        C'&egrave; stato un tempo in cui la Parigi-Dakar manteneva fede al suo nome, un tempo in cui auto e moto partivano dalla capitale francese e tagliavano il traguardo finale in Senegal, dopo aver attraversato il deserto, tra corse leggendarie, veicoli e campioni che hanno scritto la storia del motorsport tra le dune africane. Negli anni '80, poi, una regina fu la BMW R80 G/S Paris-Dakar, sorella della R80 GS stradale dedicata alle competizioni, anzi, alla competizione off-road per eccellenza, campionessa della corsa nel 1981, '83, '84 e '85. TOP5: LE LEGGENDE DELLA DAKAR A dedicarle un sincero tributo, &egrave; stata la svizzera VTR Custom, che ha trasformato una BMW R nineT Urban GS in una scrambler d'eccezione, chiamata semplicemente - ed efficacemente - "Paris-Dakar", proprio come l'enduro bavarese di quarant'anni fa.  COLORI DAL SAPORE ROMANTICO A spiccare, di questa special, &egrave; innanzitutto la livrea identica alla storica R80 G/S della Dakar, con lo schema bianco-rosso della Marlboro, il tricolore azzurro-rosso-nero della divisione M di BMW, un telaio anch'esso rosso e i cerchi dorati. VRT Custom ha riverniciato la moto dal principio, cos&igrave; come ha inserito le decalcomanie nel serbatoio. IL KIT PER BMW R NINET "PARIS-DAKAR" Il kit completo, dal nome "Paris-Dakar", &egrave; tuttavia opera dell'italiana Unit Garage, e comprende: serbatoio da 22,5 L, sella divisa in due parti e inediti fianchetti. Specchiatti e portatarga laterale destro sono a firma Rizoma, mentre Kellerman ha provveduto agli indicatori di direzione a LED, unica concessione moderna a una moto che per sua natura ha un'anima vintage. Un'anima del deserto, testimone di un tempo in cui la Dakar era la Dakar. DAKAR 2022: LE MOTO PROTAGONISTE       

La special &egrave; stata realizzata dalla svizzera VRT Custom con il kit dell'italiana Unit Garage: la scrambler rappresenta un tributo alla enduro campionessa nel 1981, '83, '84 e '85

BMW R nineT "Paris-Dakar", omaggio alla R80 G/S regina del deserto

Il tuner svizzero omaggia l'enduro regina della Dakar degli anni '80 trasformando una R nineT Urban GS in una scrambler con livrea, grafiche e aspetto identico alla R80 G/S campionessa della corsa del deserto nel 1981, '83, '84 e '85. Il kit completo è fornito dall'italiana Unit Garage

BMW R nineT "Paris-Dakar" by VTR Custom

        Il 2 gennaio prender&agrave; il via la nuova edizione della Parigi-Dakar (oggi Rally Dakar) e tra le partecipanti ci sar&agrave; la nuova 450 SEF Rally di Sherco. La Casa spagnola con sede nella citt&agrave; francese di Nimes affider&agrave; ai piloti Lorenzo Santolino, Rui Gon&ccedil;alves e Harith Noah una moto da competizione specifica per la gara da correre in mezzo al deserto, costruita sulla base del modello 450 SEF Factory.  MOTORE, TELAIO E LOOK Sherco ha preso la moto che ha corso la Dakar nel 2021 (concludendo al 6&deg; posto) e l'ha aggiornata nel tentativo di ottenere un piazzamento migliore. E lo ha fatto partendo dal nuovo motore 450cc, abbinato a un telaio inedito e i cui dati tecnici vengono poi erogati sotto forma di sound dallo scarico firmato Akrapovic. La enduro &egrave; pi&ugrave; snella e dinamica, con cupolino rivolto verso l'alto e serbatoio posizionato in basso. COMPONENTISTICA La ciclistica vede la presenza di marchi come Mac Racing (sospensioni), BS (batteria), Michelin (pneumatici), Motul (lubrificanti) Dalla Valle (sella) e AFAM (kit catena). Sherco non ha ancora fatto sapere se proporr&agrave; la 450 SEF Rally anche per il mercato dei privati. ENDURO: LA TOP 10 DELLE OFF-ROAD 2 TEMPI DA NON PERDERE       

Il marchio franco-spagnolo aggiorna il suo modello da competizione con nuovo motore, telaio e ciclistica: ecco le sue caratteristiche, in vista della mitica corsa nel deserto

Sherco 450 SEF Rally 2022, enduro da Dakar

La nuova versione della enduro franco-spagnola che parteciperà alla 44° edizione della Dakar è costruita sulla base della 450 SEF Factory, e aggiorna il motore da 450cc inserendo un nuovo telaio e il sistema di scarico Akrapovic. Rinnovata anche la ciclistica

