5 giorni fa in Cina &egrave; stato chiuso per Covid un terminal container nel porto di Ningbo-Zhoushan. La notizia non ha trovato molta eco, se non sulla stampa economica. E probabilmente vi state chiedendo perch&eacute; ve ne parliamo qui su InMoto.it. Il motivo &egrave; che Ningbo &egrave; il pi&ugrave; grande porto mondiale per volume delle merci in transito. E l&rsquo;industria della moto sta pagando anche lei la crisi dei container, con alcuni modelli di diverse case che stentano ad arrivare nelle concessionarie.  Il problema &egrave; che con la Pandemia Covid si &egrave; creato un forte squilibrio nel commercio transoceanico. Sono infatti aumentate tantissimo le esportazioni dalla Cina verso il mondo occidentale, mentre sono calate le importazioni. Questo ha fatto rimanere in deposito nei porti europei e statunitensi una gran quantit&agrave; di container vuoti, al punto che oggi le aziende cinesi pagano il viaggio di rientro dei cassoni vuoti.  Ne &egrave; scaturita una crisi mondiale che non accenna minimamente a risolversi. E che, anzi, oggi &egrave; ulteriormente aggravata dal fatto che in Cina stanno iniziando a mettere in quarantena dei porti.  Il risultato sono tempi d&rsquo;attesa pi&ugrave; lunghi per avere le moto nelle concessionarie e costi in crescita.  Ve ne parliamo nell&rsquo;inchiesta &ldquo;La tempesta perfetta&rdquo;, dedicata alle due crisi sovrapposte di container e semiconduttori. La trovate sul numero di In Moto di settembre, che trovate gi&agrave; in edicola. 

Sono molte le case che stentano a far arrivare alcuni modelli di moto nelle concessionarie. Sono prevalentemente quelle asiatiche, che spediscono via mare e che sono incappate nel &ldquo;container shortage&rdquo;. Ma ci sono problemi anche con i semiconduttori...

Covid: crisi dei container e moto bloccate nei porti

        Giugno 2021 presenta numeri positivi per quanto riguarda il mercato delle moto nuove e usate. Numeri che non possono essere paragonati con il 2020, caratterizzato e segnato inevitabilmente dalla pandemia, e che quindi vengono confrontati con il 2019, trovando riscontri che fanno ben sperare il settore delle due ruote. UE, stop ai motori tradizionali dal 2035: appuntamento al buio per le moto IMMATRICOLAZIONI MOTO E SCOOTER: LE CIFRE Partiamo dai dati relativi alle moto nuove. Nel mese di giugno 2021 sono state immatricolate 16.591 moto (-1,75% rispetto al 2020) e 22.599 scooter (+1,56%). La crescita, rispetto al 2019, &egrave; addirittura del 34,9%, senza dimenticare le immatricolazioni dei ciclomotori, che si attestano a quota 2.355. USATO: PI&Ugrave; PASSAGGI DI PROPRIET&Agrave; Anche il campo dell'usato fa sorridere. Al netto delle minivolture, infatti, a giugno 2021 si sono registrati 74.793 passaggi di propriet&agrave; considerando complessivamente sia moto che scooter; nello stesso periodo del 2019 i passaggi erano stati 57.383. E l'usato cresce anche in confronto ai primi sei mesi del 2020: tra gennaio e giugno 2021 infatti i passaggi di propriet&agrave; di moto e scooter di seconda mano sono stati 365.175, un aumento del 56,67% rispetto allo scorso anno (233.100). Moto elettriche, ANCMA: ottima crescita nel primo semestre 2021       

Rispetto al 2019 e al 2020, aumentano le immatricolazioni e i passaggi di propriet&agrave; delle due ruote: ecco tutti i numeri

Mercato moto, a giugno 2021 sorridono sia il nuovo che l'usato

        Un giugno 2021 da record per Ducati, chiuso con il pi&ugrave; alto numero di modelli venduti mai registrato a Borgo Panigale. Continua il trend positivo del Marchio, che viaggia a vele spiegate nel mercato moto del 2021. Boom di ordini Nei primi sei mesi di quest&rsquo;anno, Ducati ha immatricolato ben 34.485 moto per un +43% sul 2020 (viziato dalla pandemia) e un +9% sul 2019. Solo a giugno, sono state 8.598 le unit&agrave; vendute nel mondo. Nel portfolio ordini, cio&egrave; le moto ancora da consegnare, si arriva al +63% rispetto a un anno fa e addirittura al +284% rispetto al 2019. Ducati nel mondo L&rsquo;Australia &egrave; la patria del mercato Ducati, dove le rosse hanno guadagnato l&rsquo;82%, poi l&rsquo;Italia col +55%, Giappone al +53% e Nord America col +51%. Tra i modelli pi&ugrave; venduti, spiccano Multistrada V4, Scrambler 800 e Streetfighter V4. Il trend continua ad autoalimentarsi, con l&rsquo;arrivo nei concessionari del nuovo Diavel 1260 S Black and Steel e l&rsquo;Hypermotard 950 SP dalle linee racing. Crescita anti-Covid Francesco Milicia, VP Global Sales Director Ducati: &ldquo;Il mese di giugno &egrave; risultato il migliore di sempre per l&rsquo;azienda a conferma del trend positivo iniziato con l&rsquo;eccellente seconda parte dell&rsquo;anno 2020 e con la crescita significativa del primo trimestre di questo 2021. Nonostante la grande complessit&agrave; registrata nel settore delle forniture e dei trasporti, con ritardi nelle consegne e scarsit&agrave; di diverse materie prime, e le difficolt&agrave; generate dai molti lockdown vissuti in questi primi sei mesi del 2021 in varie parti del mondo, Ducati ha registrato una crescita davvero rilevante superando di quasi il 10% i valori pre-Covid. Ottimo anche il portfolio ordini, a dimostrazione del fatto che gli appassionati stanno apprezzando la gamma 2021 e la famiglia dei Ducatisti si sta allargando sempre di pi&ugrave;&rdquo;. Ducati, la 1299 Panigale R celebra la vittoria dell'Italia a Euro 2020       

Solo nell'ultimo mese, da Borgo Panigale sono state immatricolate 8.598 moto. L'Australia &egrave; la patria del Marchio, mentre le moto da consegnare sono il 284% in pi&ugrave; rispetto al 2019

