        Sebbene non sia ancora ufficiale, con l&rsquo;entrata in vigore delle nuove regole del Codice della Strada, i monopattini elettrici avranno l&rsquo;obbligo di targa e assicurazione. Anticipando i tempi, l&rsquo;azienda italiana Nilox ha deciso di dotare il suo nuovo modello di portatarga sul parafango, come si pu&ograve; leggere nelle specifiche del due ruote elettrico sul sito del brand. Le caratteristiche Il monopattino Nilox &egrave; disponibile&nbsp;in tre versioni&nbsp;- Lizard, Viper, Ant - con differenti dettagli cromatici. &Egrave; dotato di motore da&nbsp;350 W&nbsp;e di batteria da 36V-10,2Ah, che garantisce 30 km di autonomia&nbsp;dichiarata. Troviamo poi grossi&nbsp;pneumatici da 10&rdquo; carrozzati che, insieme con la forcella ammortizzata, lavorano per garantire al conducente una migliore risposta di assorbimento agli urti e, di conseguenza, maggiore stabilit&agrave; alla guida anche su terreni non troppo pratici, come quando si guida in off-road. Oltre al porta targa, ci sono anche gli indicatori di direzione gi&agrave; integrati sulle manopole. Interessante il&nbsp;sistema di sicurezza anti-furto, che sfrutta la funzione di bloccaggio del monopattino tramite App. Il prezzo &egrave; di 599,95 euro. BRUXELLES, DRASTICO TAGLIO AI MONOPATTINI IN SHARING: PRESTO COME PARIGI?       

Sebbene non ancora in vigore, la targa sar&agrave; obbligatoria con le nuove regole del Codice della Strada

Nilox anticipa i tempi e mette il portatarga al suo ultimo monopattino

        Nel 2023 &egrave; stato avviato un decreto attraverso il quale le moto e le auto storiche idonee possono essere reimmatricolate richiedendo targa e documenti conformi agli originali. Una decisione che &egrave; andata a valorizzare ancor di pi&ugrave; questi modelli che in fondo hanno fatto la Storia di un Paese. E cos&igrave; luned&igrave; 5 febbraio, nell'ambito delle due ruote, &egrave; stata assegnata la prima targa storica a una Vespa Super Sport del 1965 presso la Motorizzazione di Cremona. L'assegnazione  A sistemarla sul veicolo Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, in un &ldquo;battesimo&rdquo; emozionante e coinvolgente. &ldquo;Oggi alla motorizzazione di Cremona abbiamo consegnato la prima targa storica (decreto sbloccato dopo anni di attesa), con la re-immatricolazione dei veicoli risalente alla prima iscrizione al Pubblico registro automobilistico, un&rsquo;opportunit&agrave; per migliaia di appassionati di avere una targa per la propria moto e auto. La prima &egrave; stata consegnata al proprietario di una Vespa 180S bianca del 1965, una delle tante meraviglie che solo il made in Italy pu&ograve; regalare e che vanno tutelate e valorizzate, in Italia e in Europa&rdquo;, ha scritto poi sui suoi canali social. Intanto ad oggi presso le Motorizzazioni sono state pervenute ben 101 richieste di targhe storiche, come dice Antonello Persano, direttore generale territoriale del Nord-Ovest. ECOBONUS 2024: TUTTO QUELLO CHE C'&Egrave; DA SAPERE PER MOTO E SCOOTER       

Ad assegnarla alla Motorizzazione di Cremona &egrave; stato Matteo Salvini, in un momento di grande emozione

La Vespa Super Sport del '65 è la prima a ricevere la Targa storica

        Cosa succede quando la targa della propria moto viene rubata? Oppure, semplicemente, si smarrisce? Innanzitutto, come per qualsiasi cosa, una denuncia alla Polizia, che deve essere effettuata entro 48 ore dall'intestatario della carta di circolazione o del Documento Unico di Circolazione e di Propriet&agrave; del veicolo (DU). Quando si va a sporgere denuncia &egrave; anche necessario chiarire quali siano state le modalit&agrave;: furto, smarrimento o danneggiamento? Dopodich&eacute; bisogner&agrave; aspettare almeno una quindicina di giorni e, qualora la targa non dovesse essere ritrovata, si dovr&agrave; procedere alla richiesta di reimmatricolazione agli Uffici della Motorizzazione e la reiscrizione al PRA della moto. Modalit&agrave; e costi La richiesta per la reimmatricolazione va inoltrata attraverso uno Sportello Telematico dell'Automobilista, il cos&igrave; detto STA. Esso altro non &egrave; che uno sportello attraverso cui si possono ottenere subito le targhe e il Documento Unico di Circolazione e di Propriet&agrave; del veicolo senza doversi rivolgere in tempi diversi agli uffici delle unit&agrave; territoriali dell'ACI e della Motorizzazione. In ogni caso bisogner&agrave; avere i seguenti documenti:  Istanza unificata, ossia il modulo da compilare con cui effettuare la richiesta della nuova targa; Certificato di Propriet&agrave; o Documento Unico di Circolazione (DU); Denuncia presentata agli organi di Polizia; Documento di Identit&agrave; e Codice Fiscale.  Il prezzo della nuova targa varia in base alla Provincia in cui ci si trova, ma dovrebbe essere all'incirca di 25 euro. In totale, si verseranno pi&ugrave; o meno 100 euro, che comprendono:  Emolumenti ACI: 27,00 euro; ? Reimmatricolazione (imposta di bollo):??2,00 euro;? Iscrizione al PRA (imposta di bollo): 32,00 euro;&nbsp; Diritti DT:??0,20 euro.  Per chi si chiede se nel frattempo si pu&ograve; circolare, la risposta &egrave; s&igrave;, ma si dovr&agrave; sostituire la targa mancante con un pannello bianco di dimensioni identiche, con su scritti gli stessi numeri e lettere. SICUREZZA STRADALE E GIOVANI: UN PROGETTO PER EDUCARE GLI ADOLESCENTI       

Dopo aver sporto denuncia presso la Polizia, bisogner&agrave; affrontare alcuni step burocratici. Vediamo i costi e le modalit&agrave; &nbsp;

Cosa accade quando ti rubano la targa o la si smarrisce?

