Se Vespa ha la sua storia, la sua iconicit&agrave; e la sua fama, parte del merito va al Vespa Club d&rsquo;Italia che taglia l&rsquo;importante traguardo dei 70 anni. Per questo motivo, il Museo Nicolis di Villafranca di Verona ha deciso di dedicargli una mostra, aperta dal 16 novembre 2019 al 16 gennaio 2020, dal titolo &ldquo;Vespa Club d&rsquo;Italia - I grandi Trofei&rdquo;.    &ldquo;Sono entusiasta di questa squisita combinazione dovuta alla collaborazione con il Vespa Club D&rsquo;Italia, con Marco Romiti e dell&rsquo;originale risultato ottenuto &ndash; afferma Silvia Nicolis, presidente del Museo &ndash;. Davvero speciale per noi e per il nostro pubblico sempre alla ricerca di stimoli che lo arricchiscano; suggestioni ritrovate nei prodotti che l&rsquo;arte del &lsquo;900 ha saputo tramandarci, tradotti nella bellezza del nostro patrimonio che siamo orgogliosi di proporre al Museo, insieme all&rsquo;opportunit&agrave; unica ed eloquente dovuta all&rsquo;abbinamento con questo splendido e glorioso marchio, parte integrante della pi&ugrave; bella storia italiana&rdquo;.    LA MOSTRA E I RARI TROFEI &ndash; Se a EICMA 2019 Vespa ha portato le sue novit&agrave; rivolte al futuro, al Museo Nicolis ci sar&agrave; la possibilit&agrave; di ripercorrere, grazie alla collezione &ldquo;Vite da Vespa&rdquo; di Marco Romiti e alla collaborazione con Vespa Club d&rsquo;Italia, una rassegna dei trofei conquistati (tra l&rsquo;Italia e l&rsquo;Europa) dai vespisti nelle varie attivit&agrave; sociali di questo sodalizio. Per la prima volta&nbsp;fuori dalla Sede istituzionale, ogni appassionato potr&agrave; ammirare gli storici premi. Un percorso che racconta la storia attraverso lo sport, il costume, i successi e mostra rarissimi trofei&nbsp;come il leggendario&nbsp;Trofeo del Turismo, un pezzo unico, assegnato annualmente&nbsp;dal 1950 al 1969&nbsp;al Vespa Club che si distingueva per la maggiore attivit&agrave; turistica nell&rsquo;arco dell&rsquo;anno. E ancora, iI&nbsp;Grand Prix d&rsquo;Excellence, datato 1953: il Comitato dei Presidenti Europei destinava questo premio al Vespa Club Nazionale in grado di organizzare la migliore manifestazione di propaganda vespistica. Altra rarit&agrave;, dal 1952, la Targa d&rsquo;Eccellenza del Consiglio Nazionale di Vicenza. Riceveva il trofeo il Vespa Club che ogni anno si dimostrava meglio organizzato e ricco di attivit&agrave;. E poi anche la Targa di Bronzo, assegnata dal 1949 al 1969.    I MODELLI &ndash; Non solo trofei, chiaramente. Al Museo Nicolis in mostra anche tante Vespa Piaggio, molte delle quali hanno segnato la societ&agrave; e la moda. Tra tutte spicca la Vespa 98 del 1946, quella che segna l&rsquo;inizio di tutto, oppure le Sport 6 giorni del &rsquo;52 e &rsquo;53 ricordate per le loro imprese sportive. Vespa si lega anche al cinema, essendo stata grande protagonista di molte pellicole di successo, come la&nbsp;125 del 1952 del &ldquo;Vacanze Romane&rdquo;&nbsp;a bordo della quale Audrey Hepburn e Gregory Peck correvano per le vie della Capitale.  L&rsquo;INIZIATIVA &ndash; Oltre alla mostra, il Museo Nicolis ha pensato anche a un&rsquo;iniziativa ad hoc per gli associati al Vespa Club D&rsquo;Italia (attualmente 67.000) e al Registro Storico Vespa. Postando una foto con la propria Vespa aggiungendo gli hashtag #vespa70 e #enricopiaggio oppure arrivando a bordo di una Vespa al Museo, sar&agrave; possibile usufruire di un biglietto con costo ridotto, 9 euro invece che 12. 

Al Museo Nicolis di Villafranca di Verona, dal 16 novembre 2019 al 16 gennaio 2020, sono esposti rari premi e targhe che raccontano la storia del Club, oltre a modelli Vespa dall&rsquo;inestimabile valore

Vespa Club d&rsquo;Italia compie 70 anni: arriva la mostra sui grandi trofei

        Il Museo Morbidelli di Pesaro &egrave; in vendita da febbraio per i troppi problemi economici, ma non si &egrave; fatto avanti nessun investitore, fino a che non &egrave; arrivato Francesco Bazzani: un commerciante veneto di mobili, ma soprattutto grande collezionista e appassionato di moto. L'idea di Bazzani &egrave; quella di prendere le moto del museo Morbidelli, trasferirle a Modena ed unirle alle sue 200 moto (tra cui la Indian che venne regalata in America a Giacomo Puccini), cos&igrave; da creare una nuova mostra su due ruote. FRANCESCO BAZZANI ha inviato un delle lettere al&nbsp;ministro della Cultura Dario Franceschini e al sindaco di Pesaro Matteo Ricci affinch&eacute; possa riuscire nel suo intento. Nonostante l'imprenditore sia Sanguinetto di Verona, avrebbe l'intenzione di spostare il museo a Modena perch&eacute; non solo dispone di un capannone di 3.000 metri quadrati, ma perch&eacute; ha anche un grande parcheggio e delle aree adiacenti che potrebbero essere sviluppate per farci attivit&agrave; di contorno al museo, compreso un hotel. Inoltre, l'Emilia &egrave; la terra dei motori ed oltre a moltissimi appassionati ci sono&nbsp;il museo Ferrari, la Lamborghini e la Maserati. LE MOTO sono un patrimonio unico, delle opere d'arte, ma da agosto le moto del museo Morbidelli sono bloccate in Inghilterra. Per questo a metterci i soldi non dovrebbe essere solo Francesco Bazzani, ma anche il Ministero dei Beni Culturali. L'idea dell'imprenditore &egrave; quella di far nascere il pi&ugrave; grande museo di moto d&rsquo;Europa.&nbsp;       