Ducati, mai un giugno così: boom di ordini rispetto agli ultimi anni

        Continua a crescere il mercato delle moto. I giorni della pandemia sembrano lontani, dopo i numeri mostrati dall'analisi di Segugio.it: cifre che evidenziano l'aumento delle vendite di modelli sia nuovi che usati, oltre al "boom" delle assicurazioni online grazie al forte calo dei prezzi. Ma vediamo nel dettaglio. Benelli TRK 502 e 502 X: record di immatricolazioni nel 2021 NUOVE IMMATRICOLAZIONI Le immatricolazioni di maggio 2021 segnano infatti un +26,6% rispetto a maggio 2019, vero paragone rispetto al 2020, un anno caratterizzato dalla pandemia e dalle conseguenze di cui tutti sappiamo. I passaggi di propriet&agrave; netti, inoltre, salgono del 33,6% nello stesso arco temporale. CALANO I PREZZI, CRESCONO LE POLIZZE ONLINE Pi&ugrave; sono le moto vendute, pi&ugrave; sono le assicurazioni online che vengono stipulate. Infatti, a fronte di un mercato nuovo e usato cresciuti nei primi cinque mesi del 2021 rispettivamente del 14,5% e del 23,7% rispetto all'analogo periodo del 2019, i preventivi sul portale di Segugio.it per le moto sono aumentati dell'88,6%. Il successo delle RC online &egrave; da ricercare soprattutto nell'andamento decrescente dei prezzi. Confrontando i primi cinque mesi del 2021 con lo stesso periodo del 2019, si nota come il premio medio RC Moto sia passato da 347,6 euro a 240,3 euro - calo del -30,9% -. A maggio 2021 il minimo storico, 219,3 euro, con una riduzione del 36,2% rispetto allo stesso mese del 2019: un andamento favorito dalla competizione fra i diversi marchi e soprattutto dall'entrata di nuovi protagonisti.       

I numeri continuano a crescere, sia nel nuovo che nell'usato e le polizze RC aumentano grazie al drastico calo dei prezzi. Ecco l'analisi

Vendite e assicurazioni online, a maggio "boom" per il mercato moto

L&rsquo;ADAC, l&rsquo;Automobil Club tedesco, che conta 21 milioni di iscritti, ha stretto un accordo con la Yadea, per offrire i suoi scooter elettrici ai propri associati. La Yadea? Verrebbe da fare ironia su questa azienda cinese, ma basta metterne il nome su Google, per scoprire che nel 2020 ha venduto oltre 6 milioni di scooter elettrici, ed &egrave; presente in 88 paesi del mondo. Ed ha come testimonial l&#39;attore americano Vin Diesel, come vedete nella foto d&#39;apertura.  Milioni di pezzi venduti, 7 stabilimenti di produzione, due reparti R&amp;D che da soli occupano 340 persone, un totale di 3mila impiegati. La Yadea &egrave; la prima azienda ad adottare la tecnologia del grafene nelle batterie dei veicoli. E nel 2019 ha venduto oltre 173mila scooter sulle piattaforme di e-commerce.  La nuova Cina che investe in Occidente  Ecco la faccia della Cina a noi ancora poco nota. Quella di un paese che non solo &egrave; stato capace di generare una crescita del PIL pazzesca negli anni, ma anche di emancipare una buona parte della popolazione. E oggi, dopo gli anni dell&rsquo;inquinamento folle, sono molte le citt&agrave; cinesi dove ci sono forti limitazioni se non divieti alla circolazione dei mezzi con motori termici. Cos&igrave; la Cina &egrave; diventata anche il paese dove si &egrave; investito di pi&ugrave; sull&rsquo;elettrico.  Tutto questo sta continuando a cambiare il baricentro del mondo motociclistico. Che vede l&rsquo;Europa sempre pi&ugrave; in una posizione residuale. Perch&eacute; se da noi si fatica ad arrivare al milione di pezzi venduti nell&rsquo;anno, la Cina da sola ne fa 17-18; e altri 15 milioni di pezzi li fa l&rsquo;India. Mezzi economici, certo, ma i numeri in gioco si portano comunque dietro fatturati e ricavi da capogiro. Che si trasformano nella base necessaria per investire nelle aziende occidentali.  Dieci anni fa, quando parlavamo di globalizzazione ci riferivamo alle aziende occidentali che delocalizzavano la produzione in Oriente. Oggi invece ci troviamo di fronte ad aziende orientali che investono in Occidente.  Matteo Paggi: Oriente interessato alla nostra industria motociclistica    Matteo Paggi si occupa di acquisizioni crossboarder, transazioni internazionali fra aziende. Ha seguito lui, ad esempio, il passaggio della Moto Morini in mani cinesi. Una laurea alla Bocconi, motociclista praticante (ha una Moto Morini Milano), a lui chiediamo di darci una fotografia dello stato della globalizzazione nel settore motociclistico.  &ldquo;Il potere economico ormai &egrave; a Oriente, non c&rsquo;&egrave; dubbio, ma il fatto positivo &egrave; che c&rsquo;&egrave; un sempre maggior interesse nei confronti dell&rsquo;industria motociclistica occidentale&rdquo;.  Cosa interessa ai cinesi delle aziende europee?  &ldquo;La notoriet&agrave; di alcuni brand e il know-how tecnico. Pu&ograve; sembrare strano a noi europei, ma l&rsquo;attuale presidente della Moto Morini, Mr Chen, quando abbiamo trattato l&rsquo;acquisizione ha dimostrato di conoscere la storia e i trofei vinti della casa alla quale era interessato. Una cosa molto comune, i vecchi marchi hanno notoriet&agrave; in Cina. Quanto al know-how tecnico, ovviamente hanno l&rsquo;esigenza di colmare alcuni gap tecnologici e, avendo le risorse economiche necessarie, acquistano i marchi che hanno quel bagaglio di conoscenze. In questo modo tra l&rsquo;altro acquisiscono anche personale formato e stampi&rdquo;.  Il know-how a volte ce l&rsquo;hanno gi&agrave; per&ograve;. Ormai le aziende cinesi hanno acquisito marchi importanti.  &ldquo;Si, ma probabilmente restano deboli su alcuni fronti. Poi a volte fanno scelte azzeccate. Come il mix della Benelli, che progetta e disegna in Italia, ma produce in Cina&rdquo;.  Perch&eacute; la Cina ha ancora il vantaggio della manodopera a basso costo?  &ldquo;Non pi&ugrave; come prima per&ograve;, tanto che anche i cinesi stanno delocalizzando in Vietnam, e in tutto il Sud-Est asiatico. Ma non sono solo loro a produrre l&igrave;. Tutte le case stanno concentrando in quella zona gli stabilimenti per la produzione di veicoli a basso e a volte bassissimo contenuto tecnologico. Quei mezzi dal costo ridotto che per&ograve; fanno numeri di vendita pazzeschi in Oriente. E quindi grossi utili. Le case si tengono su quel tipo di veicoli&rdquo;.  Il fatto che il baricentro sia ormai spostato cos&igrave; nettamente a Oriente, dove si vendono mezzi a basso costo, non pu&ograve; preludere a un rallentamento della ricerca sui veicoli top di gamma?  &ldquo;Sicuramente s&igrave;. Anche guardando la recente vendita della Motori Minarelli alla Fantic Motor da parte della Yamaha, la sensazione &egrave; che l&rsquo;Europa sia sempre pi&ugrave; un satellite nel panorama dell&rsquo;industria e del mercato motociclistico mondiale. Le grandi case stanno spostando le produzioni fuori dall&rsquo;Europa, perch&eacute; &egrave; opportuno produrre dove si vende di pi&ugrave;&rdquo;.  Le aziende cinesi sono molto avanti con l&rsquo;elettrico.  &ldquo;L&rsquo;Europa &egrave; in grave ritardo, e l&rsquo;impatto sar&agrave; forte. Perch&eacute; l&rsquo;elettrico arriver&agrave;, e i cinesi sono leader soprattutto nella produzione di batterie&rdquo;.  Ci sono stati problemi con i dazi doganali negli ultimi anni, soprattutto per la politica dell&rsquo;ex presidente Trump. Cosa ne pensi?  &ldquo;Che le barriere al commercio sono sempre negative. Si studia su tutti i testi. E ormai siamo in un mondo sempre pi&ugrave; globalizzato, dove hanno ancora meno senso&rdquo;.  &nbsp;  La rete di collaborazione globale delle case    Cerimonia di inizio lavori di costruzione dello stabilimento in comune fra CFMoto e Pierer Industry AG (KTM)  Dunque il mondo ha un mercato che si divide grosso modo in due: da una parte gli occidentali, che producono e utilizzano moto molto raffinate. Dall&rsquo;altra ci sono gli orientali, che producono e utilizzano mezzi di cilindrata ridotta e a basso contenuto tecnologico.  Questi due mondi si incontrano sotto forma di accordi economici e di partnership. L&rsquo;indiana Bajaj, che oggi detiene il 48% di KTM, in passato ha avuto accordi commerciali con la Piaggio, per la quale produceva la Vespa in India, e con la Kawasaki. Oggi oltre alla casa austriaca, per la quale produce le moto dai 125 ai 390 cc, e della quale commercializza la gamma in diversi paesi asiatici, Bajaj ha un accordo commerciale con la Triumph, per produrre una nuova gamma fra i 400 e gli 800 cc.  La Honda ha avuto accordi commerciali che hanno contribuito a far crescere molte case. La prima &egrave; l&rsquo;indiana Hero, che oggi produce e commercializza moto per Harley-Davidson, ma anche Kymco e Sym. TVS, che oggi produce i motori BMW G310, in passato ha prodotto su licenza Suzuki, come la Hyosung. CF Moto invece, che in Cina &egrave; un marchio premium, ha una joint venture con Pierer Industry AG (la societ&agrave; che detiene il 51% di KTM) per uno stabilimento di produzione da 50mila pezzi l&rsquo;anno e per la distribuzione in Cina del marchio KTM.  Case e mercati: i valori in campo  Alcuni valori in campo fra le case. La Honda, che &egrave; una vera casa globale, in un anno vende 19milioni e 280mila mezzi a due ruote. In Cina ne vende 1milione, e 1milione 140mila sono quelli che piazza in Sudamerica. In Giappone vende 170mila moto, e 340mila ne vende nell&rsquo;America del Nord. 370mila le assorbiamo noi europei. Poi ci sono i paesi del Sud-Est asiatico e dell&rsquo;Oceania, che assorbono&hellip; 16milioni e 250mila pezzi!  Fra le altre case citiamo Hero (5,7 milioni di pezzi), Bajaj (3,05 milioni di pezzi), TVS (2,3 milioni), Italika (800mila), Niu (580mila), Kymco (422mila), Sym (400mila). Restano le case che producono moto di prestigio. Ne citiamo qualcuna: Harley-Davidson (180mila), BMW (168mila), Benelli (63mila), Triumph (56mila), Ducati (48mila).    E ora vediamo i mercati. Cina e India da sole fanno oltre 30 milioni di pezzi. Altri 10 milioni li assorbono i paesi del Sud-Est Asiatico. Poi ci sono una serie di paesi inaspettatamente forti nel settore motociclistico. Il Pakistan significa 1,5 milioni di mezzi, e Taiwan &egrave; poco sotto il milione. Al pari dell&rsquo;Europa e sopra gli Stati Uniti, che viaggiano a circa 800mila pezzi. E ci sono mercati che potrebbero esplodere a breve. Come l&rsquo;Iran o la Russia.  I mercato pi&ugrave; forti sono dunque quelli sui quali si vendono mezzi di ridotta cilindrata, a volte perch&eacute; ci sono divieti specifici per le alte cilindrate, a volte perch&eacute; il potere d&rsquo;acquisto delle famiglie &egrave; basso. C&rsquo;&egrave; spazio per le nostre aziende in questi paesi? Si, a patto di sapersi muovere.  E allora, a parte la Honda, che ha un piede dappertutto, con una linea di prodotti specifici per i differenti paesi, il caso da citare &egrave; ancora una volta quello della KTM, che con visione eccezionalmente strategica, grazie a Bajaj &egrave; entrata in paesi altrimenti irraggiungibili. Come lo Sri Lanka, che vale 300mila pezzi l&rsquo;anno e che vede la Bajaj presidiarlo con un incredibile 60% delle quote. Una parte di queste, visto il limite massimo della cilindrata commercializzabile a 250 cc, &egrave; fatto dalle KTM 125 prodotte e vendute da Bajaj.    La Honda Streetster 150 &egrave; il classico esempio di piccola naked prodotta appositamente per mercati dove le cilindrate sono limitate 