&Egrave; finalmente pronta la procedura che consentir&agrave; a chiunque sia in possesso di un veicolo classificato come d&rsquo;interesse storico o collezionistico, di ottenere la targa della prima iscrizione al PRA, o di averne una del periodo storico di costruzione o di circolazione del veicolo; in entrambi i casi con una grafica analoga a quella delle targhe originali. Si tratta di una notizia importante per gli oltre 500.000 appassionati di motoveicoli e autoveicoli storici, che risultano al Ministero dei Trasporti.  Ricordiamo che perch&eacute; un veicolo sia classificato d&rsquo;interesse storico o collezionistico, deve essere iscritto in uno dei registri ufficiali citati dall&rsquo;art. 60 del Codice della Strada: ASI, Storico Lancia, Italiano Fiat, Italiano Alfa Romeo, Storico FMI. E deve essere dotato di certificazione relativa alla data di costruzione e alle caratteristiche tecniche, rilasciata proprio da tale registro.  Chi potr&agrave; richiedere la targa &ldquo;Old Style&rdquo;  L&rsquo;iniziativa si rivolge ai proprietari di tutti quei veicoli circolanti che nel tempo, a causa di smarrimento, deterioramento, distruzione o furto delle targhe, abbiano provveduto a una reimmatricolazione. Per loro la procedura richiede la presentazione a uno Sportello Telematico dell&#39;Automobilista o a un Ufficio della Motorizzazione, di un&#39;istanza di nuova reimmatricolazione.  Per i veicoli di origine sconosciuta, come quelli che non risultino radiati dall&#39;Anagrafe Nazionale Veicoli e dal PRA, ma che siano privi di documenti di circolazione e di certificato di propriet&agrave; o di foglio complementare, &egrave; necessario presentare, presso uno Sportello Telematico dell&#39;Automobilista o un Ufficio della Motorizzazione, un&#39;istanza di nuova immatricolazione. La documentazione necessaria comprende il titolo di propriet&agrave;, il certificato di rilevanza storica e collezionistica e il certificato da cui risulti l&#39;esito positivo della verifica tecnica. L&rsquo;istanza &egrave; accolta a condizione che il veicolo risulti comunque presente nell&#39;archivio informatico del CED o nell&#39;archivio informatico o nei registri cartacei del PRA. All&#39;esito positivo della conseguente istruttoria, sono rilasciati il documento unico e la targa storica conforme  I costi delle nuove targhe  Le pratiche per il rilascio della nuova targa richiedono un contributo economico pari a 274,5 euro per le moto e a 549 per le auto. I tecnici della Motorizzazione prevedono un flusso di circa 5000 richieste l&rsquo;anno di nuove targhe. 

In vigore la legge (del 2020) che consente ai titolari di veicoli d&rsquo;interesse storico o collezionistico di riavere la targa della prima immatricolazione o di chiederne un&rsquo;altra con grafica analoga a quella originale

Moto storiche: ora si pu&ograve; chiedere la targa originale

        Quando si viaggia in moto bisogna fare sempre molta attenzione a tutta una serie di infrazioni in cui si potrebbe incappare. E non si tratta solo di dare la precedenza e rispettare i limiti di velocit&agrave; che possono provocare incidenti, ma anche di come ci si occupa del proprio mezzo. La "faccenda targa", per esempio, si rivela essere un problema per molti conducenti. Si pu&ograve; circolare senza targa? Assolutamente no. E non ci sono eccezioni. L&rsquo;articolo 100 del Codice della Strada &egrave; molto chiaro su questo e non lascia adito a dubbi. Vediamo cosa dice e quali sono le possibili sanzioni. L&rsquo;articolo 100 del CdS Al comma 2 si legge che &ldquo;i motoveicoli devono essere muniti posteriormente di una targa contenente i dati di immatricolazione&rdquo;. Va da s&eacute; che non &egrave; possibile circolare senza targa. E chi lo fa cosa rischia? Viene spiegato al comma 11, una &ldquo;sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 87 a 344 euro&rdquo;, e al comma 15 dove si parla della &ldquo;sanzione accessoria del fermo amministrativo del veicolo o, in caso di reiterazione delle violazioni, della confisca&rdquo;. La durata del&nbsp;fermo amministrativo&nbsp;&egrave; di tre mesi e questa &egrave; forse alla conduzione peggiore in cui potrebbe ritrovarsi il motociclista (a cui vanno aggiunte le spese per il dissequestro e, in caso di recidiva, la confisca). Va precisato, ed &egrave; un aspetto piuttosto importante, che la multa e le successive sanzioni arrivano anche qualora la targa si trovasse in posizione troppo inclinata. Questa situazione, infatti, potrebbe non permettere all&rsquo;autovelox di non leggere la targa correttamente. L&rsquo;art. 259 del regolamento d&rsquo;attuazione del Codice della Strada spiega che la targa di una moto dev&rsquo;essere&nbsp;diritta in orizzontale e&nbsp;in verticale non pu&ograve; essere inclinata pi&ugrave; di 5&deg;. In base alla forma del veicolo, tuttavia, sono consentite delle eccezioni. Va poi aggiunto che il bordo inferiore della targa, a veicolo scarico, dev&rsquo;essere a un&rsquo;altezza di almeno 20 cm dal suolo, e la targa deve essere sempre visibile e non coperta da altri elementi della moto. ACQUISTO MOTO USATA: ECCO I CONSIGLI PER EVITARE BRUTTE SORPRESE       

Multa fino a 344 euro, fermo amministrativo, per arrivare in caso di recidiva alla confisca: cosa dice l&rsquo;articolo 100 del Codice della Strada&nbsp;

