrata e cavalli rimangono invariati, il peso scende a 182 kg. La customizzazione di questo modello ha riguardato però non solo il telaio - il serbatoio è in lega, mentre la sella è realizzata in vera pelle su una base in fibra di vetro -, ma anche la parte elettrica, con l’impianto completamente ricostruito.
Tale William C., dagli USA, è il fortunato possessore della Maschine 12. Il modello è quasi identico alla Maschine 1: la base è una Le Mans 3, cilindrata e cavalli rimangono invariati, il peso scende a 182 kg. La customizzazione di questo modello ha riguardato però non solo il telaio - il serbatoio è in lega, mentre la sella è realizzata in vera pelle su una base in fibra di vetro -, ma anche la parte elettrica, con l’impianto completamente ricostruito.
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Tale William C., dagli USA, è il fortunato possessore della Maschine 12. Il modello è quasi identico alla Maschine 1: la base è una Le Mans 3, cilindrata e cavalli rimangono invariati, il peso scende a 182 kg. La customizzazione di questo modello ha riguardato però non solo il telaio - il serbatoio è in lega, mentre la sella è realizzata in vera pelle su una base in fibra di vetro -, ma anche la parte elettrica, con l’impianto completamente ricostruito.
Sempre a base Le Mans 3, ma con un telaio leggermente più squadrato, la Maschine 11. Piccole differenze con la 12 – 1000 ccm, 82 CV, 184 kg -, da cui si distingue anche per la presenza del vetro davanti al manubrio. A spiccare è però la colorazione: un affascinante accostamento nero e oro che agli appassionati di motorsport non può che ricordare la Lotus che negli anni ’70 e ’80 correva in Formula 1. Il possessore? Arnd R., dalla Germania.
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Sempre a base Le Mans 3, ma con un telaio leggermente più squadrato, la Maschine 11. Piccole differenze con la 12 – 1000 ccm, 82 CV, 184 kg -, da cui si distingue anche per la presenza del vetro davanti al manubrio. A spiccare è però la colorazione: un affascinante accostamento nero e oro che agli appassionati di motorsport non può che ricordare la Lotus che negli anni ’70 e ’80 correva in Formula 1. Il possessore? Arnd R., dalla Germania.
Sempre a base Le Mans 3, ma con un telaio leggermente più squadrato, la Maschine 11. Piccole differenze con la 12 – 1000 ccm, 82 CV, 184 kg -, da cui si distingue anche per la presenza del vetro davanti al manubrio. A spiccare è però la colorazione: un affascinante accostamento nero e oro che agli appassionati di motorsport non può che ricordare la Lotus che negli anni ’70 e ’80 correva in Formula 1. Il possessore? Arnd R., dalla Germania.
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Sempre a base Le Mans 3, ma con un telaio leggermente più squadrato, la Maschine 11. Piccole differenze con la 12 – 1000 ccm, 82 CV, 184 kg -, da cui si distingue anche per la presenza del vetro davanti al manubrio. A spiccare è però la colorazione: un affascinante accostamento nero e oro che agli appassionati di motorsport non può che ricordare la Lotus che negli anni ’70 e ’80 correva in Formula 1. Il possessore? Arnd R., dalla Germania.
Sempre a base Le Mans 3, ma con un telaio leggermente più squadrato, la Maschine 11. Piccole differenze con la 12 – 1000 ccm, 82 CV, 184 kg -, da cui si distingue anche per la presenza del vetro davanti al manubrio. A spiccare è però la colorazione: un affascinante accostamento nero e oro che agli appassionati di motorsport non può che ricordare la Lotus che negli anni ’70 e ’80 correva in Formula 1. Il possessore? Arnd R., dalla Germania.
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Sempre a base Le Mans 3, ma con un telaio leggermente più squadrato, la Maschine 11. Piccole differenze con la 12 – 1000 ccm, 82 CV, 184 kg -, da cui si distingue anche per la presenza del vetro davanti al manubrio. A spiccare è però la colorazione: un affascinante accostamento nero e oro che agli appassionati di motorsport non può che ricordare la Lotus che negli anni ’70 e ’80 correva in Formula 1. Il possessore? Arnd R., dalla Germania.
Progettata in collaborazione con l’azienda tedesca Kedo, la Maschine 10 si allontana dall’influenza Moto Guzzi per virare verso il Giappone. La base del prodotto infatti è una Yamaha SR, versione stradale della enduro XT500. Modificata la tubatura e il serbatoio, la concezione per la strada si evince dalle caratteristiche tecniche del motore, meno performante rispetto alle colleghe: cubatura a 500 ccm e 40 CV.
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Progettata in collaborazione con l’azienda tedesca Kedo, la Maschine 10 si allontana dall’influenza Moto Guzzi per virare verso il Giappone. La base del prodotto infatti è una Yamaha SR, versione stradale della enduro XT500. Modificata la tubatura e il serbatoio, la concezione per la strada si evince dalle caratteristiche tecniche del motore, meno performante rispetto alle colleghe: cubatura a 500 ccm e 40 CV.
Progettata in collaborazione con l’azienda tedesca Kedo, la Maschine 10 si allontana dall’influenza Moto Guzzi per virare verso il Giappone. La base del prodotto infatti è una Yamaha SR, versione stradale della enduro XT500. Modificata la tubatura e il serbatoio, la concezione per la strada si evince dalle caratteristiche tecniche del motore, meno performante rispetto alle colleghe: cubatura a 500 ccm e 40 CV.
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Progettata in collaborazione con l’azienda tedesca Kedo, la Maschine 10 si allontana dall’influenza Moto Guzzi per virare verso il Giappone. La base del prodotto infatti è una Yamaha SR, versione stradale della enduro XT500. Modificata la tubatura e il serbatoio, la concezione per la strada si evince dalle caratteristiche tecniche del motore, meno performante rispetto alle colleghe: cubatura a 500 ccm e 40 CV.
Progettata in collaborazione con l’azienda tedesca Kedo, la Maschine 10 si allontana dall’influenza Moto Guzzi per virare verso il Giappone. La base del prodotto infatti è una Yamaha SR, versione stradale della enduro XT500. Modificata la tubatura e il serbatoio, la concezione per la strada si evince dalle caratteristiche tecniche del motore, meno performante rispetto alle colleghe: cubatura a 500 ccm e 40 CV.
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Progettata in collaborazione con l’azienda tedesca Kedo, la Maschine 10 si allontana dall’influenza Moto Guzzi per virare verso il Giappone. La base del prodotto infatti è una Yamaha SR, versione stradale della enduro XT500. Modificata la tubatura e il serbatoio, la concezione per la strada si evince dalle caratteristiche tecniche del motore, meno performante rispetto alle colleghe: cubatura a 500 ccm e 40 CV.
Progettata in collaborazione con l’azienda tedesca Kedo, la Maschine 10 si allontana dall’influenza Moto Guzzi per virare verso il Giappone. La base del prodotto infatti è una Yamaha SR, versione stradale della enduro XT500. Modificata la tubatura e il serbatoio, la concezione per la strada si evince dalle caratteristiche tecniche del motore, meno performante rispetto alle colleghe: cubatura a 500 ccm e 40 CV.
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Progettata in collaborazione con l’azienda tedesca Kedo, la Maschine 10 si allontana dall’influenza Moto Guzzi per virare verso il Giappone. La base del prodotto infatti è una Yamaha SR, versione stradale della enduro XT500. Modificata la tubatura e il serbatoio, la concezione per la strada si evince dalle caratteristiche tecniche del motore, meno performante rispetto alle colleghe: cubatura a 500 ccm e 40 CV.

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