La proposta &egrave; stata fatta da un imprenditore e collezionista che metterebbe a disposizione un capannone di 3000 metri quadrati per mettere in piedi il pi&ugrave; grande museo di moto in tutta Europa

Pesaro, il Museo Morbidelli potrebbe trasferirsi a Modena

        Il Museo Piaggio di Pontedera, il pi&ugrave; grande in Italia e tra i pi&ugrave; importanti in Europa, continua a conquistare i visitatori per il fascino e la storia che si respirano al proprio interno. Un'atmosfera magica che gli ha permesso di conquistare la Hall of Fame di TripAdvisor e di ricevere il Certificato di Eccellenza. PREMIATI DAL 2015 - L'azienda di viaggi e ristorazione che&nbsp;pubblica recensioni di alberghi, bed and breakfast e ristoranti, prenotazioni di alloggi e altri contenuti relativi ai viaggi, premia il Museo Piaggio dal 2015, per la sua capacit&agrave; di incantare e lasciare a bocca aperta i visitatori e per la sua straordinaria attitudine a catapultare gli ospiti in viaggio nel tempo e nella storia.&nbsp;  LA STORIA DELLE DUE RUOTE - Inaugurato nel 2000, questo gioiellino nel centro della campagna toscana, Pontedera (a 22 km da Pisa), ristrutturato lo scorso anno, si estende su 5.000 metri quadri,&nbsp;e gli spazi espositivi sono ricavati da antichi manufatti industriali che accolgono pi&ugrave; di 250 veicoli storici. Piaggio &egrave; stata il simbolo del Belpaese nel dopoguerra e con la sua iconica Vespa ha portato l'Italia e gli italiani in giro per il mondo. La collezione dedicata a questo strordinario esemplare attira ogni anno appassionati da tutto il pianeta. Altrettanto importanti e prese d'assalto, le aree del Museo dedicate alla mitica Ape e alla storia sportiva e motociclistica di altri grandi marchi come Aprilia, Gilera e Moto Guzzi. Un viaggio di oltre 100 anni (la Gilera venne fondata nel 1909) che traghetta i visitatori fino alle Aprilia di Valentino Rossi, Max Biaggi, Loris Capirossi e Manuel Poggiali, moto che hanno conquistato la vetta del campionato del mondo. Poi ancora dai treni agli aerei, dalle teleferiche ai motori marini: tutto questo &egrave; solo al Museo Piaggio di Pontedera.        

Il centro espositivo della Casa di Pontedera, il pi&ugrave; grande in Italia e uno dei maggori in Europa, ha conquistato per il quinto anno successivo il Certificato di Eccellenza di TripAdvisor. I viaggiatori qui si godono l'incanto di un viaggio tra tempo e storia

Museo Piaggio incanta tutti: è ancora Hall of Fame TripAdvisor

        Venticinque anni e non sentirli. Un traguardo importante da festeggiare come merita. La Ducati 916, gioiello realizzato dal genio di Massimo Tamburini, taglia quest&rsquo;anno i cinque lustri di vita e per dare maggior importanza all&rsquo;evento, la casa di Borgo Panigale ha deciso di arricchire il proprio museo con una vera e propria rarit&agrave;: la 916 che fu di Massimo Tamburini. In omaggio alla due ruote del designer di Rimini, la Ducati ha realizzato una moto celebrativa, come vi abbiamo raccontato in questo articolo.La moto, che potr&agrave; essere ammirata fino al prossimo 15 gennaio al Museo Ducati, verr&agrave; esposta grazie alla collaborazione con Simona Tamburini, proprietaria della due ruote e figlia del progettista: questa partnership permette di scoprire alcune curiosit&agrave; in merito a una moto che ha fatto la storia.  La vettura che si potr&agrave; ammirare &egrave; uno dei tre prototipi che Tamburini svilupp&ograve; per dar vita alla 916 definitiva. Ma la moto che festeggia quest&rsquo;anno le 25 primavere non fu la prima che il designer romagnolo realizz&ograve; per Borgo Panigale: nel 1986, infatti, era nata la Paso 750, anch&rsquo;essa in mostra al museo. Ma la 916 rivoluzion&ograve; non solo le moto da strada ma anche il mondiale Superbike. Tra il 1994 e il 1996 la Rossa domin&ograve; il mondiale delle derivate di serie vincendo tre titoli costruttori e altrettanti piloti (due con Carl Fogarty e uno con Troy Corser).  La 916 venne realizzata senza mai utilizzare nessuna galleria del vento ma studiata in ogni minimo particolare e sviluppata sia per l&rsquo;aerodinamica che per la ciclistica sui circuiti di Mugello e Misano e sui tornanti riminesi. La versione che verr&agrave; mostrata al Museo Ducati &egrave; quella simile alla SBK con alcune caratteristiche tipiche delle moto da corsa come i cerchi a cinque razze e il forcellone monobraccio posteriore tutto in magnesio. Gli elementi in carbonio come il parafango anteriore, il portatarga e i terminali di scarico rendono ancora pi&ugrave; affascinante e unica la 916.       