Moto senza targa? Ecco quali sanzioni si rischiano

        Non si fermava mai a pagare il pedaggio al casello. No, non aveva il telepass, ma utilizzava un trucco vecchio ma efficacissimo: per 15 anni, in sella alla sua moto, ha eluso il pagamento all'ingresso della Tangenziale di Napoli coprendo la targa del mezzo con un piede. Un "super" pedaggio A Napoli se ne vedono davvero di tutti i colori, dal barbiere che taglia i capelli in sella alle moto, ai tre minorenni che sfrecciano a tutto gas insieme sul loro scooter. Poi c'&egrave; chi di pagare non ne vuole proprio sapere, anche quando si tratta di piccole somme (e obbligatorie) per tutti gli utenti della strada. Ci sono voluti ben 15 anni per acciuffare questo scooterista, nonostante le telecamere di sicurezza del casello lo avessero ripreso molte volte. Alla fine la Polizia Stradale di Fuorigrotta l'ha individuato: &egrave; un 32enne residente a Napoli, denunciato dalla Polizia di Stato per insolvenza fraudolenta, dopo aver accumulato un debito di oltre 1800 euro. Una piccola svista, un errore e l'ultimo passaggio alla sbarra &egrave; stato letale per lui e per il suo scooter con targa polacca.&nbsp; CERCASI CAMERIERE CHE GUIDI IL MOTORINO CON VASSOIO IN MANO: L'ANNUNCIO &Egrave; VIRALE        

Un cittadino napoletano ha evitato il pagamento del pedaggio per ben 15 anni utilizzando questo assurdo trucco

Furbetto al casello: da 15 anni non pagava pedaggio coprendo la targa dello scooter

        Mentre al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti l'ANCMA mostra preoccupazione riguardo al taglio degli investimenti riservati al comparto delle biciclette, il ministro Matteo Salvini, presente al meeting sulla sicurezza stradale organizzato da Dekra, ha introdotto alcune proposte per quanto riguarda i monopattini elettrici come casco e targa obbligatori. Regole ferree e dure sanzioni La proposta non &egrave; certamente nuova, in quanto in passato l'idea aveva gi&agrave; spaventato e trovato lo scoglio insuperabile del deciso "no" da parte della aziende di sharing. Secondo il ministro, questo tipo di mezzi &egrave; molto pericoloso ed &egrave; quindi necessario avere una chiara identificazione sia del mezzo che di colui che ne &egrave; alla guida: &ldquo;La necessit&agrave; di identificare anche i monopattini elettrici. Perch&eacute; ci sono i problemi alla guida per le quattro ruote per&ograve;, in alcuni contesti c&rsquo;&egrave; estrema pericolosit&agrave;. Serve una identificazione anche di chi guida il monopattino, il casco per chi guida il monopattino che ormai va a velocit&agrave; sostenute&rdquo;.&nbsp; A rimbombare su siti e giornali (oltre all'idea di imporre un etilometro monouso a bordo) &egrave; stata poi la dichiarazione riguardante la revoca della patente per coloro che guidano sotto effetto di alcol o sostanze: "Se uno si mette consapevolmente alla guida, drogato o ubriaco, e provoca incidenti con morti e feriti la sospensione della patente per uno o due anni non &egrave; sufficiente. Ci sono diverse associazioni che riuniscono le vittime dei pirati della strada che chiedono la revoca a vita ed io penso che se qualcuno si mette alla guida imbottito di cocaina o ubriaco marcio &egrave; una bomba, un potenziale assassino e quindi se non la revoca a vita almeno la sospensione per dieci anni dei diritto di guidare penso che sia sacrosanto&rdquo;. SI PU&Ograve; USARE IL TELEFONO SUL MONOPATTINO? COSA DICE LA LEGGE       

Casco e targa per identificare mezzo e conducente, ma non solo. Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti introduce la svolta del Codice della Strada

