Sulle note degli 883 veniamo teletrasportati nella periferia in cui siamo cresciuti negli anni &rsquo;90, dove &ldquo;il cinquantino ci portava via dai guai&rdquo; (cit. &ldquo;Un giorno cos&igrave;&rdquo;) e voleva dire libert&agrave;. Il race replica, spesso carenato e coloratissimo, era d&rsquo;obbligo per emulare, anche nel tragitto casaliceo, gli idoli della F1 e del Motomondiale, mentre sognavamo gi&agrave; la 125 o quei mezzi griffati che i piloti usavano per spostarsi nel paddock durante i Gran Premi. E che piloti: Max Biaggi, Valentino Rossi, ma anche Jean Alesi, Ayrton Senna.  Ecco cos&igrave; che una banda di trentenni, ancora poco razionali, decide in una serata di nostalgiche ricerche su internet, di comprarsi l&rsquo;oggetto del desiderio dei loro quattordici anni; e la faccenda in un attimo sfugge di mano. In poco tempo, poco meno di un anno, la collezione prende forma con i &ldquo;cinquantini&rdquo; pi&ugrave; rappresentativi dell&rsquo;epoca. Li abbiamo radunati e portati su circuito di Imola, dove hanno sfilato in una giornata che ha rappresentato un tuffo nel passato.  &nbsp;  Piaggio NRG 50 Ferrari&nbsp;    Si parte dal Piaggio NRG 50 Ferrari &ldquo;official&rdquo; della scuderia del cavallino rampante; uno dei pi&ugrave; interessanti a livello collezionistico, in quanto mette insieme gli appassionati di due ruote del marchio di Pontedera e quelli a quattro ruote di Maranello, di casa sul circuito di Imola. Questa particolare versione, ovviamente in colorazionerosso Ferrari, &egrave; del 1996, anno in cui il modello sub&igrave; un importante restyling, per passare alla versione MC2. Il Piaggio NRG fu prodotto dal 1994, anno in cui sostituiva in gamma il Quartz, fino al 2006. L&rsquo;NRG montava un motore a 2 tempi raffreddato a liquido con testata in alluminio, dotato di avviamentoelettrico e miscelatore automatico. Alla voce ciclistica troviamo un freno a disco anteriore abbinato al pi&ugrave; tradizionale tamburo posteriore; particolarit&agrave; di questo scooter &egrave; l&rsquo;importante misura d&rsquo;interasse che, unita ai cerchi da ben 13 pollici, gli dona tanta stabilit&agrave;.  &nbsp;  Honda Vision 50 Marlboro&nbsp;    L&#39;Honda Vision 50 Marlboro &quot;obrigado Ayrton&quot; &egrave; la replica del commuter su base Vision, ritratto nella celebre foto di Ayrton Senna e Jo Ramirez. Non era un prodotto di serie e venne allestito custom dalla squadra F1 Honda per gli spostamenti nei box del campione brasiliano; qui nel tempio dell&#39;automobilismo, dove il suo ricordo &egrave; ancora vivo, una menzione d&rsquo;onore era d&rsquo;obbligo.    L&rsquo;Honda Vision &egrave; il pi&ugrave; datato degli scooter della collezione. Monta un motore raffreddato ad aria e l&rsquo;impianto frenante prevede due semplici freni a tamburo; le prestazioni non sono la caratteristica peculiare di questoscooter, che invece incarna bene ilvero spirito &ldquo;utility&rdquo; del veicolo, con ampia pedana poggiapiedi piatta, vano portaoggetti nel retroscudo e portapacchi posteriore rinforzato.  &nbsp;  Gilera Typhoon 50    I due Gilera Typhoon 50 sono caratterizzati da grafiche estremamente evocative: il primo &egrave; &ldquo;Martini racing&rdquo;,colori davanti ai quali noi appassionati ci sciogliamo, ripensando alla mitica squadra pi&ugrave; che agli aperitivi alla James Bond. Il secondo &egrave; un &ldquo;replica Benetton F1&rdquo;, davanti al quale anche lo storico team manager Flavio Briatore si emozionerebbe. Solo un anno separa questi due scooter, il pi&ugrave; datato Martini replica &egrave; del 1995, mentre il Benetton &egrave; del 1996; in generale il ciclomotore Gilera &egrave; stato prodotto dal 1993 al 1999, in risposta alla gamma Booster dell&rsquo;MBK che come Gilera proponeva questi cinquantini in pi&ugrave; versioni, tra lequali una pi&ugrave; votata al fuoristrada, con gomme semitassellate e sospensioni Showa. Ciclistica ulteriormente impreziosita dalla forcella a steli rovesciati.    