Sherco 450 SEF Rally 2022

Ci sono una Honda Africa Twin XRV650 Marathon del 1988, una Yamaha 750 Super T&eacute;n&eacute;r&eacute; del 1989, una BMW GS R80 del 1984 e una Cagiva Elefant 900ie del 1990. E stanno per affrontare la vera Parigi-Dakar.    LA VERA PARIGI-DAKAR  No, purtroppo non stiamo parlando del leggendario raid i terra d&#39;Africa. Ma di un&#39;iniziativa varata da Bespoke Rallies, tour operator inglese specializzato in raid, che ha deciso di far rivivere agli appassionati i bei tempi della Dakar con un nuovo pacchetto. Quando diciamo &quot;bei tempi&quot;, intendiamo la classica Parigi-Dakar, quella nata nel 1978 e che si correva partendo, appunto, dalla capitale francese con arrivo alla capitale del Senegal. Una corsa storica che per&ograve; ha in seguito dovuto modificare il percorso, disputandosi per dieci anni in Sudamerica per poi, dal 2020, trovare nuova dimora in Arabia Saudita.    COSA OFFRE E QUANTO COSTA IL TOUR  Il pacchetto offerto da Bespoke Rallies si chiama Dakar Enduro Rally 2022: prevede l&#39;attraversamento di 4.000 miglia (6.435 km circa) da Weybridge, Inghilterra, fino a Dakar, passando per Francia, Spagna, Marocco, Sahara occidentale e Mauritania. L&#39;evento &egrave; aperto alle moto vintage, ma gli organizzatori non disdegneranno i modelli Adventure pi&ugrave; moderni. Le enduro elencate all&#39;inizio dell&#39;articolo appartengono ad altrettanti motociclisti gi&agrave; sicuri di partecipare. Non &egrave; un&#39;esperienza riservata esclusivamente ai piloti professionisti, ma Bespoke Rallies raccomanda comunque una certa esperienza nella guida fuoristrada. Il prezzo non &egrave; economico: 5.850 sterline, ovvero circa 6.800 euro. Ma chi vorr&agrave; spenderli, si assicurer&agrave; un&#39;avventura da brividi.  &nbsp;  (Foto di Rod Kirkpatrick) 

Lo propone l&#39;inglese Bespoke Rallies, che permette di percorrere il vecchio percorso della corsa storica in sella a modelli del passato: tutte le informazioni

La classica Parigi-Dakar su enduro vintage: ecco il tour evento

Una rara e storica BMW andr&agrave; all&#39;asta il prossimo 5 febbraio: si tratta di una R80 GS Paris Dakar del 1985 restaurata con grande cura, uno dei soli 200 esemplari realizzati dal Marchio bavarese.    PRIMA RISPOLVERATA NEL 2016  Il modello messo all&#39;asta da Artcurial &egrave; fornito di documentazione storica e di un certificato BMW che ne dimostra l&#39;autenticit&agrave;: atto doveroso per non incappare in una delle innumerevoli repliche che negli anni gli appassionati hanno costruito. Si presenta in condizioni ottime, frutto di un restauro totale effettuato nel 2016 dopo che l&#39;attuale proprietario la port&ograve; con s&eacute; in Francia. Quest&#39;ultimo ha infatti sabbiato il telaio riverniciandolo in Blu Santorini (in orgine era nero), ha dato una &quot;spolverata&quot; a motore e trasmissione e infine cambiato le gomme.  SECONDO RESTAURO NEL 2020: MOTORE AGGIORNATO  Nel 2020, la GS da competizione ha poi sub&igrave;to il secondo processo di restauro. L&#39;impianto frenante &egrave; stato completamente rifatto e il propulsore &egrave; satto dotato di un kit Siebenrock da 1000cc e anche di una nuova coppa dell&#39;olio. Complessivamente sono stati spesi 17.000 euro per portare a termine il lavoro.  UNA FIRMA D&#39;AUTORE SUL SERBATOIO  La R80 GS Paris Daker all&#39;asta ha avuto quattro proprietari prima dell&#39;attuale, con 21.000 km gi&agrave; percorsi. Una chicca: sul serbatoio &egrave; presente la firma di Gaston Rahier, vincitore della Dakar nel 1984 e 1985 proprio in sella alla R80 GS. La moto viene offerta all&#39;asta senza riserve, ma si presuppone che per aggiudicarsela serva una cifra che vada da 30.000 a 50.000 euro.    Moto in fiamme a Passo di Rombo: cosa &egrave; rimasto dopo l&rsquo;incendio  &nbsp;  &nbsp; 

Si tratta di uno dei 200 esemplari totali costruiti, ha sub&igrave;to due restauri completi e sul serbatoio porta la firma del 2 volte campione della Dakar Gaston Rahier

BMW R80 GS Paris Dakar: all&#39;asta raro esemplare del 1985

Si tratta di uno dei soli 200 esemplari totali costruiti, ha sub&igrave;to due restauri completi, con nuovo impianto frenante e kit da 1000cc per il propulsore. Sul serbatoio porta la firma del 2 volte campione della Dakar Gaston Rahier