Monopattini elettrici, arriva la stretta: le proposte di Matteo Salvini

Quando vediamo la stessa moto con la targa e senza, non ci sono paragoni: la linea &egrave; molto pi&ugrave; filante e pulita quando non c&#39;&egrave;, perch&egrave; la maggior parte dei designer considera la targa come un elemento esterno allo stile. &Egrave; per questo che vediamo codini cortissimi e portatarga lunghi e goffi, necessari per riportare la targa oltre il limite della ruota come previsto dalla legge.&nbsp;  I portatarga belli non esistono    Per ovviare a questi brutti accrocchi plasticosi, alcuni produttori stanno adottando la soluzione della targa montata su un supporto ancorato al forcellone e solidale al movimento della ruota. Per molti motociclisti questo sistema non rovina il linguaggio stilistico, ma per altri la targa montata cos&igrave; in basso sposta l&#39;attenzione proprio sulla ruota abbassando la linea e disarmonizzando l&#39;estetica nella vista posteriore.&nbsp;  Ovviamente &egrave; una questione di punti di vista e gusti e questo causa sempre un dibattito fra chi sostiene una soluzione o l&#39;altra, ma in questo specifico caso c&#39;&egrave; molto di pi&ugrave; da discutere a partire da una domanda ben precisa: la targa &egrave; considerabile come elemento estetico o no? Non tutte le aziende trattano questo ingombrante rettangolo di latta come qualcosa da integrare nella linea del mezzo, soprattutto quando si tratta di moto compatte e dall&#39;estetica slanciata (escludiamo, per esempio, scooteroni e grosse GT tipo HD Touring, BMW K e Honda Goldwing), ma &egrave; chiaro che la sua presenza sia imprescindibile e gli utenti cercano in tutti i modi di renderla meno &quot;pesante&quot; con portatarga piccoli e poco legali o soluzioni fantasiose, spesso modificando la moto nuova ancora prima di ritirarla dal concessionario.    Passa alla prossima scheda  &nbsp;  Case e utenti vedono la targa in modo diverso    Nelle cartelle stampa, nelle interviste ai designer o nelle descrizioni che accopagnano il lancio di una nuova moto, la targa non &egrave; quasi mai menzionata, come se si trattasse di qualcosa che non fa parte della moto, messa l&igrave; perch&egrave; &egrave; obbligatoria anche se nessuno la vorrebbe vedere. La considerazione stilistica che i produttori non vogliono riporre su questo dettaglio, per&ograve;, &egrave; da sempre al centro delle chiacchiere fra chi quelle moto le compra e un portatarga particolarmente brutto pu&ograve; influenzare seriamente l&#39;acquisto. &Egrave; chiaro come produttori e utenti finali percepiscano l&#39;estetica della targa in maniera diversa da sempre, ancor di pi&ugrave; in tempi recenti, con posteriori sempre pi&ugrave; corti e striminziti.  Metterla in sospensione sulla ruota &egrave; una risposta, ma non risolve di certo il problema. Chi scrive non ama particolarmente questa soluzione e fin dalle prime applicazioni (la Bimota DB3 Mantra del 1994 fu la prima a sfoggiarla, per poi tornare alla posizione classica sotto il codone nella seconda serie) mi ha dato un&#39;impressione di disarmonia che si accentua nelle moto con codini particolarmente piccoli e alti. Per fare un esempio, non riesco ad apprezzarla sulla MT-09 (&#39;17-&#39;20), ma non mi crea troppi problemi su moto dall&#39;estetica gi&agrave; di per s&egrave; molto particolare come Ducati Diavel. Allo stesso modo, certi portatarga in posizione classica sul codino sono un vero cazzotto negli occhi, come nella maggior parte delle naked medio-piccole del mercato o l&#39;impalcatura di serie della Keeway RKF 125.&nbsp;  Sopra, sotto, di lato, pare che una soluzione legale e piacevole esteticamente non esista... al momento. Se i produttori iniziassero a vedere la targa come un elemento integrante dello stile delle nuove moto e sviluppassero supporti con un po&#39; pi&ugrave; di cura - magari interamente in metallo, pi&ugrave; compatti, e non in ingombrante plastica - potremmo vedere un&#39;evoluzione positiva che renderebbe le moto pi&ugrave; piacevoli anche se completamente di serie e legali al 100%    Prova, Honda Hornet 2023 - VIDEO  &nbsp; 

Su molti modelli la targa si &egrave; spostata dal codino al supporto sulla ruota. Una scelta estetica, una moda e uno spunto per ragionare sulle preferenze dei motociclisti

Targa moto: dove la metto?

        Le biciclette elettriche sono uno dei mezzi pi&ugrave; usati attualmente, diventanti oramai quasi come la propria fidata utilitaria. Con esse molti si spostano, soprattutto nelle cittadine, e capita di imbattersi in quelli che hanno voluto darle un &ldquo;tocco&rdquo; diverso, truccandole. E se fino ad adesso nessuno ha detto niente a riguardo, d&rsquo;ora in poi sembra che le cose cambieranno. S&igrave;, perch&eacute; dal momento che la bici elettrica viene truccata, essa si modifica. Per questo motivo chi salir&agrave; in sella a queste e-bike, dovr&agrave; provvedere a mettere una targa con cui obbligatoriamente circolare, oltre a dover pagare un&rsquo;assicurazione. Pena una sanzione di fino a 7mila euro. Essa rientra nella normativa sugli investimenti infrastrutturali e i sistemi di mobilit&agrave; sostenibile approvata dalla Camera. L&rsquo;obiettivo Con l&rsquo;introduzione di questa legge si punta a migliorare la sicurezza stradale. Nel caso delle bici elettriche, queste, nel loro &ldquo;status&rdquo; originario, montano un motore motore con potenza non superiore agli 0,25 kWatt. La potenza deve essere erogata in calando, man mano che la velocit&agrave; cresce, fino ad azzerarsi quando si raggiungono i 25 km/h. Una volta superata questa velocit&agrave;, il motore deve smettere di funzionare. Questo non accade se l&rsquo;e-bike viene manomessa e per tale ragione verr&agrave; considerata al pari di un ciclomotore. Tutti coloro che saranno fermati dalla Polizia, dovranno essere in grado di mostrare patente di guida e assicurazione, proprio come se guidassero una moto. Se n&eacute; loro n&eacute; la bicicletta saranno a norma, la legge prevede alcune multe che vanno dai 1.890 euro a 7.500 euro. Inoltre, di pari passo, la Conferenza unificata ha dato la sua approvazione al Piano generale per quanto riguarda la mobilit&agrave; ciclistica, con un finanziamento di 943 milioni di euro. Il Piano si basa sul potenziamento e miglioramento della mobilit&agrave; ciclistica urbana e interurbana. FANTIC ISSIMO 45, IL PRIMO S-PEDELEC CON ACCELERATORE       

Questo tipo di biciclette sar&agrave; paragonato ad un ciclomotore. Il conducente che sar&agrave; sprovvisto di questi requisiti avr&agrave; una sanzione fino a 7.500 euro