C&rsquo;erano una volta le aziende europee che delocalizzavano la produzione in Oriente. Oggi ci sono cinesi e orientali che investono e a volte acquisiscono aziende occidentali. E ci sono anche i nuovi mercati, che hanno potenzialit&agrave; spaventose

Le moto e la nuova Cina: una realt&agrave; che forse non conosciamo

        Il mercato moto sta man mano tornando alla normalit&agrave; dopo un 2020 da incubo, naturalmente graffiato dall&rsquo;emergenza Covid. Le immatricolazioni di marzo e aprile dello scorso &ndash; azzerate &ndash; hanno affondato il settore delle due ruote, mentre oggi guardando i dati del primo quadrimestre 2021 si pu&ograve; tirare un sospiro di sollievo. In aumento nuovo e usato Se per le auto il 2021 ha fatto comunque registrare un calo, le moto sono in netto rialzo: come di consueto in questo periodo, il paragone lo si fa non con gennaio-aprile 2020 bens&igrave; con l&rsquo;anno 2019. Il comparto moto e scooter ha registrato un aumento del 10,2% nel mercato del nuovo e del 20,4% nei passaggi di propriet&agrave;. Gli italiani hanno voglia di correre veloce e di spostarsi su mezzi pi&ugrave; agili, soprattutto andando incontro a primavera ed estate: meno auto e mezzi pubblici, pi&ugrave; scooter e carenate. Assicurazioni in calo L&rsquo;Osservatorio Assicurativo di Segugio.it ha indagato anche sulle assicurazioni, notando un netto calo dei premi RC Moto negli ultimi due anni. Il premio medio RC Moto totale nazionale di aprile 2021 &egrave; stato di 230,70 euro, appena un terzo di quello registrato ad aprile 2019. Il crollo dei prezzi &egrave; dovuto alla maggiore competitivit&agrave; tra compagnie nel mercato delle assicurazioni moto e ha inciso parecchio sul boom del mercato motociclistico a inizio 2021. Sud e isole  A livello regionale, RC Moto &egrave; calata soprattutto al Sud e nelle isole: Puglia, Calabria e Sicilia hanno abbassato il loro costo del 57,5%, del 55,1% e del 43,7%. Dal 2019 ad oggi, la forbice tra le regioni pi&ugrave; care e le pi&ugrave; convenienti si &egrave; ridotta: soltanto la Campania mantiene prezzi pi&ugrave; alti della media nazionale. In calo anche altre zone d&rsquo;Italia come la Valle d&rsquo;Aosta (-23,1%), l&rsquo;Umbria (-29,9%) e il Molise (-30,9%). &nbsp; Yamaha Morpho: nel segno di un cambiamento mai arrivato &nbsp;&nbsp;       