BMW R80 GS Paris Dakar, all'asta un raro esemplare del 1985 FOTO

&quot;E&#39; morto Auriol!&quot;. Mi &egrave; arrivato questo messaggio su whatsapp, come poche settimane prima mi era arrivato quello che mi comunicava fosse ricoverato in terapia intensiva. Se l&#39;&egrave; portato via il Covid, dopo che un&#39;altra brutta malattia aveva cominciato a scalfirne il corpo.  L&#39;Africain &egrave; stato uno dei grandi protagonisti della Dakar, uno di quelli che hanno riempito di poster camerette e garage. Ha vinto tanto, il primo a farlo sia in moto che in auto. Ma &egrave; stata una sconfitta a renderlo immortale. E&#39; stata la Dakar del 1987, anzi la Paris-Dakar del 1987, il suo trampolino di lancio. La storia, se state leggendo queste righe, probabilmente la conoscete. Auriol sta vincendo l&#39;edizione del 1987 della gara di Sabine, la prima senza il suo istrionico capitano al comando delle operazioni. Lo sta facendo in sella ad una Cagiva Elefant. Tutto &egrave; apparecchiato per celebrare il trionfo del pilota francese e della piccola casa motociclistica sugli imbattibili Giapponesi e sugli agguerritissimi Tedeschi.  Tutto &egrave; pronto    Succede per&ograve; che nel corso della penultima tappa, l&#39;ultima che muove realmente la classifica, Auriol ha un incidente, anche banale, e si ritrova con entrambe le caviglie spezzate. Il suo arrivo al traguardo, in lacrime, dolorante &egrave; una delle prime scene filmate che circolano della Paris-Dakar. Quel video &egrave; uno dei primi video a diventare virali, diremmo oggi. In un&#39;epoca fatta di immagini statiche e di resoconti scritti arriva come un pugno nello stomaco la sconfitta dell&#39;eroe. La sua caduta, il suo fallimento non sono raccontati filtrati dalla narrazione di qualcuno, sono documentati e fanno male. L&#39;impresa non si compie. Un sogno che tutti volevano si avverasse, una favola che tutti stavano per scrivere sfumata per una radice. Per&ograve; non sono solo le vittorie che creano i personaggi sportivi che impariamo ad amare, per fortuna. Tutti gli appassionati si ricordano di Hubert e di quella bellissima Cagiva motorizzata Ducati, molti meno di chi vinse quell&#39;edizione (Neveu su Honda).    Questo l&#39;aveva capito Castiglioni che raggiunse il suo pilota in ospedale per festeggiare e rendergli tributo. Non sempre serve vincere, per essere grandi. Alcune volte basta provarci ma...serve altro. Serve riuscire ad arrivare alle persone, per rendere immortale un fallimento. Serve essere una persona gentile, sorridente, disponibile. Allora, anche se quell&#39;edizione della corsa non finir&agrave; come tutti volevano, anche se l&#39;urlo di gioia si strozz&ograve; in gola e divent&ograve; dolore, oggi si pu&ograve; essere campioni e ricevere il tributo che spetta ai grandissimi dello sport. Questo l&#39;ho capito fra ieri e oggi, leggendo i ricordi di chi in quelle edizioni era con la carovana, giornalisti, fotografi, commentatori, partecipanti, oggi tutti hanno un ricordo personale che li lega a Hubert Auriol, tutti hanno un piccolo aneddoto da riproporre. Generosit&agrave;, gentilezza ed quel sorriso magnetico che spesso caratterizza i cugini d&#39;oltralpe hanno fatto grande Auriol prima ed oltre i suoi risultati, che sono comunque inarrivabili.  Ha dato tanto alla corsa  Ieri si &egrave; fermato, a 68 anni. Ieri ha smesso di seguire la traccia sul road-book, non &egrave; arrivato al traguardo, al bivacco. Questa volta non serve aspettare che arrivi, non lo vedremo comparire all&#39;orizzonte in lacrime coi minuti che scorrono inesorabili a sancirne il distacco.    Si &egrave; fermato. Lui che l&#39;Africa l&#39;ha attraversata e conosciuta come pochi me lo immagino fermo, a cavallo di una Cagiva Elefant bianca, con quei panorami che solo il deserto pu&ograve; regalare che guarda l&#39;orizzonte. Questa volta non riparte, questa volta si ferma, aspetta l&igrave;, la corsa &egrave; finita.  Au revoir, bon voyage.  Elefant People: storia della endurona Cagiva in un libro 

Ci ha lasciato a 68 anni uno dei mostri sacri della Dakar. Una gara a cui a dato tutto, sia come pilota (vincendo in auto ed in moto) sia come organizzatore

9 risultati per 'parigi dakar'

BMW R nineT "Paris-Dakar", omaggio alla R80 G/S regina del deserto

BMW R nineT "Paris-Dakar" by VTR Custom

Sherco 450 SEF Rally 2022, enduro da Dakar

Sherco 450 SEF Rally 2022

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BMW R80 GS Paris Dakar: all'asta raro esemplare del 1985

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Hubert Auriol: morto l'uomo che l'Africa ha reso immortale

Le Regine della Dakar