E-bike modificata? Come un ciclomotore: targa e assicurazione, pena la multa

        I vecchi metodi funzionano sempre. Sar&agrave; stato questo il pensiero di questo furbo motociclista che per beffare la Polizia ha ben pensato di usare un trucco vecchissimo, quello del nastro nero per modificare lettere e numeri della sua targa. Peccato per lui che nel 2022 &egrave; possibile risalire all'effettiva "identit&agrave;" di un veicolo attraverso approfondite analisi tecniche e verifiche parametriche sulle sequenze alfanumeriche. Cos&igrave;, dopo esser stato colto in flagrante a 152 km/h nei centri abitati, &egrave; stato individuato e multato dalla Polizia. LA POLIZIA LO BECCA A 174 KM/H TRA I TORNANTI: INSEGUIMENTO IN SARDEGNA&nbsp; Furbo ma non troppo La D era diventata una B e il numero 5 si era trasformato in un 6. Un po&rsquo; di nastro adesivo, mano ferma e il gioco &egrave; fatto. Questo motociclista aveva pensato davvero a tutto, tranne al fatto che i sistemi di videosorveglianza non possono essere completamente beffati. L&rsquo;uomo era stato pizzicato da alcuni autovelox a 152, 118 e 103 km/h nei centri abitati dell&rsquo;Alta Langa, ben oltre il limite di velocit&agrave; consentito. Attraverso le immagini delle telecamere e indagini incrociate con la collaborazione della Polizia Locale di Asti, il folle pilota &egrave; stato identificato, denunciato all&rsquo;Autorit&agrave; giudiziaria e sanzionato con multe per diverse migliaia di euro.&nbsp; BOOM CONTRAFFAZIONE, TROVATE QUATTRO FINTE VESPA A MILANO&nbsp; &nbsp;&nbsp;        

Sfrecciava a 152 km/h nei centri abitati dell'Alta Langa con lettere e i numeri della targa modificati per non essere individuato

Falsificava la targa col nastro adesivo: motociclista denunciato e sanzionato

        Vive a Firenze, ma da qualche settimana aveva iniziato a ricevere multe per infrazioni commesse con la sua moto sia dalla citt&agrave; in cui &egrave; residente ma anche in localit&agrave; diverse, come Rosignano Marittimo (Livorno) e Castiglione della Pescaia (Grosseto). Eppure, l&rsquo;uomo protagonista della vicenda di oggi in questi posti non c&rsquo;&egrave; mai stato. Non sapendo come risolvere il problema, ha sporto denuncia contro ignoti presso gli uffici della Polizia municipale. Ma com&rsquo;&egrave; andata a finire? Il trucco per non ricevere multe Dopo la denuncia, sono partite indagini da parte degli agenti del Reparto Anticrimine che hanno portato al sequestro di un&rsquo;altra moto parcheggiata in via Rattazzi, sempre a Firenze, ma che aveva una targa contraffatta. Analizzando il veicolo, gli agenti hanno scoperto la presenza di una saldatura in rilievo: grazie a questo escamotage, la targa che in realt&agrave; appariva ai rilevatori di velocit&agrave; era quella dello sfortunato proprietario che riceveva multe non sue. L&rsquo;altro proprietario, quello che ha organizzato tutto, &egrave; stato denunciato per falsificazione della targa e per truffa.&nbsp; IN SCOOTER SFIDA 19 VOLTE L&rsquo;AUTOVELOX COPRENDO LA TARGA: 6.000 EURO DI MULTA       

Le sanzioni arrivavano da citt&agrave; in cui il proprietario, un fiorentino, non era mai stato. Grazie alle indagini &egrave; emerso il truffatore

Multato senza colpa, scopre che gli hanno falsificato la targa della moto

Il binomio monopattini-sicurezza &egrave; di stretta attualit&agrave;. Tutti gli addetti ai lavori, dal Governo agli utenti della strada, puntano a una riorganizzazione delle regole generali, per gestire al meglio la micromobilit&agrave; elettrica delle nostre citt&agrave; e tutte le situazioni sconvenienti che si possono venire a creare, come gli incidenti, dettati dalla poca conoscenza del mezzo.  Sfreccia in monopattino con il motore di una... motosega: mega-multa  Al dibattito si unisce anche ACI, per bocca del suo presidente, Angelo Sticchi Damiani, che alla Commissione Trasporti alla Camera &egrave; intervenuto nell&#39;ambito della proposta di legge relativa proprio ai monopattini green, dichiarando le proposte dell&#39;Automobile Club d&#39;Italia.  OMOLOGAZIONE E TARGA  La prima proposta di ACI &egrave; quella di un regime di omologazione obbligatorio per chi costruisce monopattini, introducendo di conseguenza una targa che possa identificare il mezzo.  CASCO E ASSICURAZIONE OBBLIGATORI  La seconda proposta riguarda l&#39;uso obbligatorio del casco e dell&#39;assicurazione per i monopattini da oltre 350 watt di potenza e capaci di spingersi oltre i 25 km/h, anche se ACI intende estendere l&#39;obbligo a tutti i mezzi.  INSEGNARE UN USO CORRETTO  La terza idea rientra nel campo della formazione: si ritiene in pratica necessario istituire dei corsi appositi nelle scuole, sia le superiori che l&#39;universit&agrave;, e nelle scuole guida, per educare sui rischi di una cattiva condotta alla guida. Il corso terminerebbe poi con una sorta di patentino da rilasciare agli studenti.  DIVIETO DI SOSTA SUI MARCIAPIEDI  Infine, ultima proposta, il divieto di sosta lungo i marciapiedi, con delle zone in cui i monopattini possano essere parcheggiati senza essere d&#39;intralcio ai pedoni.  Allarme monopattini a Torino: 50 multe al giorno e incidenti in aumento 

Ecco le proposte dell&#39;Automobile Club d&#39;Italia per ridurre i rischi legati alla cattiva condotta di guida di coloro che scelgono di utilizzare la micromobilit&agrave; a zero emissioni