Uno dei tre prototipi del designer romagnolo potr&agrave; essere ammirato fino al 15 gennaio prossimo nel museo della casa di Borgo Panigale

Museo Ducati, in mostra la 916 di Tamburini

        Il Museo Morbidelli di Pesaro chiude. Quasi tutte le 350 moto saranno messe all'asta in Inghilterra e difficilmente torneranno in Italia. Le moto sono gi&agrave; state imballate e spedite oltre Manica. Non &egrave; chiaro se anche le 125 iridate di Paolo Pileri e Pierpaolo Bianchi e la 250 di Mario Lega, sono gi&agrave; pronte per la partenza. NESSUNA SOLUZIONE -&nbsp;I costi di gestione erano diventati insostenbili per la famiglia Morbidelli e il Comune non &egrave; riuscito in un intervento di sostenibilit&agrave;. Giancarlo, il mitico costruttore pesarese, ha 85 anni e qualche problema di salute dovuto all'et&agrave;. A febbraio il museo era stato messo in vendita ma non ci sono stati investitori interessati. Nemmeno l'ASI &egrave; riuscita nel salvataggio. L'Italia perde un patrimonio storico e un quel romanticismo che tanto aveva fatto sognare gli appassionati. ACH-1, il casco con l&rsquo;aria condizionata       

Era stato messo in vendita a febbraio per i troppi problemi economici, ma non si &egrave; fatto avanti nessun investitore. Le moto custodite finora a Pesaro sono gi&agrave; pronte e imballate per il viaggio oltremanica

Addio al Museo Morbidelli: le moto all'asta in Inghilterra

        &ldquo;L&rsquo;aerodinamica rende le moto magiche&rdquo;, ha detto Claudio Domenicali, Amministratore Delegato Ducati, durante l&rsquo;inaugurazione della mostra &ldquo;Anatomia della Velocit&agrave;&rdquo;, curata e ospitata dal Museo Ducati fino all&rsquo;8 ottobre prossimo, al prezzo del biglietto d&rsquo;ingresso al Museo Ducati.La mostra &egrave; stata inaugurata al Mugello&nbsp; alla vigilia del GP d&rsquo;Italia alla presenza dei piloti ufficiali del team Mission Winnow Ducati, Andrea Dovizioso, Danilo Petrucci, che hanno tagliato il nastro insieme a Claudio Domenicali, amministratore delegato Ducati, Luigi Dall&rsquo;Igna, direttore generale Ducati Corse, Edoardo Lenoci, responsabile Sviluppo Aerodinamico e Alessandro Valia, Tester Ufficiale Ducati. IL RACCONTO - L&rsquo;esposizione racconta di come l&rsquo;aerodinamica sia una componente fondamentale alla base del concetto di performance attraverso il quale Ducati esprime la propria eccellenza. Il percorso della mostra parte dal concetto di aerodinamica secondo Ducati, per poi concentrarsi sugli studi e le soluzioni sviluppate negli anni in ambito racing.&nbsp;Foto, video, pannelli e proiezioni contornano e interagiscono con l&rsquo;esclusiva esposizione di due carene utilizzate da Ducati nei campionati MotoGP 2015 e 2017 e della Ducati Desmosedici GP16.&nbsp;AERODINAMICA E MAGIA - &ldquo;Sono veramente orgoglioso di poter inaugurare la terza mostra temporanea del Museo Ducati: l&rsquo;aerodinamica rende le moto magiche. Con questa esposizione vogliamo coinvolgere anche gli appassionati in un processo di trasferimento di conoscenze tra corse e prodotto che da sempre &egrave; parte del nostro DNA&rdquo;, ha dichiarato Claudio Domenicali, AD Ducati. &ldquo;Il nostro impegno &egrave; rivolto a rendere le Ducati sempre pi&ugrave; tecnologiche, performanti, divertenti e sicure, e l&rsquo;aerodinamica ricopre un ruolo sempre pi&ugrave; rilevante. La Panigale V4 R &egrave; l&rsquo;esempio lampante di questa nostra filosofia&rdquo;. &nbsp;IL CAMPO DI SVILUPPO - &ldquo;L&rsquo;aerodinamica &egrave; sicuramente uno degli ambiti in cui Ducati Corse &egrave; pi&ugrave; all&rsquo;avanguardia rispetto agli altri costruttori&rdquo;, ha commentato Luigi Dall&rsquo;Igna, direttore generale Ducati Corse. &ldquo;&Egrave; uno dei campi di sviluppo in cui puntiamo di pi&ugrave;, con l&rsquo;obiettivo di raggiungere risultati sempre migliori in futuro&rdquo;.&nbsp;La mostra &egrave; stata realizzata in collaborazione con gli amici e partner tecnologici della MotoGP: Lenovo, NetApp, UnipolSai, Riello, Brembo, Cima e VarGroup.&nbsp;&nbsp;Maggiori informazioni sulle tariffe e gli orari del Museo sono disponibili sulla pagina dedicata del sito ufficiale.       

Dal 30 maggio all&rsquo;8 ottobre nel Museo di Borgo Panigale un&rsquo;esposizione esclusiva dedicata all&rsquo;aerodinamica delle MotoGP Ducati