Rispetto al primo quadrimestre 2019, il nuovo sale del 10,2% e l'usato del 20,4%. Il premio RC Moto &egrave; stato di appena 230,70 euro con un calo soprattutto nel Sud e nelle isole

Mercato moto 2021, salgono le vendite e calano le assicurazioni

        Arrivano notizie positive da Bruxelles per l&rsquo;Harley-Davidson e per i motociclisti europei. &Egrave; stato scongiurato per ora il raddoppio dei dazi commerciali Europei che sarebbe dovuto scattare il 1&deg; giugno prossimo. Si parlava di un aumento dal 31 al 56%, ma per ora questo passaggio &egrave; stato congelato nell&rsquo;ambito dei colloqui aperti proprio oggi fra i rappresentanti dell&rsquo;Unione Europea e quelli degli Stati Uniti. Zeitz: un primo passo che rincuora, ma... &ldquo;Siamo rincuorati dall&rsquo;annuncio odierno che i dazi sui nostri prodotti non cresceranno dal 31 al 56% - ha detto subito Jochen Zeitz, presidente e CEO di Harley Davidson -. Si tratta del primo passo nella direzione giusta in una disputa non accesa da noi. Gli impiegati, i dealers e gli azionisti di Harley-Davidson, oltre ai motociclisti, non hanno alcun posto in questa guerra. Questi dazi generano solo un vantaggio commerciale ingiusto per altre aziende costruttrici di moto in Europa. Le moto europee pagano solamente il 2,4% per essere importate negli Stati Uniti. Vogliamo un commercio libero ed equo. Uniti si va in moto&rdquo;. Parole di soddisfazione, dunque, ma il problema almeno in parte per ora rimane. Per capire dobbiamo tornare al 2018, quando quando l&rsquo;allora presidente USA Donald Trump impose dei dazi commerciali sull&rsquo;acciaio e l&rsquo;alluminio importati negli Stati Uniti dall&rsquo;Europa. L&rsquo;Unione Europea reag&igrave; con dei&nbsp;controdazi&nbsp;che colpirono le moto prodotte in America. I dazi imposti allora furono del 25%, che sommati al 6% gi&agrave; in vigore, portarono la&nbsp;tassazione totale al 31%. In quel momento l&rsquo;Harley-Davidson si fece carico delle maggiori spese, pagando di tasca sua la tassazione aggiuntiva, pur di lasciare invariati i prezzi di listino delle sue moto in territorio europeo. Per la casa di Milwaukee signific&ograve; spendere&nbsp;circa 2.200 dollari a moto. E considerando che l&rsquo;Europa nel 2017 aveva assorbito 40mila Harley, su base annuale significava far fronte a una maggiore spesa di circa&nbsp;90 milioni di dollari. Decisamente troppi. Fu cos&igrave; che a Milwaukee decisero di spostare le linee produttive delle moto destinate all&rsquo;Europa in&nbsp;Thailandia. Dal 19 aprile scorso per&ograve; i dazi sono divenuti del 31% e non pi&ugrave; del 6%. Perch&eacute; il 19 aprile scorso la Commissione Europea ha deciso di non riconoscere pi&ugrave; la peculiarit&agrave; di motoveicoli prodotti al di fuori degli Stati Uniti alle Harley provenienti dalla Thailandia.&ldquo;Anche se il fatto di evitare le misure di politica commerciale pu&ograve; non essere necessariamente l&rsquo;unico scopo del trasferimento della produzione&nbsp;&ndash; si legge nel testo del provvedimento comunitario 563/2021 del 31 marzo scorso&nbsp;&ndash;, le condizioni di cui all&rsquo;articolo 33, primo comma, del regolamento delegato (UE) 2015/2446 sono soddisfatte sulla base di tutti i fatti disponibili. Le operazioni di lavorazione o trasformazione effettuate nell&rsquo;ultimo paese di produzione non sono pertanto considerate economicamente giustificate&rdquo;. Traducendo e semplificando, in Thailandia secondo la Commissione Europea&nbsp;non verrebbero svolte tutte le operazioni&nbsp;di una vera e propria produzione. Quindi anche la Harley-Davidson provenienti dall&rsquo;Asia vanno assoggettate ai medesimi dazi di quelle prodotte negli Stati Uniti. L'azione legale per&ograve; continua Ecco perch&eacute; nella nota stampa odierna l&rsquo;Harley-Davidson ribadisce la sua intenzione di difendere la propria posizione in Europa. L&rsquo;azienda continuer&agrave; dunque la sua azione legale contro la revoca del riconoscimento che le Harley prodotte in Thailandia provengono da un paese differente dagli Stati Uniti (tecnicamente il riconoscimento revocato si chiama Binding Origin Information, o BOI). "L&rsquo;Harley-Davidson rimane orientata a un mercato libero ed equo - si legge nella nota odierna - e mira a restare competitivo a livello globale, nell&rsquo;interesse dei suoi azionisti; ma anche per garantire ai suoi clienti l&rsquo;accesso in tutto il mondo ai suoi prodotti". Ne avevamo gi&agrave; parlato in questo articolo: Duro colpo per Harley-Davidson in Europa: dal 1&deg; giugno maxi tasse       

Nell&rsquo;ambito della trattativa fra Commissione Europea e Stati Uniti, &egrave; stato congelato il raddoppio dei dazi su alcuni prodotti importati dagli Stati Uniti. Soddisfazione parziale della casa di Milwaukee, che per&ograve; prosegue la sua battaglia legale