Monopattini elettrici, non solo casco: ACI chiede assicurazione e targa

        Gli appassionati di moto storiche saranno contenti di scoprire che la Federazione Motociclistica Italiana ha da poco annunciato una grande e importante novit&agrave; sul Registro Storico FMI. La prestigiosa Targa Metallica - nota anche come Targa Oro - verr&agrave; ora inviata ai tesserati contestualmente ai documenti d&rsquo;iscrizione di una moto al Registro Storico e non pi&ugrave; a posteriori, un&rsquo;innovazione essenziale, fanno sapere da FMI, che mira a soddisfare le esigenze degli amanti del vintage. EICMA e FMI ancora insieme: &ldquo;Valorizziamo la passione&rdquo; Rinnovato anche il layout Insieme alle novit&agrave; legate alla consegna della Targa, nuovo sar&agrave; anche il suo aspetto grafico, che presenta un prezioso conio con, in rilievo, il logo FMI e i dati del veicolo. Tutto studiato per dare ancora pi&ugrave; risalto e prestigio alla Targa e, soprattutto, alla moto a cui la stessa viene conferita. &ldquo;Con questa iniziativa - ha spiegato il presidente FMI, Giovanni Copioli - abbiamo voluto dare un importante segnale a tutti gli appassionati di moto d&rsquo;epoca, permettendo loro di esibire immediatamente sulle loro moto la Targa Metallica FMI. Riteniamo sia un passo importante per il continuo rinnovamento del Registro storico, uno dei pilastri della FMI, che guarda ai motociclisti di tutte le et&agrave; e che &egrave; espressione di massima qualit&agrave;&rdquo;. L&rsquo;assegnazione della Targa La Targa Oro, come fa sapere la stessa FMI, viene assegnata, a discrezione della Commissione Registro Storico, ai ciclomotori, motocicli, motocarri, motofurgoni, in assetto stradale, che abbiano compiuto il 30&deg; anno di et&agrave; dalla data di costruzione e che dalla documentazione inviata risultino in ottime condizioni di conservazione o restaurati nel rispetto dell&rsquo;originalit&agrave;. Alle moto di specialit&agrave; invece (Cross, Regolarit&agrave; e Trial) la stessa non viene assegnata d&rsquo;ufficio al momento dell&rsquo;iscrizione, ma &egrave; possibile richiederla successivamente e solo per moto costruite entro il 1975. FMI compie 110 anni: un docufilm per celebrare oltre un secolo di storia        

Con l&rsquo;arrivo della nuova Targa Metallica &ndash; rivisitata anche nella grafica per evidenziarne il prestigio - la consegna sar&agrave; contestuale all&rsquo;invio dei documenti della moto

FMI, arriva la nuova Targa Oro del Registro Storico

        Niente numeri, ma un volto decisamente noto al posto della targa di una Vespa: quello di Ges&ugrave;. Quando c&rsquo;&egrave; da usare la fantasia, i napoletani non si tirano mai indietro. Non c&rsquo;&egrave; da stupirsi, quindi, se sul web compaiono periodicamente testimonianze video come quella che stiamo per mostrarvi. A dirigere le riprese, un pronto cameraman che non ha perso tempo e ha immortalato la curiosa scena col suo smartphone dalla sua auto. TARGHE PARTICOLARI &ndash; &ldquo;Ecco il vincitore della giornata, welcome to Napoli&rdquo;, esclama l&rsquo;autore del video mentre riprende una Vespa con a bordo due persone: al posto della consueta targa per motocicli, il proprietario del mezzo ha preferito apporre un&rsquo;immagine raffigurante Ges&ugrave; Cristo. Che fosse una richiesta di protezione? Una dichiarazione di fede? Il bisogno di essere l&rsquo;eroe comico di giornata? Potrebbero essere queste le motivazioni pi&ugrave; curiose per un gesto che sar&agrave; sicuramente apprezzato dagli internauti tanto quanto Hysaj e la sua Bottle Cap Challenge con la moto d'acqua, ma non abbiamo dubbi che il vespista non sar&agrave; stato simpatico alle autorit&agrave; che si siano eventualmente accorte dell&rsquo;oscuramento della targa. Ma che dire: bene o male, l&rsquo;importante &egrave; avere un po' di fede, soprattutto nel traffico.        

Tra le strade del capoluogo campano si aggirano sempre personaggi particolari. In questa scena possiamo notare come il proprietario abbia preferito esprimere la propria religiosit&agrave; anzich&eacute; permettere l'identificazione del proprio mezzo di trasporto

Napoli, in Vespa con Gesù al posto della targa: VIDEO

        Qualche settimana fa vi avevamo raccontato della possibilit&agrave; di personalizzare la targa della vostra moto. L'idea &egrave; del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli che vorrebbe introdurre il provvedimento anche per i proprietari di moto e scooter, non solo delle auto. LINEE GUIDA - All'acquisto di un nuovo veicolo al cittadino verr&agrave; assegnata una targa, che rester&agrave; sua per 15 anni. Questo &egrave; il cuore della proposta. Ma, attenzione, i codici alfa numeri verranno sempre forniti dalla Motorizzazione, non si potranno scegliere, e ovviamente la targa di una moto sar&agrave; trasferibile sulla vostra eventuale moto successiva e non su un'auto, e viceversa. Almeno queste erano le linee guida iniziali. NOVITA' - Ora allo studio del Ministero c'&egrave; un'altra ipotesi. In una nota del Programma nazionale di riforma (Pnr) allegato al Def, c'&egrave; un passaggio interessante: "E' intenzione del Mit - si legge nel documento - dettare regole puntuali per consentire, nel rispetto delle codificazioni alfanumeriche esistenti, l'emissione di targhe connotate da sequenze di elementi personalizzanti anche al fine di incentivarne la portabilit&agrave;". Insomma, per favorire questa scelta, potrebbe venir inserita la possibilit&agrave; di personalizzare realmente la propria targa, con lettere e numeri proprio come avviene in altri Paesi.&nbsp; ESTERO - Negli Usa, come racconta l'Ansa, esistono 9,7 milioni di veicoli con una targa personalizzata, ma non solo:&nbsp; "Anche in Germania, con una sovrattassa di circa 10 euro si pu&ograve; avere una targa personalizzata, scegliendo la coda alfanumerica dopo la sigla identificativa del circondario. Negli Emirati Arabi, dove le targhe normali hanno 5 numeri, si possono scegliere particolari combinazioni o meno di 5 numeri, ma ridurre i numeri comporta un esborso maggiore. In Australia, addirittura, lo Stato del Queensland ha da poco introdotto anche la possibilit&agrave; di aggiungere un emoticon: le faccine per ora sono solo 5, e tutte sorridenti". Le due ruote potranno avere lo stesso successo? E voi, quale combinazione di lettere e numeri scegliereste?       