Ducati e l’Anatomia della Velocità

        Inaugurata oggi 15 maggio, la mostra &lsquo;Fuori Porta&rsquo; al Museo Piaggio di Pontedera rimarr&agrave; aperta fino all&rsquo;8 settembre. Si tratta di un gustoso percorso nell&rsquo;area del museo dedicata alle esposizioni temporanee che celebra il gemellaggio tra Vespa e La Cucina Italiana - la storica rivista di cultura enogastronomica diretta da Maddalena Fossati Dondero, che ha traghettato l&rsquo;Italia dagli anni Trenta ai giorni nostri attraversando guerra, ricostruzione e boom. L&rsquo;approccio della mostra vuol essere facile, leggero, agile e &ldquo;ronzante&rdquo;, come Vespa ma anche profumato, interattivo, imprevedibile e sempre condiviso come le ricette che da quasi un secolo La Cucina Italiana con cura ai suoi fornelli prima di offrirle ai suoi lettori. SEI SEZIONI -&nbsp; La mostra fa rivivere una storia che appartiene a tutti illuminandola di una attualit&agrave; che &egrave; il riflesso dell&rsquo;immagine di Vespa e de La Cucina Italiana, da sempre interpreti moderni, contemporanei e &ldquo;cool&rdquo;. Il percorso espositivo vuol essere divertente, visuale, curioso, &lsquo;tondo&rsquo; come un piatto e come una ruota, ma anche come un obl&ograve; che apre un orizzonte su un personaggio, un&rsquo;epoca, una moda, una curiosit&agrave;. Ecco allora le sei sezioni che compongono la mostra: da &ldquo;Signore e signorine&rdquo; a &ldquo;All&rsquo;aria aperta&rdquo;, da &ldquo;Italia Fuori Porta&rdquo; a &ldquo;Una finestra sul mondo&rdquo;, da &ldquo;Questione di stile&rdquo; a &ldquo;Oggi&rdquo;. Un vero e proprio viaggio alla scoperta della storia del gusto e dello stile italiani. SEI RICETTE - Per ogni area tematica c&rsquo;&egrave; un testimonial: una ricetta che ha molto da raccontare, che caratterizza quel periodo o quell&rsquo;argomento, uno storytelling tutto da gustare. La Cucina Italiana ha infatti individuato 6 ricette portanti delle aree tematiche: gli involtini &ldquo;ripieni di ottimismo&rdquo;, le lasagne leggere al rag&ugrave;, la versione &ldquo;zarista&rdquo; delle uova ripiene, gli spaghetti alla Ungaretti, i tartufi allo champagne e il toast &ldquo;rapido e raffinato&rdquo;. &ldquo;Perch&eacute;&rdquo; - dicono in Piaggio - &nbsp;&ldquo;la Storia siamo tutti noi, e i nostri genitori, e i nostri nonni, che saltavano in sella a una Vespa per andare in gita con una copia de La Cucina Italiana svolazzante nel portapacchi, i panini nel cestino, il sorriso sulle labbra e una gran voglia di &lsquo;fare&rsquo; l&rsquo;Italia&rdquo;. Ad accompagnare il visitatore in questo viaggio anche le fragranze di erba falciata e pane appena sfornato realizzate da Antonella Bondi, guru di Home&amp;Food fragrances. INFO UTILI - L&rsquo;ingresso &egrave; libero. La mostra &egrave; visitabile fino all&rsquo;8 settembre da marted&igrave; a sabato dalle ore 10.00 alle 18.00. Il luned&igrave; &egrave; sempre chiusa. In maggio, giugno e settembre &egrave; aperta anche la seconda e la quarta domenica del mese. In luglio e agosto &egrave; aperta tutte le domeniche. Il 2 giugno e il 15 agosto rimarr&agrave; aperta, sempre dalle 10.00 alle 18.00.&nbsp;       

Dal 15 maggio all&rsquo;8 settembre il Museo Piaggio di Pontedera ospita una singolare mostra: un percorso che celebra il gemellaggio tra Vespa e La Cucina Italiana. Ingresso libero

Vespa e il viaggio nel gusto ‘Fuori Porta’

Dal 15 maggio all&rsquo;8 settembre il Museo Piaggio di Pontedera ospita una singolare mostra: un percorso che celebra il gemellaggio tra Vespa e La Cucina Italiana. Ingresso libero

Vespa e il viaggio nel gusto ‘Fuori Porta’ - LE FOTO

Inaugurata oggi 15 maggio, la mostra &lsquo;Fuori Porta&rsquo; al Museo Piaggio di Pontedera rimarr&agrave; aperta fino all&rsquo;8 settembre. Si tratta di un gustoso percorso nell&rsquo;area del museo dedicata alle esposizioni temporanee che celebra il gemellaggio tra Vespa e La Cucina Italiana - la storica rivista di cultura enogastronomica diretta da Maddalena Fossati Dondero, che ha traghettato l&rsquo;Italia dagli anni Trenta ai giorni nostri attraversando guerra, ricostruzione e boom.    L&rsquo;approccio della mostra vuol essere facile, leggero, agile e &ldquo;ronzante&rdquo;, come Vespa ma anche profumato, interattivo, imprevedibile e sempre condiviso come le ricette che da quasi un secolo La Cucina Italiana con cura ai suoi fornelli prima di offrirle ai suoi lettori.  SEI SEZIONI -&nbsp; La mostra fa rivivere una storia che appartiene a tutti illuminandola di una attualit&agrave; che &egrave; il riflesso dell&rsquo;immagine di Vespa e de La Cucina Italiana, da sempre interpreti moderni, contemporanei e &ldquo;cool&rdquo;.  Il percorso espositivo vuol essere divertente, visuale, curioso, &lsquo;tondo&rsquo; come un piatto e come una ruota, ma anche come un obl&ograve; che apre un orizzonte su un personaggio, un&rsquo;epoca, una moda, una curiosit&agrave;. Ecco allora le sei sezioni che compongono la mostra: da &ldquo;Signore e signorine&rdquo; a &ldquo;All&rsquo;aria aperta&rdquo;, da &ldquo;Italia Fuori Porta&rdquo; a &ldquo;Una finestra sul mondo&rdquo;, da &ldquo;Questione di stile&rdquo; a &ldquo;Oggi&rdquo;. Un vero e proprio viaggio alla scoperta della storia del gusto e dello stile italiani.  SEI RICETTE - Per ogni area tematica c&rsquo;&egrave; un testimonial: una ricetta che ha molto da raccontare, che caratterizza quel periodo o quell&rsquo;argomento, uno storytelling tutto da gustare. La Cucina Italiana ha infatti individuato 6 ricette portanti delle aree tematiche: gli involtini &ldquo;ripieni di ottimismo&rdquo;, le lasagne leggere al rag&ugrave;, la versione &ldquo;zarista&rdquo; delle uova ripiene, gli spaghetti alla Ungaretti, i tartufi allo champagne e il toast &ldquo;rapido e raffinato&rdquo;.  &ldquo;Perch&eacute;&rdquo; - dicono in Piaggio - &nbsp;&ldquo;la Storia siamo tutti noi, e i nostri genitori, e i nostri nonni, che saltavano in sella a una Vespa per andare in gita con una copia de La Cucina Italiana svolazzante nel portapacchi, i panini nel cestino, il sorriso sulle labbra e una gran voglia di &lsquo;fare&rsquo; l&rsquo;Italia&rdquo;. Ad accompagnare il visitatore in questo viaggio anche le fragranze di erba falciata e pane appena sfornato realizzate da Antonella Bondi, guru di Home&amp;Food fragrances.  INFO UTILI - L&rsquo;ingresso &egrave; libero. La mostra &egrave; visitabile fino all&rsquo;8 settembre da marted&igrave; a sabato dalle ore 10.00 alle 18.00. Il luned&igrave; &egrave; sempre chiusa.  In maggio, giugno e settembre &egrave; aperta anche la seconda e la quarta domenica del mese. In luglio e agosto &egrave; aperta tutte le domeniche. Il 2 giugno e il 15 agosto rimarr&agrave; aperta, sempre dalle 10.00 alle 18.00.&nbsp; 