Harley-Davidson e dazi europei: pericolo scampato... a metà

        Harley-Davidson supera a gonfie vele il primo trimestre 2021 del mercato delle due ruote. Secondo i dati delle vendite globali di motociclette, la Casa di Milwaukee ha avuto una crescita del 9% rispetto ai primi tre mesi del 2020, grazie soprattutto ai clienti americani. Numeri viziati dal Covid La giusta premessa da fare &egrave; che il primo trimestre dello scorso anno &egrave; stato quello della svolta in negativo per tutto il pianeta: di questi tempi, un anno fa, dilagava il Coronavirus e tutti gli Stati man mano chiudevano i battenti, soprattutto nell&rsquo;ambito delle due ruote. Chiusi i concessionari, saltati gli eventi dedicati, bloccate le competizioni, per le moto era tempo di stare ferme in garage. Guardando i numeri, Harley-Davidson &ndash; che negli Stati Uniti vende circa il 75% del totale &ndash; ha fatto registrare in casa un aumento di immatricolazioni del 30%. Diversa, invece, la faccenda in Europa e Sud America. In calo fuori dagli USA Nel Vecchio Continente, rispetto al 2020 Harley ha venduto il 36% in meno delle sue moto; in America Latina le cifre sono simili. Entrambi i mercati hanno vissuto un annus horribilis a causa della pandemia e, per quanto il Marchio abbia puntato sulla nuova Pan America, l&rsquo;economia odierna non permette grandi spese nel settore delle carenate. Tuttavia, in aiuto delle finanze di Milwaukee arriva la Borsa. Strategia Hardwire Harley-Davidson ha fatto registrare un aumento complessivo del 10% delle entrate &ndash; circa 1,423 miliardi di dollari &ndash; con un utile netto in aumento del 272%. Soddisfatto il Ceo Jochen Zeitz, Ceo dell&rsquo;azienda: "Sono molto soddisfatto del ritmo di ripresa che abbiamo visto in tutto il nostro business, come dimostrato dai forti risultati finanziari di questo trimestre. Le azioni che abbiamo intrapreso per rimodellare il business stanno avendo un impatto positivo sui nostri risultati, soprattutto per il Nord America. Possiamo vedere i primi segnali di dell'ottimismo dei consumatori e sono fiducioso che Harley-Davidson nel 2021 sar&agrave; un'organizzazione significativamente pi&ugrave; snella, veloce ed efficiente, pronta a vincere e a portare avanti con successo la nostra strategia quinquennale Hardwire, come il marchio di moto pi&ugrave; desiderabile al mondo". Top5, usato: moto che cresceranno di valore nei prossimi anni (Parte 3)       

Rispetto al primo trimestre 2020, i dati parlano di un aumento del 9% nel mondo. Gli Stati Uniti in forte rialzo, male l'Europa e il Sud America, ma l'utile netto &egrave; impressionante

Harley-Davidson, mercato in crescita grazie soprattutto agli USA

Ecco le dieci moto più vendute nel periodo che va da gennaio a marzo 2021: Benelli con le sue TRK 502 e TRK 502 X in vetta alla classifica 

Mercato moto, le più vendute da gennaio a marzo 2021: la top 10

Le enduro dominano il mercato italiano nel mese di febbraio 2021: nei primi dieci posti, ben 7 sono occupati da modelli off-road. Chiudono la graduatoria due naked e una tourer. E il podio parla (quasi) solamente tedesco

Top 10, mercato moto: ecco le più vendute a febbraio 2021

Dopo essere stata la moto pi&ugrave; venduta del 2020 in Italia, Benelli TRK 502 raggiunge un altro importante traguardo: proprio ieri &egrave; stato immatricolato l&rsquo;esemplare numero 10.000, considerando il solo mercato italiano. Un obiettivo centrato a quasi quattro anni dalla sua prima presentazione: la Benelli TRK 502, versione stradale, fu infatti lanciata nella primavera 2017 e poco pi&ugrave; di un anno dopo fu affiancata dalla TRK 502 X, versione all- terrain della crossover della Casa di Pesaro. Dopo il restyling di entrambe le versioni presentato lo scorso anno, ora TRK 502 e TRK 502 X sono pronte ad arrivare sul mercato italiano con l&rsquo;aggiornamento alla normativa Euro 5.    SUCCESSO CHE RENDE ORGOGLIOSI  &ldquo;Siamo molto orgogliosi di un altro importantissimo traguardo raggiunto dalla nostra TRK 502 &ndash; commenta Gianni Monini, responsabile commerciale Benelli Italia -. In poco meno di quattro anni ben 10.000 motociclisti italiani hanno deciso di darci fiducia e di scegliere questa moto, che come poche &egrave; capace di coniugare qualit&agrave;, stile, prezzo e costi di gestione contenuti. Un successo che siamo certi proseguir&agrave; anche nel prossimo futuro con l&rsquo;arrivo sul Mercato italiano delle nuove TRK in versione Euro 5&rdquo;.    TOP 5: le moto per Patente A2 da tenere sott&#39;occhio nel 2021 

Importante traguardo per la crossover pesarese che in 4 anni &egrave; riuscita a issarsi in cima ai numeri del mercato

Festa Benelli: immatricolate 10.000 TRK 502

        Finita un&rsquo;annata si tirano le somme, finito l&rsquo;incredibile 2020 le somme si tirano con giuste preoccupazioni per l&rsquo;andamento degli affari, anche nel settore motociclistico. Il discorso non vale per Yamaha, che ha trascorso 12 mesi da leader del mercato con la soddisfazione di avere ben 5 modelli nella Top 20 delle due ruote pi&ugrave; vendute dell&rsquo;anno. Negli ultimi cinque anni &egrave; la seconda volta che a Iwata riescono a imporsi. CINQUE MOTO IN TOP 20 Cinque motociclette: Tracer 900, T&eacute;n&eacute;r&eacute; 700, MT-07, MT-09 e Tracer 700, per un totale di 11.822 immatricolazioni con una crescita del +1,35% rispetto al 2019. Mentre tutto il mercato scende (-5,1%), Yamaha sale. Nel segmento scooter, si registra un altro aumento del +5,06% ancora in controtendenza rispetto alla situazione generale (-9,8% per tutto il settore) ma non si va oltre il quarto posto.  INIZIATIVE PARALLELE Il successo di Iwata anche in un anno cos&igrave; difficile e &ndash; speriamo &ndash; irripetibile &egrave; stato dovuto a tutta una serie di attivit&agrave; e iniziative volte a incentivare le preferenze dei clienti. Il Fast Rent #ripartoanolo, le formule di finanziamento Easy Go, l&rsquo;e-commerce, la garanzia prorogata, le rate accessibili e la digitalizzazione dei servizi offerti dai dealer sono solo alcune mosse strategiche che hanno permesso il successo di Yamaha nel 2020. Il 2021, intanto, &egrave; gi&agrave; iniziato e la rotta puntata dalla Casa &egrave; decisa e delineata.  Clicca PLAY e guarda la nostra intervista ad Andrea Colombi, Country manager di Yamaha Italia. E buona visione! Yamaha, novit&agrave; sul fronte Niken per il 2021       

Andrea Colombi: "Vogliamo facilitare l'acquisto delle due ruote" Ben 5 modelli presenti nella Top 20 del mercato, +1,35% rispetto al 2019 e tante iniziative per coccolare i clienti: rateizzazioni, finanziamenti, Fast Rent

Yamaha, un 2020 da leader: "Per il 2021 la sfida sarà sulla mobilità che sta cambiando"