Una nota allegata al Def potrebbe introdurre alcune novit&agrave; per provare a incentivare la scelta.

Targa personalizzabile: arriva la possibilità di scegliere numeri e lettere?

La targa della vostra moto come il numero di telefono del vostro smartphone. L&#39;idea del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli &egrave; di qualche giorno fa ed &egrave; stata rilanciata al Senato durante la discussione su una mozione di sfiducia presentata nei suoi confronti dall&#39;opposizione: &laquo;Quando si cambia veicolo, la portabilit&agrave; della targa sar&agrave; presto realt&agrave;&raquo;. Il provvedimento dovrebbe interessare anche i proprietari di moto e scooter.  LA LEGGE - Come spiega bene Il Sole 24 Ore la targa personale esiste da quasi nove anni: &laquo;La introdusse la &ldquo;miniriforma&rdquo; del Codice della strada (legge 120/2010), aggiungendo all&rsquo;articolo 100 il comma 3-bis. Ma da allora non &egrave; mai stato emanato il Dpr (decreto del presidente della Repubblica) necessario come regolamento attuativo, che comunque non entrerebbe in vigore subito ma dopo dopo sei mesi&raquo;. All&#39;acquisto di un nuovo veicolo ovviamente al cittadino verr&agrave; assegnata una targa, che rester&agrave; sua per 15 anni. Questo &egrave; il cuore della proposta. Ma, attenzione, i codici alfa numeri verranno sempre forniti dalla Motorizzazione, non si potranno scegliere, e ovviamente la targa di una moto sar&agrave; trasferibile sulla vostra eventuale moto successiva e non su un&#39;auto, e viceversa.  RISPARMIO - Infine, dove sarebbe il guadagno vero? Sempre secondo II Sole 24 Ore, non si pagherebbero pi&ugrave; i 41,78 euro necessari al cambio targa ma &laquo;a ogni cambio di mezzo si dovrebbero comunque versare tutti gli altri oneri attuali: diritti Motorizzazione, emolumenti Pra, imposta di bollo ed eventualmente la gravosa Ipt&raquo;. 

La proposta &egrave; del Ministro Toninelli, ma una legge esiste gi&agrave;. Ci sarebbe un risparmio per il cittadino che cambia spesso moto.

Targa personale ma non personalizzabile: come funziona

Disputata dal 1920 per diciotto anni, la corsa&nbsp;voluta da Vincenzo Florio, gi&agrave; ideatore tre lustri prima della versione automobilistica, &egrave; ritornata il 4 e 5 novembre dello scorso anno con una nuova edizione che ha visto al via anche piloti e moto che hanno scritto la storia del motociclismo sportivo mondiale. Sulla scia di questo successo, Ciro De Petri annuncia l&#39;edizione numero 20 in programma per il 29 e 30 settembre.&nbsp; L&rsquo;evento verr&agrave; presentato al 10&deg; Motor Bike Expo alle ore 15 di&nbsp;sabato 20 gennaio allo stand Targa Florio Motociclistica. dal giornalista e commentatore Sky Sandro Donato Grosso.  DUE TAPPE - La ventesima Targa Florio Motociclistica, organizzata nel leggendario circuito stradale del Parco delle Madonie dalla De Petri Adventure in collaborazione con A.C. Palermo, sar&agrave; articolata su due tappe,  Sabato 29 settembre &egrave; prevista la gara di regolarit&agrave; ad invito riservata a moto categoria Historic (ante e post guerra fino al 1950) con la presenza di campioni che hanno fatto la storia del Motociclismo mondiale su moto Gran Premio e moto &ldquo;Dakar&rdquo;.  Si svolger&agrave; su un tratto di strada chiusa al traffico tra Floriopoli e Cerda.  Domenica 30 settembre si svolger&agrave; invece una gara di Regolarit&agrave; aperta a tutti i motociclisti;&nbsp;si svolger&agrave; lungo i 104 chilometri del leggendario Medio Circuito delle Madonie con una parte dello stesso&nbsp;chiusa al traffico. Sono ammesse tutte le moto e sidecar, suddivisi in due categorie: Classic (fino al 1988) e Modern (dal 1989 ad oggi).&nbsp;  Per tutta la durata del Motor Bike Expo, dal 18 al 21 gennaio, ci si potr&agrave; iscrivere allo stand della Targa Florio, padiglione 7 st. 12Y. 

Sabato 20 gennaio Ciro De Petri presenter&agrave; la rievocazione dello storico evento, in programma per il 29 e 30 settembre