Vespa e il viaggio nel gusto &lsquo;Fuori Porta&rsquo;

Aperto già da due anni, il Top Mountain Crosspoint non è solo uno dei più interessanti musei motociclistici, ma anche il più alto d'Europa con i suoi 2.175 metri. La posizione aiuta: si trova, infatti, nella Valle di Ötzal, in Austria, luogo di passaggio per migliaia di appassionati ogni anno. Ecco alcune delle meraviglie presenti nel museo, che ospita oltre 230 moto classiche di oltre 100 produttori internazionali a partire dal 1894. Per tutte le informazioni e per organizzare una visita al museo, vai su www.crosspoint.tirol/en-museum

Il meglio del Top Mountain Crosspoint - LE FOTO

        Il museo realizzato da Giancarlo Morbidelli rischia di lasciare l&rsquo;Italia: quella che era una &ldquo;passeggiata&rdquo; in una vera e propria raccolta enciclopedica del mondo dei motori, &egrave; chiusa da tempo, sembra per dissapori con gli enti locali, che avrebbero dovuto dare un sostegno economico per permettere alla collezione di rimanere aperta e visitabile. Ricca di pezzi unici e di grande valore, la collezione si compone di 350 moto ed &egrave; stata realizzata dal Giancarlo Morbidelli. &ldquo;Sono ormai tre anni che stiamo ascoltando solamente delle chiacchiere senza arrivare a qualcosa di concreto&rdquo;, ha detto il figlio Gianni a Il Resto del Carlino. &ldquo;Per cui abbiamo in piedi trattative per la cessione della collezione di mio padre&rdquo; Gianni Morbidelli, ex pilota di F1, non rivela con chi sono in corso le trattative e smentisce le voci che vogliono un acquisto da parte di Honda, ma dichiara che stanno &ldquo;vagliando una serie di proposte. Valuteremo tutto molto bene anche perch&eacute; non abbiamo nessuna fretta. La citt&agrave;? Certo che capisco ed io sarei l&rsquo;uomo pi&ugrave; felice del mondo se il museo potesse rimanere a Pesaro, ma non &egrave; possibile continuare cos&igrave;&rdquo;. LA STORIA - Nato a Pesaro nel 1934, alla fine degli anni Cinquanta Giancarlo Morbidelli decise di impiantare un laboratorio per la costruzione e riparazione di macchine utensili per il legno, attivit&agrave; che ebbe un'immediata e forte espansione conseguente alla nascita del polo mobiliero di Pesaro e provincia, destinato a diventare tra i pi&ugrave; importanti al mondo. In soli 15 anni di attivit&agrave;, infatti, l'azienda arriv&ograve; ad impiegare 300 dipendenti ed esportare in oltre 40 Paesi. Pur progettando e realizzando le sue macchine utensili, Giancarlo Morbidelli non riesce a dimenticare la sua passione per il motorismo e, a partire dal 1965, allestisce nella sua azienda una piccola officina meccanica, nella quale personalmente appronta modifiche a propulsori e telai, a scopo hobbistico. Contemporaneamente, nella sua abitazione inizia a collezionare moto antiche con pezzi di importante valore storico come la Rudge 500 a 20 marce, la Norton 500 M16 e la Moto Guzzi 500 Sport 14. Nel 1968 decise di utilizzare la moto da competizione come mezzo pubblicitario per la sua attivit&agrave; principale e, sempre all'interno della fabbrica, appront&ograve; un minuscolo reparto corse, ove inizi&ograve; la costruzione delle Morbidelli da Gran Premio che, impiegate nel motomondiale dal 1969 al 1981, riuscirono a conquistare 4 titoli iridati.  Nel 1990 Morbidelli si ritir&ograve; dal mondo industriale e cedette la sua azienda per dedicarsi alla sua passione per le moto. Nel&nbsp; 1999, nella vecchia sede dell'azienda, Morbidelli ha ultimato e aperto al pubblico il museo di 3.000 metri quadri, che ora rischia il trasferimento. &nbsp; &nbsp; &nbsp;       

L'esposizione &egrave; chiusa da mesi per 'dissapori con il Comune' e la collezione di 350 moto di Giancarlo Morbidelli potrebbe finire all'estero

Pesaro: museo Morbidelli in pericolo

        Con i suoi 650.000 ingressi dal 1998, quello di Ducati &egrave; dei quattro musei pi&ugrave; visitati della citt&agrave; di Bologna. Rinnovato in occasione del novantesimo anniversario della Casa di Borgo Panigale, ora il Museo Ducati si arricchisce di un nuovo strumento: una guida multimediale pensata per la modalit&agrave; free-flow che accompagna il visitatore nel viaggio tra le sue sale. LA GUIDA MULTIMEDIALE - &nbsp;Il Museo Ducati &egrave; realizzato in modo che ogni moto sia esposta come una vera opera d&rsquo;arte, una storia raccontata con un linguaggio fatto di forme e colori ed enfatizzato da installazioni dedicate. Attraverso l&rsquo;esposizione, le installazioni e i colori, vengono presentati i valori fondanti del brand: Style, Sophistication e Performance. Con si pu&ograve; approfondire la visita con la web App, che pu&ograve; essere consultata direttamente dal proprio smartphone. Collegandosi all&rsquo;indirizzo dedicato e inserendo il codice di accesso fornito al momento dell&rsquo;acquisto del biglietto, il visitatore pu&ograve; scegliere tra due opzioni:  la modalit&agrave; &lsquo;Visita guidata&rsquo;, che consiste in un itinerario in 8 tappe. Seguendo l&rsquo;ordine progressivo delle sale, ripercorre la storia dell&rsquo;azienda, l&rsquo;evoluzione delle moto Ducati di serie e quella dei modelli da competizione; la modalit&agrave; &lsquo;Percorsi narrativi&rsquo;, che permette di approfondire 4 percorsi tematici: i momenti salienti della storia Ducati, la storia del racing, la storia delle moto di serie e il contesto socio-culturale.  Con la nuova APP a esplorare il Museo, &egrave; possibile prenotare un tour guidato in fabbrica, per vedere come nasce una Ducati, oppure al laboratorio di Fisica in Moto dove, accompagnati da tutor didattici, si possono apprendere o approfondire i principi fondamentali della fisica applicati all&rsquo;utilizzo della motocicletta. Maggiori informazioni sulle visite in Fabbrica e Museo Ducati sono disponibili sul sito dedicato.&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Per approfondire le modalit&agrave; di visita a Fisica in Moto consultare www.fisicainmoto.it       