Il 2020 &egrave; iniziato bene, ma da l&igrave; a poco ha subito spaventato tutti, a fine Febbraio la difficile situazione covid ha decimato le vendite fino a maggio compreso; pareva un disastro annunciato, invece un netto rimbalzo delle vendite ha visto numeri da record da giugno fino a fine anno. Sicuramente in primavera un sacco di appassionati erano in spasmodica attesa di poter comprare o semplicemente immatricolare la nuova moto appena acquistata, cos&igrave; alla fine la flessione del mercato moto si &egrave; ridotta ad un &ldquo;solo&rdquo; -4,86%, con 94.108 immatricolazioni. Tutto sommato non &egrave; andata malissimo.  Mercato, immatricolazioni moto ok a dicembre: il 2020 si salva  MERCATO 2020: I SEGMENTI  Ragioniamo sui dati del venduto che ANCMA pubblica tutti i mesi relativamente alle moto top 30 del mercato, vediamole un po&rsquo; pi&ugrave; in dettaglio:  Il macro-segmento enduro, che comprende anche le grosse crossover, &egrave; l&rsquo;unico insieme alle naked a guadagnare spazio, arrivando al 48,3% (quasi la met&agrave; del totale moto vendute!). Qui BMW domina in maniera incontrastata con ben 3 modelli: le due GS 1250 e la S 1000 XR, ma non troppo distante segue la Honda, che tra Africa Twin e NC 750 X realizza il 23,5% del segmento. Con la sola TRK 502 la Benelli si piazza terza con il 17%  Sono tante le naked tra le top 30 e tutte contribuiscono a far crescere leggermente il segmento, che rappresenta il 33,1% del totale venduto. MT07 e 09 regalano a Yamaha il 20% del segmento, seguite dal 17,5% di Kawasaki con le Z 650 e 900. Solita terza incomoda riappare la Benelli, che con BN 125 e Leoncino 500 si prede un 12,6% del venduto.  Stabile invece intorno a 16% il segmento delle turistiche, anche qui Yamaha spopola con le due Tracer 700 e 900, che da sole vendono il 49,2% del segmento! Ducati segue distanziata al 24,5% con la flotta delle Multistrada.  Le supersportive non sono pi&ugrave; nelle top30 del 2020, quindi il segmento scompare dal ranking!!  MERCATO 2020: IL SORPASSO    Guardando invece le classifiche per singolo modello, il fatto pi&ugrave; interessante e forse indicativo &egrave; lo storico sorpasso al vertice. Era infatti da circa 10 anni che la BWM GS sedeva comoda sul trono, sprezzante di essere tra le pi&ugrave; care sul mercato, vera mattatrice delle vendite, ed era pure da tempo che ci chiedevamo chi avrebbe avuto le doti per contenderle il titolo.  Alla fine la moto capace di batterla &egrave; inaspettatamente arrivata dalla Cina portando in dote un nome italiano e non le si &egrave; posta di fronte esibendo muscoli e tecnologia, come forse tutti si aspettavano, piuttosto l&rsquo;ha aggirata da dietro, battendola sul suo stesso campo, quello delle Crossover, ma giocando d&rsquo;astuzia (o di marketing) con un aspetto accattivante e un prezzo bassissimo, senza puntare troppo sui contenuti tecnologici.    Questo ci fa tanto pensare al fatto che se fino ad ora la passione per una moto poteva offuscarne il prezzo, ora una certa parte di utenza, che attenzione non &egrave; del tutto nuova, cerca invece l&rsquo;oggetto economico e di bell&rsquo;aspetto, curandosi molto meno del lato tecnico/prestazionale. Vedetela come volete, ma ci chiediamo se questo non sia l&rsquo;inizio di un&rsquo;inversione di tendenza verso modelli pi&ugrave; piccoli ed economici.  Apriamo una parentesi: bisogna sempre da considerare che la GS base e la Adventure, pur essendo strette sorelle, vengono giustamente conteggiate separatamente, ma se fossero insieme sbaraglierebbero il mercato, senza alcuna possibilit&agrave; per qualunque rivale.  &nbsp;Honda resta sul podio con l&rsquo;Africa Twin e subito dietro, con il quinto posto, la NC 750 X si conferma un modello molto gradito, in questo caso preferito da una nuova clientela da diporto non propriamente appassionata di moto. Sinceramente non ci saremmo mai aspettati un successo del genere, segno che il marketing Honda la sa lunga sulle tendenze mercato!  Dieci enduro-crossover da tenere d&rsquo;occhio nel 2021  IL FENOMENO T&eacute;N&eacute;R&eacute;&nbsp;700    C&rsquo;&egrave; una moto che si &egrave; fatta tanto attendere, poi partendo dal basso ha risalito prepotentemente la classifica, parliamo della Yamaha T&eacute;n&eacute;r&eacute; 700, solo trentanovesima nel 2019, nel 2020 si piazza al 7&deg; posto superando l&rsquo;MT-07 e avvicinandosi alla Tracer 900, best seller della casa giapponese. Un&rsquo;ottima performances per Yamaha, che inserisce di prepotenza il quarto modello nelle top 11.    Le case hanno gi&agrave; presentato succulenti novit&agrave;, ora la speranza per il 2021 &egrave; che il mercato dei grossi dealers, ma anche dei piccoli rivenditori, non debba pi&ugrave; subire accelerazioni e frenate, in modo da garantire un piano economico con entrate regolari, che non metta nuovamente tutti in difficolt&agrave;.  ESCLUSIVO La Aprilia Tuareg 660 affila le armi: le foto dei test su strada  &nbsp; 

Tiriamo le somme di un anno decisamente triste e anomalo, ma rispetto ad altri settori il mercato moto l&#39;ha quasi scampata. All&#39;orizzonte appare anche qualche interessante segno di cambiamento nelle preferenze del pubblico