La Targa Florio al Motor Bike Expo

La Targa Florio Motociclistica 2017, nuova edizione della corsa proposta all&rsquo;inizio del secolo scorso da Vincenzo Florio, si prepara a tornare sul circuito delle Madonie dopo ben 87 anni di pausa. L&rsquo;appuntamento &egrave; per il weekend del 4 e 5 novembre, a Floriopoli con la partecipazione di piloti e moto che hanno scritto la storia delle competizioni motociclistiche. &nbsp;  Organizzata dall&rsquo;ex dakariano Ciro De Petri (De&nbsp;Petri Adventure)&nbsp;con l&rsquo;Automobile Club Palermo, Federazione Motociclistica Italiana e Moto Club Limite 90 Cerda, la Targa Florio Motociclistica punta a proporre un fine settimana all&rsquo;insegna della pura passione motoristica.  PROGRAMMA &ndash; Il via &egrave; per sabato alle ore 14, momento clou della due giorni, con la partenza dalle tribune di Floriopoli con i piloti che affronteranno un percorso di 12 chilometri. A questi, sullo stesso percorso, chiuso al traffico, faranno seguito i collezionisti della Associazione Siciliana Veicoli Storici alla guida di moto dei primi decenni del secolo passato.  Tra i big saranno al via Giacomo Agostini, pluricampione e mito del motociclismo, Marco Lucchinelli, campione mondiale nel 1981, ed altre grandi figure della velocit&agrave; su pista: personaggi del passato e di oggi come Gianfranco Bonera, Renzo Stefano Pasolini, Mattia Pasini.&nbsp;  Per il reparto avventura sar&agrave; presente una pattuglia di dakariani di riguardo, a partire da Edi Orioli, vincitore per quattro volte della maratona africana, poi Claudio Terruzzi, regolarista e pilota d&rsquo;Africa, e Franco Picco, pi&ugrave; volte secondo alla Dakar e due volte vincitore nel Rally dei Faraoni.&nbsp;  Primi attori dell&rsquo;avventura dal nome Targa Florio anche altri nomi famosi tra cui il manager ed opinionista Carlo Pernat e l&rsquo;ex pilota, e figura di riferimento nell&rsquo;enduro mondiale, Arnaldo Farioli.  Nel parco chiuso di Floriopoli prenderanno posto gi&agrave; da sabato mattina le moto da sogno: una MV Agusta portata alla vittoria da Giacomo Agostini, la Benelli 500 Grand Prix 1968 costruita in un solo esemplare per Mike Hailwood, la Benelli 500 di Jarno Saarinen, la Yamaha YZR 500 PW 86 campione del mondo con Eddie Lawson, una Yamaha 750 OW 31, poi Honda 3 cilindri, Gilera, Guzzi, Frera e le protagoniste della Dakar Cagiva Elefant, Yamaha 750.  La seconda giornata della Targa Florio 2017, domenica 5 novembre, proporr&agrave; una tappa prettamente mototuristica&nbsp;di 117 chilometri che porter&agrave; i partecipanti tra&nbsp;le curve e le bellezze del Medio Circuito delle Madonie. Potranno partecipare anche le moto moderne, ma saranno nuovamente al via alcuni dei piloti presenti il sabato, tra cui Edi Orioli e Renzo Stefano Pasolini.  Si riapre cos&igrave; il libro di storia della Targa Florio Motociclistica, con le nuove pagine pronte ad essere scritte da appassionati motociclisti e piloti del mito. 

Dopo quasi novant&#39;anni di pausa, nel weekend del 4 e 5 novembre torna in Sicilia un evento storico, con Agostini, Lucchinelli e Pasini. Domenica apertura anche alle moto moderne

Targa Florio Motociclistica al via

        Il Motor Bike Expo di Verona ha ospitato la presentazione della 19^ edizione della Targa Florio Motociclistica. La gara si disputer&agrave;, dopo 87 anni di assenza, il 4-5 novembre sulle Madonie per iniziativa dell&rsquo;Automobile Club Palermo. Si correr&agrave; sul Medio Circuito della Targa Florio che ha ospitato 11 delle edizioni precedenti di Moto Targa su una lunghezza di 104 km. Annunciata anche la presenza di Sky Sport che attraverso le cronache del giornalista Guido Meda seguir&agrave; le varie fasi della gara. A completare il programma sar&agrave; data via libera alle e-bike. Previsto anche l&rsquo;annullo filatelico dedicato per gli appassionati collezionisti, e a tutti i partecipanti verr&agrave; regalato un lingotto esclusivo appositamente coniato per la 19^ Targa Motociclistica. Verr&agrave; anche pubblicato un libro con immagini inedite della Targa Motociclistica. &ldquo;Un progetto su cui lavoriamo da tempo&rdquo;,&nbsp; ha dichiarato il presidente dell&rsquo;Automobile Club di Palermo Angelo Pizzuto, &ldquo;anche per la passione di tanti sportivi che non vedono l&rsquo;ora di calcare in moto scenari di un motociclismo romantico che ricorda tante eroiche passioni. Sar&agrave; un&rsquo;occasione per scoprire lo splendido Parco delle Madonie ed i suoi comuni, tanti luoghi consacrati dalla storia allo sport motoristico&rdquo;. Alessandro &ldquo;Ciro&rdquo; De Petri ha siglato un accordo con il dott. Angelo Pizzuto e sar&agrave; l&rsquo;organizzatore della Targa Florio Motociclistica per i prossimi anni. &nbsp;La riedizione storica non competitiva avr&agrave; come categorie ammesse: moto historic (ad invito), moto Dakar (ad invito), moto classic (stradali/scooter iscritte al registro storico con pi&ugrave; di 30 anni), moto moderne ed e-bike. Il pubblico di Verona ha potuto vedere l&rsquo;ultima Targa Florio Motociclistica originale che Massimo Masserini vinse nel 1940, portata per l&rsquo;occasione dal figlio Tullio, anche lui grande campione di enduro degli anni Settanta.       

Si correr&agrave; il 4-5 novembre sulle Madonie: un annullo filatelico e un lingotto esclusivo appositamente coniato per tutti i partecipanti

Targa Florio Motociclistica, presentata la 19° edizione

Nasce la targa metallica per moto da regolarit&agrave;. L&rsquo;intento &egrave; quello di venire incontro alle richieste dei tanti collezionisti che dedicano attenzione maniacale al restauro delle proprie moto da regolarit&agrave; e a cui il Registro Storico FMI intende riconoscere questo importante attestato di qualit&agrave;. E&rsquo; disponibile sul sito federale la modulistica per la richiesta riservata alle moto da regolarit&agrave; costruite entro il 1975, gi&agrave; iscritte al Registro Storico e che risultino in ottime condizioni di conservazione o restaurate nel rispetto dell&rsquo;originalit&agrave;. Per i rilascio della targa servono 9 foto del motociclo e un versamento di &euro; 30.00  Il modulo da riempire si trova sul sito ufficiale.&nbsp;&nbsp;&nbsp;

Federmoto mette in rete il modulo da riempire per la richiesta della targa

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