Con l'app si scoprono i dettagli e la storia delle moto esposte e si pu&ograve; anche prenotare un tour guidato in fabbrica oppure al laboratorio di Fisica In Moto

Il Museo Ducati si visita con lo smartphone

Fino al 15 settembre si potranno vedere  “Le Bicilindriche Desmo del giovane Hailwood”, con tre moto da corsa realizzate da Fabio Taglioni 

Al Museo Ducati una mostra su Mike Hailwood

Il Museo Ducati &egrave; stato rinnovato due anni fa in occasione del novantesimo anniversario dell&rsquo;Azienda, e fino al 15 settembre ospiter&agrave; la sua prima mostra&nbsp;temporanea dedicata a &nbsp;&ldquo;Le Bicilindriche Desmo del giovane Hailwood&rdquo;. Dallo stesso Museo annunciano che si tratta solo della prima delle tante iniziative che il Museo Ducati organizzer&agrave; sfruttando una delle sue sale.  L&#39;esibizione riunisce tre moto da corsa realizzate tra il 1958 ed il 1960 da Fabio Taglioni, che hanno in parte rappresentato i primi anni di carriera di uno dei pi&ugrave; famosi piloti motociclistici al mondo: Mike Hailwood.  LE MOTO - Le Biclindriche Desmo, 125, 250 e 350 cc rappresentano uno dei momenti pi&ugrave; fervidi della creativit&agrave; dell&rsquo;ingegnere romagnolo Taglioni che, su specifica richiesta del padre di Mike, realizz&ograve; queste moto che portarono il popolare pilota alla conquista dei suoi primi successi. Ora, dopo quasi sessant&rsquo;anni, le rare moto sono riunite in questa mostra, che &egrave; parte integrante delle celebrazioni dedicate al 40&deg; anniversario di &ldquo;Mike The Bike&rdquo; al Tourist Trophy del 1978.  LA STORIA &ndash; Mike (Stanley Michael Bailey) Hailwood era nato a Great Milton, ed era figlio di Stan Hailwood il pi&ugrave; importante commerciante inglese di moto dell&rsquo;epoca. Impar&ograve; a guidare in un campo vicino a casa e lavor&ograve; poco nella propria azienda perch&eacute; suo padre lo mand&ograve; a lavorare alla Triumph Motorcycles.  Soprannominato &quot;Mike the Bike&quot; per la sua innata predisposizione alla guida delle moto, &egrave; annoverato tra i pi&ugrave; grandi campioni del motociclismo sportivo di tutti i tempi. Al suo attivo conta 76 vittorie nel Motomondiale, che lo collocano ai primissimi posti nella classifica dei piloti pi&ugrave; vittoriosi di sempre. Ha vinto 9 titoli mondiali: 4 nella classe 500, 2 nella 350 e 3 nella 250.  Successivamente passato alle quattro ruote ha disputato 49 Gran Premi in Formula 1, diventando uno dei pochi piloti in grado di competere nelle serie maggiori sia su moto che su auto.  IL CORAGGIO DI MIKE - Il momento pi&ugrave; significativo della sua carriera automobilistica rimane forse legato ad un incidente: nel corso del GP del Sud Africa del 1973, Mike Hailwood entr&ograve; in collisione con Clay Regazzoni, e le due vetture finirono fuori pista, incendiandosi. Mentre Hailwood riusciva ad uscire dalla sua vettura, Regazzoni rimase all&#39;interno della propria, svenuto e bloccato dalle cinture di sicurezza. Il pilota inglese senza nessun indugio torn&ograve; verso l&rsquo;auto incendiata per liberare dalle cinture Clay Regazzoni e portarlo al sicuro. Per il coraggio dimostrato, gli venne attribuita la medaglia di Re Giorgio, ovvero la seconda pi&ugrave; importante decorazione al valore civile del Regno Unito e del Commonwealth.  Hailwood &egrave; morto a 40 anni per un incidente stradale che coinvolse la sua Rover 3500 e un camion, mentre era in auto con i figli. Nel sinistro perse la vita anche sua figlia Michelle, mentre il figlio David riport&ograve; solo lievi ferite.  Per maggiori informazioni sulla mostra e per visitare la fabbrica e il Museo Ducati &egrave; possibile consultare il sito ufficiale 

Fino al 15 settembre si potranno vedere &quot;Le Bicilindriche Desmo del giovane Hailwood&quot;, con tre moto da corsa realizzate da Fabio Taglioni

Da sabato 21 aprile apre i nuovi spazi ai visitatori con  cinque spettacolari collezioni permanenti. Al via anche la mostra “FuturPiaggio - 6 lezioni italiane sulla mobilità e sulla vita moderna” 