Mercato 2020: la moto batte il Covid

        Partiamo dai freddi numeri. Nel mondo sono state vendute (gennaio-novembre) circa 45,7 milioni di moto, con un calo del 15,7% rispetto al 2019. Per quanto riguarda il mercato italiano, invece, il calo &egrave; stato di -6,58%, considerando il sorprendente +40% del solo mese di novembre. Numeri negativi, &egrave; vero, ma nemmeno cos&igrave; tragici come accaduto in altri ambiti dell'economia. Perch&egrave; le moto hanno ammortizzato cos&igrave; bene il dramma della pandemia?  La moto &egrave; &ldquo;covid-free&rdquo; e l'ha dimostrato Abbiamo tutti un po' paura del prossimo, tendiamo a mantenere la distanza dagli sconosciuti che ci camminano accanto e, pure all'aria aperta, ci assicuriamo di avere bene la mascherina sul naso quando incrociamo qualcuno. Va da s&eacute; che l'utilizzo dei mezzi pubblici e la frequentazione di luoghi affollati &egrave; diventato per molti un vero disagio. La moto ci permette invece di fare un'attivit&agrave; divertente, appassionante e all'aria aperta senza per forza dover avvicinarci a qualche altro, cos&igrave; anche nel commuting quotidiano per recarsi a lavoro, laddove l'auto significa incastrarsi nel traffico e non trovare parcheggio. Emergenza coronavirus: che ne sar&agrave; del motociclismo? La moto &egrave; passione, e le passioni aiutano nei momenti peggiori Incertezza per il futuro e per il lavoro, rapporti sociali limitati e un grande senso di impotenza hanno&nbsp; condizionato la vita di tutti. Chi pi&ugrave;, chi meno, ha sentito sulle spalle il peso di questo 2020 e ci si &egrave; dedicati molto di pi&ugrave; alle passioni per staccare il cervello. La moto &egrave; una valvola di sfogo perfetta, che ha permesso a molti di ritrovare il contatto con il mondo e la natura dopo mesi chiusi fra le quattro mura del lockdown. Ci sono state attivit&agrave; e sport vietati per tutto questo periodo, per fortuna i giri in moto sono (quasi) sempre stati permessi e l'effetto psicologico positivo su tante persone &egrave; stato davvero straordinario. Di conseguenza tutto il settore &egrave; stato trainato da un'onda positiva, pur fra le difficolt&agrave; date dalla poca disponibilit&agrave; di moto nelle concessionarie e dal difficile approvvigionamento di ricambi nelle officine. Una riscossa sociale per le due ruote Possiamo dire che il 2020 si va a chiudere con un segno negativo nelle vendite, ma con una percezione positiva se osserviamo lo scenario globale, perch&eacute; questo settore (come tutti gli altri che riguardano passioni, hobbies e attivit&agrave; sportive) non si pu&ograve; valutare solo con freddi numeri. La moto &egrave; stata rivalutata da molti durante questi mesi, a livello sociale &egrave; stata considerata finalmente come un'alternativa &ldquo;smart&rdquo; per uscire dalla monotonia e tristezza dei mesi pi&ugrave; bui, e a conti fatti ha attirato l'attenzione anche di chi motociclista non lo &egrave; mai stato. Per i prossimi anni le stime mondiali sono di una ripresa con netta impennata fra il 2021 e 2025. Questo sar&agrave; tutto da vedere, ma siamo contenti di dire che ancora una volta, nonostante le avversit&agrave; e il futuro incerto, che la passione ci ha salvati! EICMA guarda al 2021: "Lavorare per il buono che verr&agrave;. Perch&eacute; verr&agrave;"       

Il 2020 sar&agrave; ricordato come anno orribile causa pandemia, e tutti abbiamo dovuto in qualche modo fare i conti. Ma per le due ruote le cose potevano andare peggio

Coronavirus: è cambiato il mondo della moto?

Il mercato delle moto torna a crescere, facendo segnare a novembre un bel +18,7%. Le due ruote con più richiesta di immatricolazione sono soprattutto quelle da Enduro, che nelle prime trenta posizioni di vendita – secondo i dati diffusi da ANCMA – fanno registrare ben 6 modelli diversi

Immatricolazioni, ecco le moto più vendute di novembre FOTO

TM batte tutti. A novembre, secondo i dati comunicati da ANCMA, la moto pi&ugrave; venduta nel - da poco - passato mese&nbsp;&egrave; stata una &quot;piccola&quot; supermotard 2 Tempi: la&nbsp;TM SMR 125. Indubbiamente si tratta di un exploit per questa grintosa 125 che con 596 unit&agrave; immatricolate fa tre volte meglio della regina di questa stagione: la &quot;rivale&quot; pesarese Benelli TRK 502 che si ferma a quota 196 unit&agrave;.    I PERCH&egrave; DI UN SUCCESSO  A spiegare la performance &egrave; Roberto Aloi, Marketing Manager di TM: &quot; Indubbiamente &egrave; un dato importante per noi - spiega - ma &egrave; frutto di una concatenazione di diversi fattori&quot;.  Quali &egrave; presto detto: &quot;Innazitutto bisogna dire che attorno alla SM 125 c&#39;&egrave; una forte community di appassionati che ne apprezzano le doti da molto tempo, e questo - e&nbsp;la conseguente domanda -&nbsp;ha portato ad un accumulo di ordini che per noi &egrave; difficile evadere in tempi brevi . Per dare un dato: la richiesta arriva anche a 6-7 pezzi al giorno e facciamo fatica ad avaderli, se non a 40 o 50 giorni. A questo aggiungiamo anche una pi&ugrave; facile reperibilit&agrave; di una moto che non ha risentito dei rallentamenti di approvvigionamento di parti provenienti dai Paesi asiatici: la nostra produzioni si basa su un 90% di particolari realizzati in Italia. C&#39;&egrave; poi da dire che - conclude Aloi&nbsp;- &nbsp;essendo ormai a fine anno, influisce anche il discorso delle &quot;auto - immatricolazioni&quot; (esemplari poi venduti a Km 0, ndA). Ma quest&#39;ultimo fattore vale un po&#39; per tutte le Case&quot;.  Un successo di numeri che comunque resta notevole considerando il segmento di appartenenza. Non crede?  &quot;Non ci sorprende comunque pi&ugrave; di tanto - ribatte Aloi - perch&egrave; da tempo la richiesta per questo modello &egrave; in forte ascesa. Da mesi abbiamo registrato un trend di gradimento in crescita, con richieste aumentate del 171%, e&nbsp;per il prossimo anno le stime si agirano attorno alle 1000 unit&agrave; vendute in totale. Nel 2022, con l&#39;arrivo poi del modello Euro 5 (sempre 2 T), i numeri potrebbero aumentare ancora&quot;.  Insomma, una piccola peste con motore 2T che batte i colossi attuali del mercato italiano: BMW GS, Honda Africa Twin o Benelli 502 TRK. Non capitava dai tempi delle 125 &quot;Anni &#39;80 e &#39;90&quot;. Che sia un segnale di una qualche inversione di tendenza anche per i giovani motociclisti? Lo vedremo nel breve periodo. Intanto: TM 125 regina di novembre.  Mercato: impennano le moto a novembre 

I numeri parlano chiaro: la piccola motard pesarese ha fatto registrare tre&nbsp;volte le immatricolazioni della TRK Benelli. Quali i motivi?