Le versioni racing ritratte in questo articolo sono destinate all&rsquo;asfalto, con pneumatici di 10 pollici Hutchinson; entrambi montano un motore Piaggio con raffreddamento ad aria, una soluzione semplice ma che gli garantiva una buona affidabilit&agrave; nel tempo. Particolarit&agrave; di questa prima serie Gilera Typhoon &egrave; l&rsquo;arricchitore manuale per gli avviamenti a freddo, con la leva ad alzata direttamente sul carburatore. Soluzione pi&ugrave; da moto da cross che da scooter. L&rsquo;estetica personale, caratterizzata dal design dello scudo anteriore appuntito, ricorda il muso di uno squalo; pratica la pedana piatta con poggiapiedi nel retroscudo. Piccolo e ininfluente difetto, riscontrato durante la prova, riguarda l&rsquo;ergonomia dei comandi manubrio; l&rsquo;azionamento del devioluci comporta spesso l&rsquo;involontario azionamento delcomando a bilanciere degli indicatori di direzione. Problemi d&rsquo;altri tempi...  &nbsp;  Benelli 491    E siamo al Benelli 491, anno 2002, ultimo della sua produzione. Nonostante il progetto dell&rsquo;ingegner Fazi fosse iniziato nel 1994, questo scooter viene introdotto sul mercato solo a partire dal 1998. Monta un raro motore Morini orizzontale di 50 cm3 a 2 tempi con raffreddamento a liquido, che lo rende uno dei pi&ugrave; performanti del lotto. Ottima base di partenza per incrementi di potenza ed elaborazioni, non solo tra i quattordicenni dell&rsquo;epoca; tant&rsquo;&egrave; che, elaborato dalla Malossi, &egrave; stato protagonista sul famoso lago salato americano di Bonneville, aggiudicandosi ben sei record di velocit&agrave;. L&rsquo;impresa vide coinvolti nomi assai noti del panorama motociclistico, del calibro di Jorg Moller, Aldo Drudi e Mauro Sanchini. In questo caso la parte estetica replicava i colori, giallo e azzurro, del team Renault F1.  &nbsp;  MBK Nitro 50    L&rsquo;MBK Nitro 50 &egrave; elegantissimo nella sua colorazione &ldquo;racing green&rdquo;, il verde da corsa dell&rsquo;indimenticabile team Jaguar F1. Uno dei pi&ugrave; recenti della collezione, anno 2002, il modello &egrave; rimasto in produzione dal 1997 al 2004. Ciclistica sportiva, con il monoammortizzatore caratterizzato dal serbatoio del gas separato (Paioli, come la forcella) e tanta impronta a terra, grazie al pneumatico posteriore di 140 mm. Completa la dotazione di serie il doppio freno a disco, anteriore e posteriore. La meccanica prevede un motore Minarelli 2 tempi, raffreddato a liquido, accoppiato al classico carburatore Dell&rsquo;Orto, diametro 12 mm. Design racing anche nei dettagli, come il tappo del carburante posizionato sul codone; ben fatto e funzionale, evitava spiacevoli fuoriuscite di benzina nel vano sottosella in fase di rifornimento. Altra particolarit&agrave; di taglio sportivo &egrave; la strumentazione, che includeva il contagiri e una grafica carbon look.  &nbsp;  Cagiva City&nbsp;    Cagiva City di questo servizio &egrave; del 1992, primo anno di una produzione arrivata fino al 1997. L&rsquo;inconfondibile livrea dakariana rimanda alla passione per i rally raid esplosa a cavallo tra gli anni &rsquo;80 e &rsquo;90; Toni Merendino, uomostorico del team Cagiva Lucky Explorer, ne conserva ancora gelosamente un esemplare. Montava un motore 50 cm3 raffreddato ad aria, prodotto internamente da Cagiva e installato anche suiciclomotori della spagnola Derbi. Particolarit&agrave; ciclistica di questo scooter &egrave; l&rsquo;ammortizzatore posteriore dotato di un inedito attacco per mantenere il baricentro pi&ugrave; basso possibile; altro dettaglio racing sta nell&rsquo;impianto di scarico, in puro stile motociclistico, con doppio silenziatore.I tecnici italiani rispondevano con il piccolo City alla proposta giapponese Honda ZX, che lo ricorda per compattezza del design e agilit&agrave; nel traffico.  &nbsp;  Aprilia SR50    L&#39;Aprilia SR50 &egrave; inconfonfibile. Il &ldquo;Max Biaggi replica&rdquo; e il &ldquo;Loris Reggiani replica&rdquo; sono rispettivamente del 1994 e del 1993. La Casa di Noale &egrave; sempre stata attenta alle piccole cilindrate, sia nella produzione di serie sia agonisticamente, dominando, proprionegli anni &rsquo;90 (ma non solo) i Gran Premi del Mondiale. Questi due modelli esclusivi, dedicati ai suoi campioni, rientrano nella prima serie di questo scooter prodotto dal 1992 al 1996, quella che ha introdotto il concetto di &ldquo;commuter sportivo&rdquo;. Erano spinti da un motore Minarelli 2T verticale, raffreddato ad aria e con soluzioni all&rsquo;avanguardia come il freno a disco anteriore e la forcella teleidraulica.    Il &ldquo;Biaggi&rdquo; qui presente ha gi&agrave; subito le evoluzioni degli anni successivi, il motore diventa di tipo orizzontale, con la variante a raffreddamento a liquido, come in questa replica dedicata al campione romano. Step prestazionale evidente nella prova comparativa diretta: indubbiamente il raffreddamento a liquido dona alla versione pi&ugrave; recente maggiore spunto fin dai bassi regimi e un miglior rendimento globale.  &nbsp;  Aprilia SR di Valentino Rossi&nbsp;    L&rsquo;Aprilia SR di Valentino Rossi, &ldquo;replica Peace &amp; Love&rdquo;, &egrave; quella utilizzata dal campione di Tavullia al Mugello nel 1999, commemorativa del trentesimo anniversario di Woodstock. Il prato del Mugello non ha niente da invidiare a quello che ha fatto la storia del rock, e chi meglio di Vale incarna la rockstar all&rsquo;interno dei paddock negli anni &rsquo;90? Questo modello rappresenta la seconda serie dello scooter Aprilia, prodotta dal 1997 al 2000, anno in cui a causa delle pi&ugrave; stringenti normative antinquinamento, subisce la modifica DiTech (che riguarda l&rsquo;iniezione elettronica).  Un giorno da leoni: a Imola con gli scooter 50 anni &#39;90  Il motore della versione in prova &egrave; ancora il Minarelli orizzontale raffreddato a liquido che caratterizzava gli ultimi esemplari della prima serie. Su questo modello per&ograve;, una differente rapportatura della trasmissione finale gli permette di raggiungere velocit&agrave; di punta maggiori della concorrenza. L&rsquo;abitabilit&agrave;in sella, pi&ugrave; votata al comfort, permette anche agli utenti di maggior statura un buon inserimento; infatti anche le versioni di maggiore cilindrata adotteranno questo design, con l&rsquo;aggiunta delle pedane passeggero estraibili.  &nbsp;  Italjet Formula 125 LC    ITALJET Formula 125 LC, detto anche &ldquo;double trouble&rdquo;, ha livrea Rothmans Williams F1 ed &egrave; uno scooter unico nel suo genere, con il motore bicilindrico a 2 tempi di 114 cm3, accreditatodi 13,6 CV a 7.500 giri. Nell&rsquo;insieme spicca il sistema monobraccio anteriore in lega di alluminio, con Sis (sistema indipendente di sterzatura). Sicuramente il pi&ugrave; raro del lotto, nato dall&rsquo;estro creativo di Leopoldo Tartarini, patron della Casa bolognese, che volle unire due monocilindrici, sviluppando l&rsquo;unit&agrave; propulsiva in collaborazionecon la Morini Franco Motori.    Questo esemplare &egrave; del 1997, primo anno di una produzione che si concluse nel 2001. Gi&agrave; nella versione originale presentava un inedito doppio silenziatore di scarico sovrapposto, su questo esemplare ancora pi&ugrave; enfatizzato dalla doppia espansione &ldquo;girata&rdquo;, che gli garantisce un look racing e un sound da far girare la testa. Con soli 100 kg di peso stupisce anche sotto il punto di vista prestazionale, con un&rsquo;ottima accelerazione e un allungo che lo porta a superare i 120 km/h. Completa la dotazione sportiva una ciclistica molto rigida ma per questo estremamente precisa. All&rsquo;epoca c&rsquo;erano ancora le lire e la Italjet, in quell&rsquo;anno, proponeva in vendita il Formula 125 LC a 6,3 milioni.  Top 5: gli scooter pi&ugrave; venduti in Italia nel 2019 

<p>In sella ai mitici scooter 50 degli anni &#39;90. Aprilia, Cagiva, Gilera, Yamaha, Benelli, e Italjet, i protagonisti di una giornata... nostalgica</p> 

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Dal replica "Max Biaggi" a "Senna": gli scooter che hanno fatto sognare