Tutto nuovo il museo Piaggio

Appuntamento sabato 21 aprile con l&rsquo;apertura al pubblico del rinnovato Museo Piaggio, che cresce da 3.000 oltre 5.000 metri quadrati, con oltre 250 preziosi pezzi esposti e cinque spettacolari collezioni permanenti, per raccontare oltre un secolo di grandi emozioni.  Al via anche la mostra &ldquo;FuturPiaggio - 6 lezioni italiane sulla mobilit&agrave; e sulla vita moderna&rdquo;.  &ldquo;Piaggio ha basato la sua storia e il suo successo sull&rsquo;innovazione, sulla capacit&agrave; di immaginare un futuro invisibile agli altri, di interpretare i bisogni delle genti in ogni parte del mondo,&nbsp;sia sui mercati occidentali, sia nei Paesi emergenti &ldquo;, ha detto Roberto Colaninno, Presidente e AD del Gruppo Piaggio durante la presentazione alla stampa.&nbsp;  &ldquo;Il Gruppo&nbsp;Piaggio &egrave;&nbsp;presente con i suoi brand (Piaggio, Vespa, Moto Guzzi, Aprilia, Gilera, Derbi, Ape)&nbsp;in India, in Vietnam, in Cina,&nbsp;in Indonesia,&nbsp;ad accompagnare lo sviluppo economico e sociale di quei popoli, creando nuove soluzioni di mobilit&agrave;, per rendere la vita di tutti sempre pi&ugrave; semplice e sostenibile, cos&igrave; come ha fatto in Europa e negli Stati Uniti dal dopoguerra ad oggi.   Questo museo non mette in mostra solo splendidi veicoli e macchine di grande ingegneria, racconta tante storie, fatte di ingegno&nbsp;straordinario e di grande coraggio, di emozioni, di competizioni e di vittorie, di trasformazioni tecnologiche, economiche e sociali.   Qui custodiamo l&rsquo;insegnamento che ci arriva dalla nostra storia e, allo stesso tempo, continuiamo a scriverla, perseguendo la strada dell&rsquo;innovazione continua, seguendo con coerenza e capacit&agrave; di visione gli stessi valori che ci guidano da oltre 130 anni&rdquo;.  Dopo 18 anni di attivit&agrave; e un successo segnato da 600mila visitatori, il Museo Piaggio diventa cos&igrave; il pi&ugrave; grande e completo museo italiano dedicato al motociclismo. Accoglie esemplari unici che raccontano la storia del Gruppo Piaggio ripercorrendo la storia della mobilit&agrave;. Perch&eacute; la memoria storica di Piaggio attraversa l&#39;intera storia dei trasporti: navi, treni, aeroplani, auto, scooter, motociclette sono nate dalla casa madre e dai suoi marchi.  Il rinnovamento - Sono stati realizzati due spazi completamente nuovi che, sono nati dal recupero e dal restauro di antichi e siti industriali. Qui sono accolte le nuove collezioni, una dedicata ai marchi Piaggio e Ape e l&rsquo;altra alla storia pi&ugrave; propriamente motociclistica e sportiva dei marchi Aprilia, Gilera e Moto Guzzi che insieme collezionano un palmares di 104 titoli mondiali nelle varie specialit&agrave; del motociclismo sportivo, dal Motomondiale alle Supermoto, dal Trial alla Superbike.  I visitatori attraverseranno un percorso espositivo di grande impatto estetico, esplicitamente ispirato al futurismo e alla celebrazione del motorismo, la mostra immerge il visitatore nello spirito dell&rsquo;opera di Schnapp (professore di letterature romanze e letteratura comparata al dipartimento di Architettura e Design di Harvard) per celebrare i 130 anni di storia del Gruppo Piaggio.  La mostra sar&agrave; aperta fino al 10 giugno.  &nbsp; 

Da sabato 21 aprile apre i nuovi spazi ai visitatori con cinque spettacolari collezioni permanenti. Al via anche la mostra &quot;FuturPiaggio - 6 lezioni italiane sulla mobilit&agrave; e sulla vita moderna&quot;

        Il Museo dell&rsquo;Automobile &ldquo;Bonfanti-VIMAR&rdquo;, situato a Romano d&rsquo;Ezzelino, rappresenta un&rsquo;eccellenza della Regione Veneto e merita senz&rsquo;altro una visita: con la sua incredibile &ldquo;Galleria&rdquo; da poco rinnovata ed ampliata, propone una rassegna che racconta 100 anni di storia e di tecnica evidenziando primati e primatisti incredibili. Il corso - In questo contesto si svolge il Corso per restauratori di moto e auto, che gode del Patrocinio dell&rsquo;Automoto Club Storico Italiano, oltre che della collaborazione di prestigiosi docenti e professionisti. I &ldquo;corsi per restauratori&rdquo; del Museo dell&rsquo;Automobile Bonfanti sono iniziati nel 1997 e sono stati i primi in Europa. Fino al 2002 sono stati organizzati e rivolti in modo specifico agli studenti, con progetti redatti da FINECO e con la collaborazione della regione Veneto. Dal 2002 in poi il Museo &egrave; passato a proporre per proprio conto un progetto formativo teorico di 32 ore, rivolto a tutti e organizzato nelle giornate di sabato. L&rsquo;avvio del corso di quest&rsquo;anno &egrave; fissato per sabato 10 marzo, e in successione, per altri tre sabato per un totale di 32 ore formative, contro un contributo a sostegno delle attivit&agrave; del Museo. Le iscrizioni sono ancora aperte. Il programma - Questa tipologia di corso base teorico &egrave; rivolta a coloro che mossi da pura passione, vogliono approcciarsi alla tecnica del restauro, apprendendo nozioni indispensabili sulla tecnica della carrozzeria e della meccanica. Seguir&agrave; un secondo corso avanzato, in corso di programmazione tra maggio/giugno rivolto solo a quanti hanno gi&agrave; frequentato, anche negli anni scorsi, il corso teorico di&nbsp;base. Questo progetto si svilupper&agrave; nello spazio di cinque sabato, per 40 ore totali, ed affronter&agrave; a livello pratico le varie problematiche che i partecipanti potranno provare direttamente come meccanici e carrozzieri. I posti per la partecipazione ad entrambi i corsi sono limitati.   Qui maggiori informazioni e iscrizioni. &nbsp;       

Il 10 marzo al Museo Bonfanti di Vicenza prender&agrave; il via il corso pratico di meccanica e carrozzeria per restauratori di moto e auto d'epoca

Restauratori di moto d’epoca si diventa

Dal 1° novembre, nello  stabilimento principale della Casa inglese, a Hinckley, si racconta come nascono le moto e le imprese che le hanno rese celebri 