Mercato, sorpresa TM 125 SMR: moto pi&ugrave; venduta a novembre

        Primi mesi del 2020 necessariamente negativi causa Covid, terzo trimestre dell'anno, concluso a settembre, positivo: &egrave; questa la situazione, positiva, che il Gruppo Piaggio ha fatto registrare nelle vendite. Da luglio a settembre i ricavi del marchio di Pontedera sono aumentati del 3%, con un incremento dell'utile netto del 75% e vendite di moto e scooter aumentate del 14%.  -11,7% RISPETTO ALLO STESSO PERIODO DEL 2019 Naturalmente, causa pandemia, il confronto tra i primi nove mesi del 2019 e quelli del 2020 &egrave; nettamente differente (ma &egrave; una situazione comune a qualsiasi marchio). Se guardiamo al solo comparto delle due ruote, Piaggio ha venduto tra gennaio e settembre 2020 284.100 unit&agrave;, -11,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Un numero che va letto in chiave positiva, dato che &egrave; stato ridotto il precedente calo. Mercato moto e il Covid: "Siamo ottimisti, le due ruote nel trasporto possono ridurre i rischi" SCOOTER E MOTO FANNO SORRIDERE Tra gli scooter, Piaggio si conferma prima nel segmento in Europa con una quota di mercato del 24,4% (e in Asia crescono le vendite in Cina). Per quanto riguarda le moto, Moto Guzzi V7 e Aprilia RSV4 hanno trainatoi numeri positivi dell'ultimo trimestre, mentre la gamma 125 di Aprilia &egrave; la leader delle vendite nel lasso di tempo gennaio-settembre. In attesa di capire se la nuova RS 660 (ad a breve anche la Tuono 660) daranno ulteriore 'boost' ai numeri del Gruppo. Piaggio, 30 milioni in arrivo per progetti di ricerca e sviluppo MOTO GUZZI, MANDELLO SI RIQUALIFICA Nel frattempo, arrivano novit&agrave; anche per Moto Guzzi. Nel 2021, in occasione del centenario del marchio, avverr&agrave; la riqualificazione conservativa della sede di Mandello del Lario. L'operazione coinvolger&agrave; l'ala produzione della fabbrica finoa gli uffici, passando anche per il Museo. Il lavoro &egrave; stato affidato all'architetto e designer statunitense di fama mondiale Greg Lynn, gi&agrave; CEO di Piaggio Fast Forward.       

Il Gruppo di Pontedera aumenta la vendita di scooter e moto e registra perdite inferiori rispetto ai primi mesi del 2020 caratterizzati dall'emergenza sanitaria. E Moto Guzzi riqualifica la sede di Mandello del Lario

Gruppo Piaggio, crescono i numeri anche grazie a Guzzi (in attesa di Aprilia)

Tra gennaio e settembre 2020, le immatricolazioni di moto nei cinque maggiori mercati europei - Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito - hanno raggiunto le 708.503 unit&agrave;, una diminuzione del -3,3% rispetto ai primi nove mesi del 2019. L&#39;andamento attuale del mercato motociclistico europeo registra per&ograve; un miglioramento rispetto ai primi sei mesi dell&#39;anno, quando a causa della pandemia le immatricolazioni erano calate del 17%.    Ottimo invece il trend dei ciclomotori, che da gennaio a settembre 2020 ha venduto 205.668 esemplari nei mercati europei dove &egrave; pi&ugrave; florido - Italia, Olanda, Spagna, Francia, Germania e Belgio -: rispetto allo stesso lasso di tempo del 2019, &egrave; un +6,4%.  Mercato moto, Covid e smart working: a ottobre gi&ugrave; le immatricolazioni  INIZIA LA RIPRESA POST-COVID  &quot;I dati di registrazione dei primi nove mesi dell&#39;anno mostrano che il settore sta lentamente iniziando a riprendersi dai mesi molto difficili di marzo e aprile 2020 che aveva sottoposto il settore a uno stress finanziario senza precedenti - ha commentato Antonio Perlot, segretario generale ACEM, l&#39;associazione europea dell&#39;industria motociclistica -. La situazione resta delicata e l&#39;incertezza creata dall&#39;epidemia di COVID-19 non &egrave; ancora finita&quot;.  Nuovo Dpcm, i concessionari non si fermano: quando serve l&#39;autocertificazione?  &quot;Detto questo, ci sono motivi per essere ottimisti - continua Perlot -. La recente decisione delle istituzioni UE di prorogare il termine limite per la vendita dei modelli Euro 4 fino al 31 dicembre 2021 aiuter&agrave; sicuramente l&#39;industria motociclistica a fronteggiare meglio questa crisi. Inoltre, la crisi del COVID-19 crea opportunit&agrave; per i responsabili politici di ripensare alla politica dei trasporti locali. La crisi ha chiaramente dimostrato che l&#39;eccessivo affidamento sui trasporti pubblici pu&ograve; creare vulnerabilit&agrave; nei sistemi di trasporto delle citt&agrave;. Un approccio migliore preferibile sarebbe quello di trovare un equilibrio tra i diversi modi di trasporto. Una migliore integrazione delle due ruote nel mix di trasporto, ad esempio, pu&ograve; ridurre gli attuali rischi di funzionamento a pieno regime delle reti di trasporto pubblico&quot;.  Nuovo Dpcm, al minimo gli spostamenti: la moto resta mezzo sicuro 

Da inizio anno il mercato delle due ruote ha visto un leggero calo in Europa, ma la pandemia pu&ograve; essere occasione di riscatto:&quot;La crisi ha dimostrato che l&#39;eccessivo affidamento sui trasporti pubblici pu&ograve; creare vulnerabilit&agrave; nelle citt&agrave;&quot;

Mercato moto e il Covid: &quot;Siamo ottimisti, le due ruote nel trasporto possono ridurre i rischi&quot;

        Nonostante la pandemia globale, Ducati ha registrato il miglior terzo trimestre di vendite di sempre, con 14.694 moto vendute. Il mese di settembre ha infatti confermato il trend di ripresa iniziato a giugno - per colmare parte del differenziale di vendite rispetto all'anno precedente -, con la consegna ai clienti di 4.468 moto. "Le chiavi di casa": il libro di Angelo Marino, responsabile comunicazione brand Ducati "VICINI AI DUCATISTI DI TUTTO IL MONDO" "Nonostante il 2020 sia un anno burrascoso, il terzo trimestre ha registrato le performance migliori di sempre - afferma Claudio Domenicali, AD Ducati -. La situazione sta nuovamente peggiorando, proprio quando stiamo per presentare al mondo le novit&agrave; del 2021 cui abbiamo lavorato con grande determinazione nonostante le difficolt&agrave; introdotte dalla pandemia. Ancora una volta ci troviamo costretti a dover ridefinire modalit&agrave; e processi lavorativi per mantenere alta l'attenzione alla sicurezza dei nostri dipendenti, fornitori e addetti ai lavori. Presentazioni digitali, utilizzo dello smart working e video meeting, ingresso in azienda solo se strettamente necessario. Il tutto con l'obiettivo di stare il pi&ugrave; vicino possibile, nel modo pi&ugrave; sicuro, ai Ducatisti di tutto il mondo".  Con queste ottime premesse, Ducati si appresta a cominciare il 2021 e le diverse novit&agrave; che arriveranno il prossimo anno, soprattutto il nuovo Monster e Multistrada V4, i modelli pi&ugrave; attesi. Ducati presenta le novit&agrave; 2021 con una web serie di cinque puntate       

Nonostante le difficolt&agrave; legate alla pandemia da Covid, i numeri della Casa di Borgo Panigale introducono il 2021 con ottimismo. E nel frattempo cresce l'attesa per nuovo Monster e Multistrada V4

Ducati, le vendite risalgono: registrato il miglior terzo semestre di sempre

Enduro, naked e Turismo sono i segmenti che la fanno da padrona nel mercato delle due ruote. Sul podio tre diversi marchi, ma il primo posto va a Benelli

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