Triumph apre il suo museo

Il prossimo anno sar&agrave; particolarmente importante per Triumph, anche perch&eacute; il marchio inglese diventer&agrave; fornitore unico dei motori utilizzati da tutti i team Mondiale Moto 2, sostituendo Honda. Ma al di l&agrave; del futuro supersportivo, Triumph, nella cultura popolare, &egrave; vista come il marchio di moto che ha ispirato un&rsquo;intera generazione e definito un&rsquo;epoca. Spinti dal suo innato desiderio di individualit&agrave;, numerosi divi del cinema, produttori televisivi e musicisti hanno scelto Triumph.  Triumph Visitor Experience - Per scoprire da vicino le persone, le moto e i momenti che hanno reso Triumph un marchio cos&igrave; leggendario, dai primi eroi e dalle moto d&rsquo;epoca che hanno dato inizio a 115 anni di storia, passando per l&rsquo;era del rock &rsquo;n&rsquo; roll, fino alle moderne leggende di Hinckley, adesso c&rsquo;&egrave; la Triumph Visitor Experience.  Potrebbe essere un&rsquo;idea per le vacanze di Natale: il Museo Triumph ha aperto il 1&deg; novembre e si trova presso lo stabilimento principale, in Normandy Way, Hinckley, Leicestershire, lungo la A47 fra Leicester e Coventry. Si pu&ograve; facilmente raggiungere dalle autostrade M1, M6 e M69. Si pu&ograve; parcheggiare nella Avenue of Legends, che conduce all&rsquo;ingresso della Triumph Visitor Experience dove l&rsquo;ingresso, Shop e Caf&eacute; &egrave; gratuito, mentre si deve preordinare in anticipo il tour guidato della fabbrica. Il biglietto costa &pound; 15 a persona e offrir&agrave; l&rsquo;imperdibile occasione di scoprire i segreti celati dietro le quinte dello stabilimento e ammirare di persona come vengono prodotte le leggendarie Triumph. Ogni tour guidato, della durata di circa 90 minuti, inizier&agrave; e terminer&agrave; presso il Visitor Experience Shop.  Grazie al tour guidato della fabbrica, si avr&agrave; opportunit&agrave; di avventurarsi oltre le porte del celebre stabilimento Triumph a Hinckley e scoprire tutti i segreti e le curiosit&agrave; del marchio, oltre a vedere come avviene il processo di produzione delle moto.&nbsp;  Le moto &ndash; Fra le moto esposte, la Triumph Numero 1 del 1902 e la streamliner che nel 1956 conquist&ograve; il record di velocit&agrave;, superando i 344 km/h sulla distesa di sale di Bonneville. Qui sono presenti anche la moto con cui la controfigura di Steve McQueen salt&ograve; il reticolato di filo spinato nel film La Grande Fuga del &#39;63, ma anche la Speed Triple guidata da Tom Cruise in Mission Impossible 2.  La Triumph Visitor Experience &egrave; aperta a tutti, famiglie incluse. C&rsquo;&egrave; anche un negozio con articoli di merchandising e una caffetteria.  Orari:&nbsp; mercoled&igrave;, gioved&igrave;, sabato e domenica: 10,00 - 16,30  Venerd&igrave;: 10,00 - 19,00. Luned&igrave; e marted&igrave;: chiusura. L&rsquo;ingresso &egrave; gratuito. La visita guidata, che ha una durata di circa un&rsquo;ora e mezza, costa 15 sterline.  Qui per prenotare le visite. 

Dal 1&deg; novembre, nello stabilimento principale della Casa inglese a Hinckley, si racconta come nascono le moto e le imprese che le hanno rese celebri

Triumph Visitor Experience: non chiamatelo semplicemente &#39;museo&#39;

        Da maggio il nuovo Museo Ducati rester&agrave; aperto anche di domenica, sempre dalle ore 9 alle 18. Il mercoled&igrave;, invece, resta confermato come giorno di chiusura settimanale. Inaugurato a settembre scorso nella sua rinnovata veste grafica e narrativa, il nuovo Museo Ducati&nbsp;&egrave; pieno di novit&agrave;. Una su tutte &egrave; l&rsquo;area dedicata alle moto stradali che hanno fatto grande la storia Ducati e vere opere d&rsquo;arte enfatizzate da installazioni dedicate. Ospitato all&rsquo;interno dello stabilimento Ducati di Borgo Panigale, il nuovo Museo d&agrave; risalto al &ldquo;prodotto di serie&rdquo; raccontato nella sua interezza ossia come progetto ideato e sviluppato in contesti tecnologici, economici e sociali ben precisi.&nbsp;Da qui la nuova narrazione proposta, che si articola lungo tre diversi percorsi: la storia delle moto Ducati di serie e il contesto socio-culturale in cui si inseriscono; la storia del Racing attraverso l&rsquo;esposizione delle moto da corsa e dei trofei vinti; i Ducati Moments ovvero fatti, persone, innovazioni tecnologiche che hanno fatto la storia Ducati; e i Ducati Heroes che sono i piloti della Ducati, i suoi eroi. L&rsquo;area dedicata ai prodotti di serie &egrave; organizzata in quattro sale, che ospitano 27 moto di cui 15 mai esposte prima. In ogni sala le moto hanno a corredo le relative schede tecniche, quelle dei singoli componenti esposti e l&rsquo;installazione artistica che enfatizza il prodotto. Con una media di oltre 40.000 visitatori l&rsquo;anno, il Museo Ducati &egrave; il secondo museo pi&ugrave; visitato a Bologna (su 43 presenti, fonte TripAdvisor) e vincitore per il quarto anno del Certificato di Eccellenza di TripAdvisor. Il nuovo Museo Ducati dall&rsquo;inaugurazione dello scorso settembre ad aprile di quest&rsquo;anno ha registrato quasi 25.000 visitatori. Di questi ultimi, oltre 13.000 sono studenti. La maggior parte dei visitatori sono arrivati dall&rsquo;Europa, ma spiccano anche quelli di provenienza USA (2,74%) e Oceania (1,75%).       

L'esposizione permanente di Borgo Panigale, rinnovata e arricchita con le moto stradali, prolunga l'apertura all'intero weekend. Quindici le moto mai esposte prima

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